Dopo le prime due partite e la posizione disperata in cui si era venuto a trovare nella terza, nessuno avrebbe scommesso un solo euro su di lui. Eppure, al termine di una sfida senza esclusione di colpi, terminata agli spareggi blitz, Sergey Karjakin è riuscito a sconfiggere nella finalissima il connazionale Peter Svidler e ad aggiudicarsi l’edizione 2015 della Coppa del mondo Fide, ospitata a Baku, in Azerbaigian, dall’11 settembre al 4 ottobre.
Nel suo report, che verrà pubblicato sul numero di novembre di Torre & Cavallo, il GM Ian Rogers ha definito l’evento “gli Hunger games degli scacchi”. E non ci potrebbe essere definizione più azzeccata.
Karjakin e Svidler, raggiunta la finale dopo aver eliminato 6 avversari a testa (i partecipanti erano in tutto 128), sono apparsi decisamente stremati nel corso del match conclusivo, al punto da commettere veri e propri errori da principianti: il primo a beneficiarne era stato Svidler, che nella seconda partita, dopo essere riuscito con una strenua difesa a equilibrare (più o meno) il gioco, si era visto regalare su un piatto d’argento il punto del 2-0; poi, nella terza, in posizione compromessa e ormai vicino all’essere annientato per 3-0, Karjakin era stato non solo graziato, ma omaggiato del punto intero, che gli aveva permesso di poter sperare in un miracolo conclusivo.
E il miracolo c’è stato, malgrado Svidler abbia provato a difendersi con le unghie e con i denti nella quarta partita, e così il cyber-pubblico ha potuto assistere fino alla fine a uno spettacolo cruento ed emozionante (gli Hunger Games degli scacchi, appunto), nel quale a uscire vincitore, nelle partite blitz (6-4), è stato il giocatore che durante il corso dell’evento ha saputo dimostrare la maggiore resistenza sotto il profilo fisico e psicologico.
Lungo il percorso, infatti, Karjakin aveva dovuto ricorrere più volte agli spareggi: nei 32esimi contro lo statunitense Alexander Onischuk era riuscito a spuntarla solo nelle partite blitz per 4-2 (dopo aver perso la prima “classica”), come pure contro l’azerbaigiano Shakriyar Mamedyarov nei quarti (4-2) e contro l’ucraino Pavel Eljanov in semifinale (3,5-2,5); negli ottavi con il connazionale Dmitry Andreikin si era invece imposto nel rapid (2,5-1,5). Non è un caso, dunque, che Karjakin sia riuscito ad aggiudicarsi l’evento grazie alla sua abilità nel gioco veloce, scampandola anche qui, in buona parte, grazie a colossali sviste dell’avversario: Per fare un esempio: con una qualità di vantaggio e più tempo sull’orologio, nella penultima partita blitz Svidler ha lasciato una torre in presa…
Sia come sia, con questo trionfo Karjakin ha guadagnato, insieme a Svidler, l’accesso al torneo dei candidati, riservato ai primi due classificati. Ed è la terza volta di fila che due russi si qualificano all’evento grazie alla Coppa del mondo: nel 2011 era capitato allo stesso Svidler (1°) e a Grischuk, nel 2013 a Kramnik (1°) e Andreikin. Svidler ha certo molto da rimproverarsi per non essere riuscito a finire l’avversario quando era ormai spacciato; del resto aggiudicarsi gli “Hunger games degli scacchi” per due volte in quattro anni sarebbe stata un’impresa decisamente sovrumana.
Sito ufficiale: http://www.bakuworldcup2015.com/