Dopo le Olimpiadi di Tokyo (e quelle di scacchi a Khanty Mansiysk), anche l’Expo di Dubai slitta al 2021 per la pandemia di coronavirus. La decisione, anche se non ufficiale, è ormai scontata, dopo la teleconferenza tra i 32 membri del comitato direttivo in cui è stato chiesto un rinvio di 12 mesi. Gli Emirati arabi si sono detti favorevoli e la palla passa ora al comitato esecutivo e all’assemblea del Bureau International des Expositions (Bie) che, dietro proposta del governo emiratino, dovrà annunciare le nuove date per l’Expo, che fa seguito a quella di Milano del 2015.
Il rinvio dell’Expo implica il fatto che non vi sia più una sede per ospitare il campionato mondiale di scacchi 2020, che sarebbe dovuto iniziare il 20 dicembre proprio all’interno della kermesse. La Fide dovrà quindi decidere se trovare in fretta e furia un’altra sede o, ipotesi più probabile, fornire semplicemente un anno in più al campione del mondo Magnus Carlsen e al suo sfidante per prepararsi. Del resto, ad ora, non è ancora stato definito quando e dove si giocherà la seconda parte del torneo dei Candidati, interrotto dopo sette turni, quando la Russia ha annunciato l’interruzione dei voli aerei all’esterno del Paese.
Nel frattempo, come ha annunciato il direttore generale della Fide, Emil Sutovsky, “la quarta e ultima tappa del Grand Prix femminile Fide è stata rinviata alla seconda metà del 2020.
Avrebbe dovuto svolgersi in una splendida location in Sardegna (Italia) all’inizio di maggio. Supportato da una serie di sponsor, inclusi quelli globali come Total e Coca-Cola Italia, sarebbe stato un evento eccezionale ed elettrizzante, determinando la vincitrice di tutta la serie e anche due posti per il torneo dei Candidati femminile 2021. Sfortunatamente, dobbiamo rimandarlo. Ma rimandare non equivale a cancellare”.