di Roberto Messa
(editoriale TCS febbraio 2015)
Scorrendo le graduatorie Elo degli ultimi tempi si nota un saliscendi sempre più frenetico tra i giocatori ai vertici mondiali. Prendiamo il caso che ci interessa di più: Fabiano Caruana tra le liste Elo ufficiali di febbraio e ottobre del 2014 aveva guadagnato ben 63 punti, raggiungendo il suo massimo di 2844, ma poi ne ha lasciati sul campo 33 e ora si ritrova a quota 2811, un solo punto in più del russo Alexander Grischuk, che ha scalato il terzo posto della graduatoria mondiale portandosi dai 2777 punti di un anno fa agli attuali 2810. Eclatante, ma in senso contrario, il percorso dell’armeno Levon Aronian: un anno fa toccò il suo massimo storico di 2830, per poi declinare paurosamente ai 2777 attuali, ovvero dal secondo al nono posto della lista.
Intanto vengono alla ribalta alcuni giovanissimi: in primis il ventenne olandese Anish Giri che dai 2734 di gennaio 2014 è balzato ai 2797 di febbraio 2015, portandosi per la prima volta al quinto posto nella graduatoria. In grande spolvero anche Wesley So, il 21enne filippino passato alla Federazione scacchistica degli Stati Uniti e ora è il numero del sette del pianeta con 2788 punti, ben 69 in più di quanti ne aveva nel gennaio 2014.
Al top delle montagne russe continua a fare eccezione Magnus Carlsen, che negli ultimi due anni ha oscillato in un canale molto ristretto, tra un minimo di 2862 e un massimo di 2882. La costanza del campione del mondo norvegese a questi punteggi “da computer” è una prova ulteriore della sua superiorità rispetto agli altri giocatori d’élite. Per la cronaca Carlsen aveva 2872 punti nella graduatoria di febbraio 2013, di nuovo 2872 in quella di febbraio 2014 e ne ha 2865 in quella di febbraio 2015. Da notare che negli ultimi 24 mesi Magnus ha giocato 116 partite di torneo a cadenza lunga, mentre l’iperattivo Caruana ne ha disputate ben 217. Anche i “veterani” Topalov e Anand sembrano aver trovato il segreto della stabilità nel risparmio delle energie: il bulgaro ha giocato solo 39 partite di torneo negli ultimi 14 mesi salendo da 2785 a 2800 punti Elo, grazie ai quali è ottimo quarto nella graduatoria di febbraio 2015; l’indiano si è concesso nello stesso periodo per 43 partite, salendo da 2773 a 2797 punti, ed è il numero sei.
Una diversità di approccio all’agonismo su cui Fabulous Fabiano e i suoi allenatori e manager dovrebbero forse riflettere, soprattutto in quest’anno cruciale in cui dovrà dimostrare a se stesso e al mondo di essere l’unica vera minaccia alla corona di Magnus Carlsen.
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