E’ on line il numero 941 del nostro settimanale web, Messaggero Scacchi. E’ possibile leggerlo in formato pdf. Il file di partite è in formato PGN zippato.
In questo numero:
1 – MONDIALE: CARLSEN-CARUANA, RECORD DI PATTE (11) A UNA PARTITA DAL TERMINE
2 – MONDIALE FEMMINILE: JU RIMONTA E CONSERVA IL TITOLO AGLI SPAREGGI BLITZ
3 – ZAGABRIA (CROAZIA): L’INDIANO ADHIBAN SI AGGIUDICA IL TORNEO DELLA PACE
4 – BUCHAREST (ROMANIA): IORDACHESCU E ALINA L’AMI PRIMI NEL TORNEO DEI RE
5 – BUDAPEST (UNGHERIA): IL GRECO KOTRONIAS IN SOLITARIA NEL FIRST SATURDAY
6 – RECCO: IL MILANESE MOTOLA LA SPUNTA SU LUMACHI E CIRABISI NEL FESTIVAL
MONDIALE: CARLSEN-CARUANA, RECORD DI PATTE (11) A UNA PARTITA DAL TERMINE
Anche dopo il giro di boa e l’inversione nell’ordine dei colori nulla è cambiato nell’andamento del match mondiale in corso a Londra. Il norvegese Magnus Carlsen e l’italo-americano Fabiano Caruana continuano a pareggiare e, dopo undici delle dodici partite in programma, nessuno dei due è stato ancora in grado di vincere una singola partita. Non era mai successo nella storia degli scacchi che una sfida per il titolo si mantenesse tanto a lungo sui binari della parità. Come, del resto, mai nella storia (ovvero da quando è stato introdotto il sistema Elo) il campione in carica e il suo sfidante si erano trovati separati da soli 3 punto Elo nella graduatoria internazionale.
Sarebbe comunque ingeneroso dire che i due contendenti non abbiano provato a sbloccare il risultato. Forse, semplicemente, non lo hanno fatto con adeguata convinzione, soprattutto Caruana. Dopo un pareggio senza sussulti nella settima partita, nella quale Magnus ha condotto i bianchi come nella sesta, Fab Fab ha abbandonato la Rossolimo, che nulla gli aveva fruttato nelle prime tre partite col Bianco, decidendosi a fronteggiare la Sveshnikov del suo avversario. È scaturita una posizione tagliente, in cui Caruana, però, ha tentennato un po’ troppo quando avrebbe potuto incrementare il suo vantaggio, finendo per approdare all’ennesimo finale equilibrato. Dopo l’occasione sprecata dall’italo-americano, il norvegese, nella nona del match, ha ottenuto un leggero vantaggio posizionale, il genere di vantaggio che un tempo gli sarebbe bastato per torturare il suo avversario fino a farlo cedere: Carlsen invece non ha sfruttato l’occasione, cambiando i pezzi e approdando a un finale di Alfieri di colore contrario in cui solo un erroraccio del suo avversario avrebbe potuto regalargli il punto. Ma così non è stato. Nella decima partita, che ha rappresentato la prima volta in cui un americano ha giocato una partita a scacchi di campionato del mondo nel giorno del Ringraziamento, si è materializzata un’altra Siciliana Sveshnikov: Carlsen ha provato ad attaccare, prendendosi qualche rischio di troppo, ma Caruana si è limitato a difendersi senza provare a confutare il gioco del suo avversario. Dopo 56 mosse è stata siglata l’ennesima patta. Ma il record di pareggi consecutivi in un match mondiale è stato ulteriormente allungato nell’undicesima partita: difesa Russa, cambio di Donne alla mossa 13 e via verso un finale pari con i soliti Alfieri di colore contrario, dove, malgrado un pedone di vantaggio, il campione non ha potuto creare alcuna occasione concreta.
Non resta ora che una sola partita a cadenza classica, in programma lunedì 26, prima degli eventuali spareggi a cadenza veloce. Fab Fab, col Bianco, avrà dunque la sua ultima occasione per provare a vincere una partita e, di conseguenza, il match, prima di doversi misurare a una cadenza nella quale Carlsen sarebbe senza dubbio il chiaro favorito. Negli spareggi sono previste quattro partite rapid (25’+10”), quindi cinque eventuali mini-match di due partite lampo (5’+3”) fino a che il risultato non si dovesse sbloccare; infine una Armageddon con 5 minuti per il Bianco e 4 per il Nero (con 3” di incremento a partire dalla 61ª). È difficile credere che Caruana abbia chance reali nelle rapid o nelle blitz: nella prima cadenza 91 punti Elo lo separano dal suo avversario in lista Fide, nella seconda addirittura 172. Il che la dice lunga sul valore potenziale dei due contendenti nel gioco veloce. Per questo nell’ultima partita “classica” della sfida è lecito attendersi i fuochi d’artificio.
Sito ufficiale: https://worldchess.com/event/london
MONDIALE FEMMINILE: JU RIMONTA E CONSERVA IL TITOLO AGLI SPAREGGI BLITZ
Wenjun Ju ce l’ha fatta. Alla fine la cinese ha sconfitto la russa Kateryna Lagno agli spareggi veloci e ha vinto l’edizione 2018 del campionato del mondo femminile a eliminazione diretta, difendendo il titolo strappato lo scorso maggio alla connazionale e amica Zhongyi Tan. L’evento è stato ospitato a Khanty Mansiysk (Russia) dal 3 al 23 novembre e ha visto ai nastri di partenza 64 giocatrici, che si sono affrontate in due partite a cadenza classica più eventuali spareggi veloci fino alle semifinali; in finale le partite a cadenza regolare in programma erano quattro, prima degli spareggi veloci. È la prima volta dal 2000 che una giocatrice riesce a conservare il proprio titolo in un torneo a eliminazione diretta: 18 anni fa a centrare l’obiettivo era stata un’altra cinese, Jun Xie. È stata tuttavia anche l’ultima volta, almeno nell’immediato futuro, che il Mondiale femminile si è svolto (ad anni alterni) con questa formula: il prossimo ciclo includerà infatti un torneo dei Candidati.
La seconda donna con il punteggio Elo più elevato al mondo ha compiuto una vera impresa nelle ultime tre settimane: non solo è diventata la prima giocatrice dopo Xie ad aver difeso con successo il titolo nel formato ko, ma è approdata alla finale imbattuta ed eliminando le avversarie senza dover mai fare ricorso agli spareggi veloci. Tenendo conto della sfida contro Lagno, ha giocato in tutto 18 partite, con il risultato di 9 vittorie (due blitz), 8 pareggi (due rapid) e una sola sconfitta. Era la favorita della vigilia e ha rispettato il pronostico, confermato il suo status di giocatrice in attività più forte del mondo – dato che la sua connazionale Yifan Hou, tuttora incontrastata leader in lista Fide, non ha giocato spesso ultimamente, dopo aver iniziato i suoi studi a Oxford, in Inghilterra.
Alla finale Ju era dunque approdata con il vantaggio di avere avuto più giorni di riposo della sua avversaria. Tuttavia va detto che anche Kateryna Lagno era rimasta imbattuta nelle partite a cadenza classica; la sua unica sconfitta nei precedenti turni eliminatori era arrivata in una partita lampo contro Natalija Pogonina.
Lagno ha preso in mano le redini del gioco nella prima partita, senza tuttavia concretizzare, ma è riuscita a piegare a poco a poco la resistenza della cinese nella seconda, a partire da una posizione in cui aveva solamente un leggero vantaggio. È stata la prima volta che Ju si è ritrovata alle corde di tutto il torneo. Nella terza del match la russa, con il Nero, ha optato per una Est-Indiana: Ju ha sviluppato rapidamente i suoi pezzi, ha ceduto un pedone e ha persino offerto un sacrificio di qualità; con i pezzi molto meglio piazzati, il computer ha mostrato alcune linee che avrebbero potuto dare alla cinese un vantaggio maggiore, ma Ju non le ha trovate e la patta è stata infine siglata alla mossa 68. Fallito il primo tentativo di rimonta, la campionessa non ha perso la speranza e ha mostrato tutto il suo spirito combattivo col Nero nella quarta partita. Lagno ha optato per la variante Rossolimo contro la Siciliana, la stessa arma usata senza successo da Fabiano Caruana nelle prime tre partite col Bianco della sfida contro Carlsen. Ju ha saputo tenere la maggior parte dei pezzi sulla scacchiera (solo un pedone è stato cambiato prima della mossa 20) e ha ottenuto il genere di posizione complicata che si desidera in una situazione di vittoria obbligata. Già in svantaggio di tempo e con tutta la pressione sulle spalle, Lagno commesso un errore alla 19ª e ha poi perso rapidamente.
La campionessa in carica ha iniziato gli spareggi rapid (25’+10”) con i pezzi bianchi e, come avrebbe continuato a fare durante tutta la giornata, ha scelto un sistema solido. Lagno ha risposto di conseguenza e, dopo il cambio di Donne alla mossa 36, le giocatrici sono approdate a un finale di Alfieri di colore contrario con Torre e sette pedoni per parte. Dopo una lunga battaglia fatta di manovre la patta è stata siglata alla mossa 68. Copione simile nella seconda partita: qui, infatti, le giocatrici hanno raggiunto nuovamente un finale con Alfieri di colore contrario alla mossa 35 e alla 51ª hanno cessato le ostilità: patta.
Il regolamento stabiliva che le giocatrici dovessero accelerare il ritmo di gioco con un controllo del tempo di 10’+ 10”. Questa volta a iniziare con il Bianco è stata Lagno. Sembrava che le giocatrici stessero seguendo una sceneggiatura ben definita; tuttavia, proprio quando i commentatori del sito ufficiale – Alexander Morozevich e Alexandra Kosteniuk – stavano scherzando sul fatto che stessero per entrare in un’altra posizione con Alfieri di colore contrario, una decisione critica ha determinato l’esito della partita: alla mossa 23 Lagno avrebbe potuto tranquillamente raggiungere il summenzionato finale, invece ha giocato un’altra mossa, dopo la quale ha perso un pedone e, sebbene la posizione non fosse completamente persa, non è riuscita a difendersi e ha finito col perdere. Lagno si è venuta così a trovare per la prima volta in tutto il Mondiale in una condizione di vittoria obbligata.
Ju però ha seguito una semplice strategia con i pezzi bianchi: non fare nulla e aspettare che la sua avversaria vacillasse. Alla fine è stata raggiunta una posizione con Donne, Cavalli e pedoni ed era difficile immaginare per Lagno di trovare un modo per sfondare. Tuttavia, la battaglia di manovre è improvvisamente giunta al suo epilogo quando la russa ha commesso un erroraccio, probabilmente causato da estrema stanchezza e tensione, e ha perso la Donna.
Lagno, che era la numero tre di tabellone, ha giocato un torneo fenomenale. Si è portata anche in vantaggio nella finale, ma non ha finito la sua avversaria quando avrebbe potuto. Il premio di consolazione è che si è qualificata per il Torneo dei Candidati femminile 2019, insieme ad Alexandra Kosteniuk e Mariya Muzychuk (semifinaliste).
Una nota finale: il presidente Fide Arkady Dvorkovich, che è arrivato in occasione degli spareggi, ha parlato del prossimo ciclo mondiale nella conferenza stampa post-partita. Ha annunciato che la vincitrice dei Candidati giocherà contro Ju in un match per il titolo, poi ha spiegato che il ciclo che seguirà quel match includerà una serie di tornei Grand Prix, una Coppa del Mondo e assegnerà alcuni posti ai Candidati in base all’Elo. Praticamente come il ciclo assoluto.
Sito ufficiale: https://ugra2018.fide.com/
ZAGABRIA (CROAZIA): L’INDIANO ADHIBAN SI AGGIUDICA IL TORNEO DELLA PACE
Il GM indiano Baskaran Adhiban si è aggiudicato l’edizione 2018 del Torneo della pace, disputata a Zagabria (Croazia) dal 12 al 23 novembre. Adhiban, numero 5 di tabellone, si è imposto in solitaria con 7,5 punti su 11, perdendo solo al terzo turno con il GM francese Etienne Bacrot, ma vincendo, tra gli altri, con il più quotato GM georgiano Ivan Cheparinov al nono. Bacrot è quindi salito sul secondo gradino del podio a quota 7, superando per spareggio tecnico il GM ucraino Vassily Ivanchuk, che partiva come favorito della vigilia. A differenza di Bacrot, che ha portato a termine il torneo senza sconfitte, Ivanchuk è stato fermato al secondo turno dal GM egiziano Bassem Amin. In quarta posizione a 6,5 hanno chiuso Ivan Saric, idolo di casa, e il già citato Cheparinov. Il torneo aveva una media Elo di 2636 (16ª categoria Fide).
Risultati: http://chess-results.com/tnr389453.aspx
Classifica finale: 1° Adhiban 7,5 punti su 11; 2°-3° Bacrot, Ivanchuk 7; 4°-5° Saric, Cheparinov 6,5; 6°-7° Malakhov, Amin 6; 8° Zelcic 5; 9° Stevic 4,5; 10°-11° Kozul, Palac 4; 12° Jovanovic 2
BUCHAREST (ROMANIA): IORDACHESCU E ALINA L’AMI PRIMI NEL TORNEO DEI RE
Il GM moldavo Viorel Iordachescu e la MI rumena Alina L’Ami hanno vinto il tradizionale torneo dei re di Bucharest (Romania), giunto alla 12ª edizione e disputato dal 19 al 21 novembre. L’evento celebrava quest’anno il centenario del Giorno dell’Unificazione e in considerazione di ciò sono stati invitati esclusivamente giocatori di origine rumena, anche se alcuni di loro ora rappresentano altri Paesi. I partecipanti gareggiavano per aggiudicarsi due trofei: “Kings Tournament ROMGAZ” era il premio per il vincitore del torneo maschile, “In Memoriam Elisabeta Polihroniade” quello per la vincitrice del femminile. Polihroniade, ideatrice dell’evento, era una nota personalità degli scacchi in Romania; scomparsa nel gennaio 2016, da allora il torneo è intitolato a lei. Dopo due giorni di scacchi rapidi (15 minuti + 10 secondi) e un giorno di blitz (3 minuti + 2 secondi), in entrambe le sezioni solo lo spareggio tecnico ha decretato i vincitori.
Strano il sistema per determinare la classifica combinata: in base al piazzamento ottenuto in ciascun torneo venivano assegnati da 4 (primo) a 1 punto (quarto e ultimo). Se da una parte Iordachescu si è piazzato in vetta con 4 su 6 nel rapid (la cadenza che aveva più peso, in caso di ex aequo, nella classifica finale) e terzo con 6,5 su 12 nel blitz, L’Ami si è piazzata seconda in entrambe le specialità, con 2,5 su 6 e 5,5 su 12 rispettivamente. Pur avendo totalizzato quindi meno del 50%, L’Ami ha così superato Irina Bulmaga (prima con 9 su 12 nel blitz, terza con 2 su 6 nel rapid) e Sabrina Foisor (prima con 6 su 6 nel rapid, ma ultima con 4,5 su 12 nel blitz), malgrado entrambe le avversarie avessero complessivamente totalizzato molti più punti di lei; ultima senza appello, invece, Iozefina Paulet (1,5 e 5). Iordachescu dal canto suo ha superato per spareggio tecnico Andrei Istratescu (2° con 3,5 nel rapid e 7 nel blitz) e Liviu-Dieter Nisipeanu (3° con 3,5 e 1° con 7,5); quarto Mircea Emilian Parligras (1 e 3).
Sito ufficiale: http://www.turneulregilor.com/
BUDAPEST (UNGHERIA): IL GRECO KOTRONIAS IN SOLITARIA NEL FIRST SATURDAY
Il GM greco Vasilios Kotronias ha dominato l’edizione di novembre del torneo First Saturday, disputata a Budapest (Ungheria) dal 3 al 13 del mese. Kotronias si è imposto in solitaria e imbattuto con 7 punti su 9, staccando di mezza lunghezza il suo inseguitore diretto, il GM ungherese Gergely Aczel, che partiva come favorito della vigilia. Dietro di lui, il MF indiano S.V. Srinath Rao si è aggiudicato il bronzo con 5,5 punti. La competizione aveva un Elo medio di 2382 (6ª categoria Fide).
Nessuna sorpresa nel torneo MI (rating medio 2233), dove il favorito GM serbo Zlatko Ilincic si è imposto in solitaria e imbattuto con 8,5 punti su 9, pareggiando solo al sesto turno con l’ungherese Richard Farkas. Dietro di lui, la MIf vietnamita Luong Phuong Hanh si è piazzata sul secondo gradino del podio con 6 punti, seguita dal MI ungherese Sandor Farago, terzo a quota 5,5 dopo aver superato per spareggio tecnico il cinese Li Hong.
Risultati: http://www.firstsaturday.hu/1811/results.htm
Classifiche finale torneo GM: 1° Kotronias 7 punti su 9; 2° Aczel 6,5; 3° Srinath 5,5; 4°-6° Balint, Todorovic, Nguyen 4,5; 7° Audi 4; 8°-9° Kojima, Krstulovic 3; 10° Ghannoum 2,5
RECCO: IL MILANESE MOTOLA LA SPUNTA SU LUMACHI E CIRABISI NEL FESTIVAL
Il milanese Jacopo Motola ha dominato la dodicesima edizione del torneo “Weekend Città di Recco”, disputata nella cittadina ligure dal 16 al 18 novembre. Motola, che lo scorso agosto era stato il sorprendente dominatore del festival di Porto San Giorgio, si è imposto in solitaria e imbattuto con 13 punti su 15 (venivano assegnati tre punti per la vittoria e uno per il pareggio), spartendo il punto solo con il 14enne maestro senese Francesco Bettalli al secondo turno e vincendo, tra gli altri, con il più quotato MI milanese Angelo Damia all’ultimo. Il MF bresciano Gabriele Lumachi si è piazzato secondo dopo aver superato il MF genovese Federico Cirabisi che, come lui, aveva totalizzato 10 punti. Solo quarto, quinto per spareggio tecnico, il MI croato Milan Mrdja, che partiva come favorito della vigilia, ma è stato rallentato nella corsa al podio da troppi pareggi e si è dovuto accontentare di spartire la medaglia di legno con il già citato Bettalli.
Il genovese Giuliano Caputi si è imposto, invece, nell’open B, dove si è piazzato al primo posto in solitaria e imbattuto con 13 punti su 15, staccando di una lunghezza il savonese Alessandro Biancotti, secondo a 12. Terzo il lucchese Francesco Bertolozzi, classe 2005, che ha totalizzato 11 punti. Solo ottavo alla guida del gruppo a 8 il genovese Massimo Saffioti, favorito della vigilia, frenato nella corsa al primo posto da troppi pareggi e dalla sconfitta subita all’ultimo turno ad opera di Biancotti.
Nessuna sorpresa nell’Open C, dove il favorito della vigilia, l’alessandrino Paolo Orlandi, si è imposto al fotofinish dopo aver superato per spareggio tecnico il grossetano Lorenzo Benedetti che, come lui, aveva totalizzato 12 punti su 15. Dopo la sconfitta al primo turno con il bolognese Aldo Josè Cartegni, Orlandi si è ripreso bene vincendo le rimanenti partite. Sul terzo gradino del podio è salito il piemontese Marcello Di Fina, classe 2005, che ha superato per spareggio tecnico il coetano lucchese Federico Topaios, dopo che entrambi avevano totalizzato 11 punti.
Alla manifestazione hanno preso parte in totale 71 giocatori, provenienti da tre Paesi diversi, tra cui tre MI e tre MF nel torneo principale.
Risultati: http://vesus.org/festivals/12deg-week-end-cittagrave-di-recco/
Classifiche finali
Open A: 1° J. Motola 13 punti su 15; 2°-3° Lumachi, Cirabisi 10; 4°-5° Bettalli, Mrdja 9; 6° Damia 8; 7°-8° A. Motola, Molina 6; 9^-13° Andolfatto, Bechelli, Peric, Di Chiara, Parisi 5; ecc.
Open B: 1° Caputi 13 punti su 15; 2° Biancotti 12; 3° Berolozzi 11; 4° Cocqueraut 10; 5°-7° Denili, Chiesa, Datteri 9; 8°-11° Saffiotti, Nikolajevic, Sica, Brioschi 8; ecc.
Open C: 1°-2° Orlandi, Benedetti 12 punti su 15; 3°-4° Di Fina, Topaios 11; 5°-6° Zucchini, Schiappacasse 10; 7°-10° Cartegni, Ruggirello, Carozzo, Ventrice 9; ecc.