di Roberto Messa
(editoriale TCS ottobre 2015)
Appena prima di andare in stampa ci arrivano da Baku i risultati delle semifinali della Coppa del Mondo, iniziata nella capitale dell’Azerbaigian l’11 settembre: Peter Svidler e Sergey Karjakin hanno eliminato rispettivamente l’olandese Anish Giri e il sorprendente ucraino Pavel Eljanov e dall’1 al 5 ottobre si sono contesi la Coppa nel match finale di quattro partite. Indipendentemente da chi sarà il vincitore, superando le semifinali i due russi si sono qualificati per il torneo dei candidati, in programma dal 9 al 28 marzo in una sede ancora da stabilirsi. Così comincia a delinearsi la lista dei magnifici otto che si contenderanno il diritto alla sfida mondiale con Magnus Carlsen, che il calendario della Fide prevede per l’autunno del 2016: oltre a Svidler e Karjakin ci saranno gli statunitensi Caruana e Nakamura (primi due classificati nel Grand Prix Fide), l’indiano Anand (in quanto vice-campione, sconfitto nell’ultimo match per il titolo) e, con tutta probabilità, Topalov e Giri, che dovrebbero essere ripescati in base all’Elo medio nelle dodici liste da gennaio a dicembre 2015. Resta l’incognita dell’ottavo partecipante, che dovrà essere un giocatore con più di 2725 punti Elo scelto dagli organizzatori. Tornando alla Coppa del Mondo, di cui tratteremo diffusamente nel prossimo numero, come da copione non sono mancate le vittime eccellenti: a cominciare dall’armeno Levon Aronian, fresco vincitore della Sinquefield Cup, che è stato eliminato al secondo turno dall’ucraino Alexander Areshkenko, un avversario indubbiamente da non prendere sottogamba, ma con un Elo di soli 2661 punti. Ancor peggio ha fatto l’israeliano Boris Gelfand, eliminato addirittura al primo turno dal 18enne maestro internazionale cileno Cristobal Villagra Henriquez (testa di serie – si fa per dire – numero 116 su 128 partecipanti alla Coppa). Delusione anche per Veselin Topalov e Fabiano Caruana, numeri uno e tre nella griglia di partenza, eliminati negli ottavi insieme a Wesley So; prima di loro, nei sedicesimi, erano tornati a casa nientemeno che Vladimir Kramnik e Alexander Grischuk.
Anticipata nell’editoriale del mese scorso, la notizia che ci riguarda più da vicino è però la conquista del titolo di grande maestro da parte di Francesco Rambaldi. Subito dopo il trionfo all’Open di Vienna, Rambaldi ci ha fatto sognare un posto sul podio del Campionato mondiale under 20, quando nell’ultima partita aveva un attacco micidiale contro il russo Antipov. La crescita della nuova speranza azzurra è comunque ribadita dalla graduatoria degli italiani al primo ottobre: Alberto David 2585, Daniele Vocaturo 2579, Danyyil Dvirnyy 2560, Sabino Brunello 2553, Francesco Rambaldi 2547.
Il sommario del numero di ottobre in formato RTF