Entro la fine del 2020 la Federazione Scacchistica Italiana dovrà eleggere un nuovo Presidente e un nuovo Consiglio Federale. Domenica 19 gennaio abbiamo ricevuto da Luigi Maggi, attuale presidente del Comitato Regionale Lazio della FSI, una nota con la quale ha reso pubblica la sua candidatura, con queste parole:
“Da più parti mi hanno chiesto di pensare ad una mia candidatura a Presidente federale per farmi promotore di un nuovo sviluppo della nostra Federazione: dopo più di qualche esitazione dovuta al pensiero di alcuni amici altrettanto meritevoli di poter svolgere tale incarico di governo, ho sciolto ogni riserva grazie proprio alla premurosa insistenza di alcuni di loro. Imposterò il mio programma sul Merito, lo Sviluppo e la Trasparenza e per la sua realizzazione utilizzerò tutta la mia esperienza professionale e le capacità di dirigente sportivo che conosce bene la Federazione e gli Organi di governo dello sport. Vorrei essere considerato una persona non divisiva ma attenta alle esigenze di tutti.”
Questo dopo che Gianpietro Pagnoncelli, presidente della FSI dal 2005, ha annunciato che non si ricandiderà (ma sicuramente verrà acclamato “presidente onorario”).
Molto probabilmente la candidatura di Maggi, dirigente sportivo di comprovata esperienza e conoscenza sia della Federazione che dei meccanismi del Comitato Olimpico Nazionale, otterrà l’appoggio dei cosiddetti “grandi elettori”, ovvero degli altri dirigenti dei comitati regionali con più affiliati. Parallelamente è probabile che si formi una lista coesa di candidati consiglieri, sulla quale convergerà la stessa ampia maggioranza. Salvo sorprese, perché questa volta potrebbe emergere anche un candidato alternativo, espresso da quelli voci, oggi minoritarie, che auspicano un rinnovamento forte e criticano la mancanza di iniziativa e di comunicazione, l’incapacità della Federazione di produrre partnership con sponsor rilevanti, i meccanismi di assegnazione della manifestazioni istituzionali più appetibili…
Di norma le elezioni nazionali vengono convocate in autunno. Questa volta sarebbe forse auspicabile anticiparle di alcuni mesi (considerando che, anche a causa dei gravosi impegni famigliari del presidente Pagnoncelli, l’attività della Federazione sembra da tempo ridotta all’ordinaria amministrazione) ma è un’ipotesi che si scontra con la necessità di celebrare in anticipo le elezioni regionali, il che sembra difficilmente praticabile.
Il Presidente e il Consiglio resteranno in carica per il successivo quadriennio olimpico, come nelle altre federazioni sportive o associate al CONI, qual è la FSI dal 1988.