di Dario Mione
(editoriale TCS maggio 2016)
Re Magnus è tornato. Anche se, a dirla tutta, non se n’era mai andato. E in questi ultimi mesi, da Londra in avanti, lo aveva già dimostrato. Solo un’impresa, però, mancava di compiere fino a poche settimane fa al norvegese volante: vincere un supertorneo in patria. Detto fatto. Carlsen si è aggiudicato la quarta edizione del Norway chess dopo tre anni di tentativi falliti.
Era assente, è vero, il vincitore delle prime due edizioni, quel Sergey Karjakin che proverà a detronizzare proprio Magnus il prossimo novembre. Ma è solo un dettaglio. Il russo, del resto, era stato invitato, ma, diciamolo, ha tirato un fragoroso bidone a pochi giorni dall’inizio dell’evento, con sommo sconcerto di organizzatori e fan. Sarà che, come ha dichiarato lui stesso, era davvero stanco dopo l’impresa ai Candidati; o sarà per una sorta di vendetta per il mancato invito come wild card nel 2015, quando il torneo faceva parte del Grand Chess Tour; o ancora perché non sarebbe illogico pensare a una pretattica psicologica in vista del match mondiale.
Sta di fatto che Magnus ha dimostrato di non essere affatto intenzionato a cedere lo scettro di numero uno; che Aronian, reduce dai Candidati, si è piazzato secondo; e che il cinese Li, rimpiazzo dell’ultimo istante, ha sostituito degnamente Karjakin, partecipando per la prima volta a un supertorneo (al prezzo di rinviare in extremis il proprio matrimonio!).
Dalla Norvegia arriva anche un’altra notizia, senz’altro meno entusiasmante: un giocatore ipovedente di 50 anni è stato squalificato per due anni con l’accusa di cheating informatico, messo in atto attraverso un dispositivo bluetooth. Anche in Italia, nel frattempo, è stata pronunciata una sentenza di sospensione di due anni dall’attività e il destinatario è Arcangelo Ricciardi, il vercellese che, allo scorso festival di Imperia, aveva messo in ginocchio avversari più blasonati giocando con chirurgica precisione. Come un computer, appunto. Secondo il Tribunale federale le prove di colpevolezza di Ricciardi sono evidenti e la questione è chiusa.
Rimanendo in casa nostra, il mese appena trascorso ha fatto registrare la strepitosa prestazione di Francesco Rambaldi ai campionati rapid e blitz (25 su 27 il suo score totale), che gli ha fruttato due medaglie d’oro e una d’argento; e il clamoroso successo al CIS Master del “Fischer” Chieti, trascinato dai fratelli Axel e Denis Rombaldoni. La corazzata Padova si è dovuta accontentare del secondo posto, pur schierando la gran parte dei big azzurri e un top GM fisso in prima scacchiera. Servizio sul prossimo numero. Per ora complimenti a tutti.
Il sommario del numero di maggio in formato RTF