Dopo più di sei mesi di lavoro, conferenze stampa, seminari e simultanee promozionali all’Europarlamento di Strasburgo, Silvio Danailov (presidente dell’European Chess Union) e Garry Kasparov hanno vinto una battaglia che forse è esagerato definire di portata storica, ma che segna indubbiamente un significativo riconoscimento politico degli scacchi in Europa: la mozione Chess in School è stata sottoscritta e approvata da 415 europarlamentari. L’esito è stato incerto fino all’ultimo: a pochi giorni dal termine mancavano 3 firme per conquistare la maggioranza (fissata a 378 firme su 754 europarlamentari) ma l’ECU e la Kasparov Chess Foundation Europe hanno intensificato la loro campagna conquistando infine l’adesione di 37 firme più del necessario. Da notare che anche la FSI ha fatto la sua parte, inviando a tutti gli europarlamentari italiani una lettera in cui si illustravano le finalità del progetto e il lavoro che il nostro movimento porta avanti da decenni in campo scolastico ed educativo.
La mozione ha avuto come patron l’ex presidente dell’Europarlamento Jerzy Buzek e tra i sostenitori anche il presidente dei deputati PDL al Parlamento Europeo Mario Mauro, ma tra i 415 firmatari figurano membri di tutti i partiti politici rappresentati a Strasburgo.
Danailov e Kasparov sono stati applauditi dai membri dell’Europarlamento nella sessione del 14 marzo, quando il Presidente Martin Schulz ha annunciato l’approvazione ufficiale del documento, un traguardo non facile considerando che statisticamente solo il 10-15% delle mozioni presentate all’Europarlamento viene approvato dall’assemblea.
Naturalmente è presto per dire cosa comporterà in concreto l’approvazione di questo documento, specialmente in Italia dove molti club e istruttori si stanno confrontando con la minor disponibilità di risorse a tutti i livelli delle amministrazioni scolastiche e pubbliche che finanziano i corsi di scacchi nelle scuole, ma indubbiamente è una legittimazione in più a sostegno dei progetti che comunque continuano a fiorire in ogni regione e provincia del nostro Paese.
Ecco il testo integrale della Dichiarazione scritta n. 0050/2011
sull’introduzione del programma “Scacchi a scuola” nei sistemi d’istruzione dell’Unione Europea
Il Parlamento europeo,
– visti gli articoli 6 e 165 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea,
– visto l’articolo 123 del suo regolamento,
A. considerando che il trattato sul funzionamento dell’Unione europea prevede, all’articolo 6, lo sport tra i settori in cui “l’Unione ha competenza per svolgere azioni intese a sostenere, coordinare o completare l’azione degli Stati membri”;
B. considerando che il gioco degli scacchi è accessibile ai ragazzi di ogni gruppo sociale, può contribuire alla coesione sociale e a conseguire obiettivi strategici quali l’integrazione sociale, la lotta contro la discriminazione, la riduzione del tasso di criminalità e persino la lotta contro diverse dipendenze;
C. considerando che, indipendentemente dall’età dei ragazzi, il gioco degli scacchi può migliorarne la concentrazione, la pazienza e la perseveranza e può svilupparne il senso di creatività, l’intuito e la memoria oltre alle capacità analitiche e decisionali; considerando che gli scacchi insegnano inoltre determinazione, motivazione e spirito sportivo;
1. invita la Commissione e gli Stati membri a incoraggiare l’introduzione del programma “Scacchi a scuola” nei sistemi d’istruzione degli Stati membri;
2. invita la Commissione, nella sua prossima comunicazione relativa allo sport, a prestare la necessaria attenzione al programma “Scacchi a scuola” e a garantire un finanziamento adeguato a partire dal 2012;
3. invita la Commissione a tenere conto dei risultati di qualsiasi studio relativo agli effetti che tale programma ha sullo sviluppo dei ragazzi;
4. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente dichiarazione, con l’indicazione dei nomi dei firmatari, alla Commissione e ai parlamenti degli Stati membri.