di Dario Mione
(Editoriale TCS ottobre 2013)
Bratto 33, Porto San Giorgio 24, Trieste 15, Amantea 11, Cesenatico 17 e Imperia 55. Non sono i numeri delle estrazioni del Lotto, ma gli anni da cui alcuni dei più importanti festival nostrani sopravvivono al tempo e alle difficoltà. Nonostante la perdurante crisi, infatti, nel panorama scacchistico italiano i tradizionali tornei estivi ancora esistono e resistono, segno di continuità che, a modo suo, di questi tempi è senz’altro positivo. D’accordo, in alcuni casi è stato necessario un taglio al budget e, di conseguenza, il montepremi e il numero di invitati non sono più quelli degli anni d’oro: attendiamo tempi migliori, magari, per ripristinare la qualità (che in alcuni casi non è in realtà venuta meno) e, per ora, accontentiamoci della quantità.
Anche a livello internazionale, nonostante l’eclissarsi di alcuni supertornei classici, l’azione non manca e a modo suo, sia pure fra mille difficoltà, la Fide sta riuscendo a dare continuità ai cicli dei campionati mondiali maschile e femminile. Il Grand Prix degli uomini, salvato da sponsor impovvisati lungo il percorso, si è concluso a inizio ottobre a Parigi, quello delle donne è giunto a metà percorso a Tashkent (servizi sul prossimo numero) proprio mentre la 19enne Hou Yifan ha riconquistato, nella patria Cina, quel titolo che le era stato strappato lo scorso anno in uno dei tanti “mondiali lotteria” a eliminazione diretta (una delle note dolenti dell’attuale ciclo femminile).
Poco prima che Hou si riprendesse la corona Vladimir Kramnik, dopo l’amaro secondo posto al torneo dei candidati, ha vinto in bello stile la Coppa del mondo, mentre Magnus Carlsen si è aggiudicato con autorità la Sinquefield Cup, ultimo impegno nella sua agenda prima del match mondiale che, a novembre, lo vedrà impegnato contro Vishy Anand. Ve l’abbiamo detto che l’azione non manca, no? Proprio a Linares, sede di uno degli eventi che hanno fatto la storia degli scacchi, “scomparso” nel 2011, hanno voluto ricordare i fasti del passato (con l’auspicio che tornino in futuro) organizzando, nel giro di poche settimane, la finale del campionato spagnolo, quella del campionato spagnolo a squadre e un torneo chiuso femminile, che ha visto fra le protagoniste la nostra Marina Brunello (infine quarta). E, a proposito di campionati a squadre, nella serie cadetta di quello croato il nostro Danyyil Dvirnyy ha conquistato la terza e definitiva norma di grande maestro, a coronamento di un’annata per lui davvero eccezionale (servizio sul numero di novembre). La carta stampata, lo ammettiamo, fa fatica a stare dietro a tutte queste notizie che si rincorrono a ritmo forsennato. Ma non ci lamentiamo.
Il sommario del numero di ottobre in formato RTF