di Roberto Messa
(editoriale TCS aprile 2020)
La pandemia del coronavirus ha messo stallo, per non dire in zugzwang, praticamente tutte le manifestazioni scacchistiche, inclusa la più importante di questa prima metà dell’anno, il torneo dei candidati al titolo mondiale. Gli organizzatori russi avevano ostinatamente voluto far partire la gara in cui otto giovani grandi maestri si contendevano il diritto alla sfida con il campione del mondo, ma il 26 marzo, alla fine del girone d’andata il presidente della Fide Dvorkovich ha interrotto il torneo, ufficialmente per permettere ai giocatori di prendere gli ultimi aerei prima della chiusura di tutti i voli in uscita dalla Russia. Il girone di ritorno si svolgerà possibilmente entro l’estate, ma si vedrà… Anche le Olimpiadi scacchistiche che avrebbero dovuto svolgersi a Mosca in agosto sono state rinviate al 2021.
Intanto gli scacchisti “restano a casa” e cercano di supplire ai tornei fisici con quelli online, ma questi sono inevitabilmente a cadenza veloce e, francamente, sono un’altra cosa. La Federazione Scacchistica Italiana ha cancellato praticamente tutti i campionati in calendario da marzo a maggio: dai raggruppamenti delle serie minori del Campionato italiano a squadre al Master, al campionato femminile a squadre, alle fasi provinciali del Trofeo Scacchi Scuola. Le fasi regionali dei Campionati italiani giovanili sono in predicato, mentre gli organizzatori di festival e open internazionali stanno annullando o nel migliore dei casi rinviando un gran numero di tornei, anche di quelli programmati per giugno. Sospesa ovviamente anche tutta l’attività didattica nelle scuole e nei club, con gli annessi appuntamenti aggregativi per i piccoli scacchisti, per i loro genitori e per gli istruttori che così numerosi hanno imboccato questa scelta di vita negli ultimi anni.
È ancora presto per poter dire quando gli scacchi, come tutto il resto, potranno riprendere una vita normale, pur con tutte le nuove precauzioni che si renderanno necessarie. Guardando al futuro, anche per la Federazione non sarà facile tappare i buchi di bilancio conseguenti al calo di quote di omologazione e di tesseramento che questi mesi di paralisi comporteranno.
Tempi duri anche per i giocatori professionisti, per i capitani delle rappresentative nazionali, i trainer e gli istruttori scolastici che stanno perdendo come minimo alcune mensilità di quelle che per molti sono le uniche fonti di reddito. Le lezioni online avranno, stanno già avendo, un impulso. Del resto dicono che questo virus stia obbligando gli italiani a fare un passo avanti verso la modernità, in tutti i settori. Anch’io voglio fare un passo avanti, ma per abbracciarvi tutti, seppur a mezzo stampa, con la raccomandazione di rispettare le regole, come siamo abituati a fare davanti alla scacchiera, e di lottare con tutte le nostre forze per vincere questa partita. Tutti insieme.
Il sommario del numero di aprile in formato RTF