A sollevare il trofeo del vincitore è stato il “solito” Magnus Carlsen. Ma la vera notizia che arriva da Shamkir, cittadina di 67.000 abitanti nell’Ovest dell’Azerbaigian, che dal 17 aprile al 26 settembre ha ospitato la seconda edizione del supertorneo in memoria di Vugar Gashimov, è senz’altro un’altra: col suo 2° posto, imbattuto e in solitaria, Vishy Anand è tornato a essere il numero due al mondo, un avvenimento che verrà ratificato nella lista del 1° maggio e che non si verificava dalla graduatoria 1° novembre 2011. Anche tre anni e mezzo fa il numero uno davanti a Vishy era Carlsen, come oggi, ma da allora di acqua sotto i ponti ne è passata davvero molta e, pur rimanendo costantemente nella top 10, l’indiano ha oscillato fra il 3° e il 9° posto, senza mai tornare a brillare prima del 2014, quando ha vinto meritatamente il torneo dei candidati e, nel match “di rivincita” con il norvegese, lo ha sicuramente fatto sudare molto più rispetto all’anno precedente. A Shamkir, in un certo senso, a decidere il corso del torneo è stato proprio lo scontro diretto fra il campione del mondo e quello che, a 40 anni suonati (da un pezzo), si può considerare ormai ufficialmente il suo più pericoloso rivale: al primo turno Vishy si è trovato in finale con un chiaro vantaggio (e un pedone in più) contro il suo più giovane rivale, ma non è riuscito a farlo fruttare e si è dovuto accontentare della patta. Magari, anche se Anand avesse vinto, Carlsen sarebbe poi riuscito a rimontare e a trionfare comunque, magari invece sarebbe stato proprio l’indiano a ottenere uno storico successo davanti al norvegese; la storia comunque non si fa coi se e coi ma e, sia come sia, alla fine “mighty” Magnus si è imposto con 7 punti su 9, contro i 6 di Vishy e i 5 dello statunitense Wesley So e dell’azzurro Fabiano Caruana. Fab Fab è apparso meno opaco del solito, ma comunque ancora troppo lontano dal livello espresso ormai otto mesi fa alla Sinquefield Cup di Saint Louis (Usa): ha perso un finale che pareva destinato alla patta contro Carlsen, ha sciupato un vantaggio schiacciante contro l’olandese Anish Giri (pareggiando), ha raddrizzato fino a vincere la sua partita con il russo Vladimir Kramnik e ha sconfitto in bello stile So, grande protagonista nella prima parte dell’evento (l’ex filippino era infatti partito a razzo con 3,5 su 4). Quella di Shamkir è stata dunque una prova fatta di luci e ombre per l’azzurro, che ha comunque guadagnato 1 punto Elo e si trova ora a quota 2803, contro i 2804 di Anand. Sta di fatto che a Khanty Mansiysk, in occasione dell’ultima tappa del GP Fide che si terrà nella seconda metà di maggio, il nostro dovrà tirare fuori gli artigli quanto meno per difendere il suo attuale secondo posto nella classifica generale, sufficiente ma necessario a garantirgli il biglietto per il prossimo torneo dei candidati (ricordiamo che nello scorso GP Fab si piazzò terzo assoluto, ma ciò non gli bastò per qualificarsi).
Tornando a Shamkir, in quinta posizione a 4 hanno chiuso Kramnik e uno dei due rappresentanti locali, Shakhriyar Mamedyarov; Vlad, in particolare, era partito bene (2,5 su 4), ma ha patito tre sconfitte consecutive (per la prima volta nella sua carriera!) dal 5° al 7° turno, finendo per dover lottare per evitare di finire sul fondo. A spartire il 7°-10° posto a 3,5 sono stati invece l’inglese Michael Adams, Giri, il francese Maxime Vachier-Lagrave e il campione azerbaigiano Rauf Mamedov; solo per quest’ultimo si è trattato comunque di un buon risultato, dal momento che i suoi avversari avevano tutti oltre 100 punti Elo in più di lui. La competizione aveva un rating medio di 2774 (21ª categoria Fide).
Sito ufficiale: https://www.shamkirchess.az/