di Dario Mione
(editoriale TCS marzo 2016)
Gibilterra e Zurigo: un binomio portafortuna? Hikaru Nakamura ha iniziato il 2016 allo stesso modo dell’anno scorso, vincendo prima l’open alle Colonne d’Ercole, poi il torneo d’élite in terra svizzera. A questi successi, nel 2015, erano seguiti il titolo di campione statunitense, quello di campione italiano a squadre con Obiettivo Risarcimento Padova e il primo posto ex aequo nel GP di Khanty-Mansiysk, che gli era valso la qualificazione al torneo dei candidati. Il tutto condito dal secondo posto nella graduatoria Fide del 1° ottobre 2015. Molti, anche in Italia, sono curiosi di vedere se lo statunitense sarà in grado di replicare nel 2016 l’ottimo avvio del 2015 e il perché è presto detto. Al torneo dei candidati, in corso questo mese, Nakamura è uno dei due giocatori in gara maggiormente legati all’Italia, dando per scontato che tutti possano supporre che l’altro è Fabiano Caruana, ex portacolori azzurro con doppia cittadinanza statunitense e italiana, tornato a rappresentare la terra natìa. Hikaru, non è un segreto, è fidanzato con la pluricampionessa italiana Mariagrazia De Rosa, trascorre spesso il suo tempo in Campania (dove è rimasto a prepararsi anche nelle ultime settimane in vista dei Candidati) e parla la nostra lingua in maniera piuttosto fluente. Insomma: anche se ufficialmente il tricolore non sventola più ai piani alti dell’Olimpo, il Belpaese ha ben due big per cui fare il tifo, insieme agli Stati Uniti – dove si svolgerà dal 11 al 30 novembre il match in cui Magnus Carlsen metterà in palio il titolo mondiale.
A proposito del norvegese, a gennaio ha iscritto il suo nome nella storia del torneo di Wijk aan Zee, vincendolo per la quinta volta in nove anni ed eguagliando il record di Vishy Anand, a propria volta primo per cinque volte in terra olandese (nell’arco di 18 anni, però). Poi, non pago, a febbraio il campione del mondo ha tenuto una simultanea su 70 scacchiere ad Amburgo, in Germania, con il risultato di 68-2 in suo favore, mentre a Berlino veniva presentato un docu-film incentrato su di lui, “Magnus”, acquistato da diverse case di distribuzione (nessuna italiana, ovviamente). Non ricordiamo nessun campione di scacchi tanto popolare fra i suoi contemporanei, fatta eccezione, naturalmente, per l’ineguagliabile Bobby Fischer.
Speriamo che questo sia di buon auspicio per il futuro degli scacchi nel mondo e soprattutto in Europa, dove il 24 febbraio il Parlamento di Bruxelles ha ospitato ancora una volta una conferenza “Chess in School”. Per l’occasione l’europarlamentare rumena Claudia Tapardel si è impegnata a portare la questione del finanziamento dei progetti di insegnamento nelle scuole in Commissione Bilancio dell’Ue. Che sia la volta buona?
Il sommario del numero di marzo in formato RTF