NUMERO 734 (14 agosto 2014)


INDICE

NORVEGIA: CINA (OPEN) E RUSSIA (DONNE) SULLA VETTA DELL'OLIMPO
ILYUMZHINOV RIELETTO PRESIDENTE FIDE, LA “PERUGINA” MARTHA FIERRO VICE
JUDIT POLGAR AL “LONDON TIMES”: ADESSO MI RITIRO DALL'AGONISMO
MARTUNI (ARMENIA): L'INDIANO VIDIT PRIMO SULLE SPONDE DEL LAGO SEVAN
KAVALA (GRECIA): PAVLIDIS VINCE IN CASA, TERZO IL PISANO CODENOTTI
VLISSINGEN (OLANDA): IL POLACCO MICHAL KRASENKOW LA SPUNTA NELL'OPEN
AGRIGENTO: L'UNGHERESE HORVATH SUPERA IL TURCO ATALIK FRA “I DIOSCURI”
MARTIGNY (SVIZZERA): L'UCRAINO OVSEJEVITSCH RE, BENE IL TORINESE BARLETTA
PESCIA: IL SERBO DRAGOJLOVIC PRIMO PER SPAREGGIO SU PISCOPO
BUDAPEST (UNGHERIA): LO STATUNITENSE MOLNER PRIMO NEL FIRST SATURDAY
OMEGNA: IL PARMENSE VEZZOSI RISPETTA IL PRONOSTICO NELL'OPEN
LUTTO NEGLI SCACCHI FEMMINILI: ADDIO ALLA BARESE ROSSANA DAMASCO

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NORVEGIA: CINA (OPEN) E RUSSIA (DONNE) SULLA VETTA DELL'OLIMPO
Che fosse una potenza degli scacchi mondiali era ormai chiaro, soprattutto a livello femminile. Malgrado ciò, era difficile pronosticare che la Cina, numero 7 nel tabellone di partenza, avrebbe dominato senza rivali la sezione open della 41ª edizione delle Olimpiadi di scacchi, disputata a Tromso (Norvegia) dal 2 al 14 agosto. Tralasciando le polemiche della vigilia - per i soldi che sembravano mancare – e le lamentele “logistiche” durante il torneo – per la sistemazione di molte squadre e i WC della sede di gioco -, la manifestazione è stata come sempre una festa degli scacchi, alla quale non è mancato quasi nessuno dei big mondiali delle 64 case (fatta eccezione per l'indiano Vishy Anand).
L'armata cinese (Wang Yue, Ding Liren, Yu Yangyi, Ni Hua e Wei Yi) ha concesso ben poco alle avversarie, pareggiando solo con Russia, Olanda e Ucraina (al 4°, 5° e 9° turno) e sconfiggendo fra le altre Francia, Ungheria (entrambe 2,5-1,5), Azerbaigian e Polonia (3-1), che man mano sono state fra le sue maggiori antagoniste per il primo posto. I neocampioni olimpici hanno totalizzato 19 punti di squadra su 22 e 31,5 individuali su 44 (i punti individuali, in effetti, costituivano solo il terzo criterio di spareggio), mantenendo sempre salde le redini di leader del torneo e lasciandosi alle spalle, tutte a quota 17, Ungheria (29), la sorprendente India (30,5) - priva, oltre che di Anand, anche di Harikrishna -, Russia (28,5), Azerbaigian (28). Abbastanza deludente la prova della corazzata russa, infarcita di over 2700 e come sempre strafavorita della vigilia: il piazzamento finale non è stato disastroso, ma tutti i suoi giocatori hanno sotto-performato (ad eccezione di Kramnik) e, più di ogni altro risultato, il ko per 3-1 con la Repubblica Ceca è stato una vera batosta. Non ha brillato, pur senza sfigurare, neppure l'Armenia, vincitrice di tre delle quattro ultime edizioni (inclusa quella 2012): Aronian e compagni hanno chiuso a quota 16 (28,5). I padroni di casa della Norvegia, pur guidati dal supercampione Magnus Carlsen (che è parso lontano dalla forma migliore e ha perso ben due partite), si sono fermati a quota 14 insieme ad altre blasonate squadre quali Inghilterra, Germania, Repubblica Ceca e Bulgaria.
Le medaglie d'oro individuali sono andate al bulgaro Veselin Topalov (1ª scacchiera), al vietnamita Nguyen Ngoc Truong Son (2ª), a Yu Yangyi (3ª), al serbo Nikola Sedlak (4ª) e allo statunitense Samuel Shankland (riserva).
Nella sezione femminile Cina e Russia si sono scambiate i ruoli: qui, infatti, la campionessa del mondo Hou Yifan e compagne partivano come favorite, ma a vincere con 20 punti su 22 (confermando il successo di due anni fa) sono state le russe, che hanno schierato Kateryna Lagno (neo-acquisto), Valentina Gunina, Alexandra Kosteniuk, Olga Girya e Natalija Pogonina. A 18 hanno Chiuso Cina e Ucraina, a 17 Georgia, Armenia e Kazakhstan. Ad aggiudicarsi le medaglie d'oro di scacchiera sono state la georgiana Nana Dzagnidze davanti a Hou (1ª), Gunina (2ª), Kosteniuk (3ª), l'ucraina Natalia Zhukova (4ª) e l'indiana Rout Padmni (riserva).
E l'Italia? Nell'open gli azzurri (Caruana, David, Vocaturo, Brunello, Dvirnyy), dopo un buon avvio che ha incluso, al terzo turno, un pareggio con l'India, hanno mostrato un po' troppa “Fab Fab-dipendenza”: il superGM di casa nostra ha evitato il cappotto contro le forti ma non irresistibili Turchia e Perù (match persi 3,5-0,5) e non ha potuto scongiurare i ko contro Norvegia e Lettonia (3-1), ma è stato determinante nelle vittorie per 2,5-1,5 contro Grecia e Montenegro. Queste ultime, arrivate consecutivamente al 9° e al 10° turno, hanno fatto sperare che l'Italia potesse replicare il buon piazzamento di due anni or sono, ma il pesante ko finale coi peruviani ha tolto ogni velleità, relegando la nostra formazione, numero 20 di tabellone, al 52° posto su 172 con 13 punti (24 individuali). Fra i nostri gli unici a performare a livello del loro rating (ovvero poco meno) sono stati lo stesso Caruana (6,5 su 9) e Daniele Vocaturo (6 su 10), mentre non hanno brillato Sabino Brunello e Danyyil Dvirnyy (entrambi 5 su 9) e si è mostrato decisamente fuori fase Alberto David (1,5 su 7). In gara c'erano altri due italiani, Duilio Collutiis e Ruben Bernardi, schierato l'uno nella rappresentativa dell'“International chess committee of the deaf”, l'altro in quella dell'“International physically disabled chess association”. Molto buona la prova di Collutiis, che ha realizzato 7,5 punti su 9 in seconda scacchiera e una performance di 2572 punti Elo.
Nel femminile l'Italia (Zimina, Brunello, Sedina, T. Gueci, Messina) era la numero 31 in ordine di rating su 134 formazioni e si è piazzata 62ª a quota 11 (22,5). L'unica a realizzare una performance superiore al proprio rating è stata Elena Sedina (6 su 9), mentre Brunello (6 su 10), Zimina (5 su 10), Gueci (3 su 7) e Messina (2,5 su 8) hanno tutte lasciato sul campo qualche punto Elo.
Archiviate le tanto attese Olimpiadi norvegesi si pensa già alle prossime edizioni: nel 2016 la sede sarà Baku, in Azerbaigian, nel 2018 Batumi, in Georgia (riguardo a quest'ultima, l'annuncio è stato fatto il 13 agosto).
Sito ufficiale: https://chess24.com/en/olympiad2014
Classifiche finali
Open: 1ª Cina 19 punti su 22; 2ª-5ª Ungheria, India, Russia, Azerbaigian 17; 6ª-11ª Ucraina, Cuba, Armenia, Israele, Spagna, Bielorussia 16; 12ª-23ª Olanda, Francia, Stati Uniti, Polonia, Serbia, Uzbekistan, Argentina, Perù, Romania, Turchia, Brasile, Egitto 15; ecc.
Femminile: 1ª Russia 20 punti su 22; 2ª-3ª Cina, Ucraina 18; 4ª-6ª Georgia, Armenia, Kazakhstan 17; 7ª-9ª Polonia, Stati Uniti, Germania 16; 10ª-18ª India, Romania, Francia, Spagna, Bulgaria, Olanda, Mongolia, Slovacchia, Lituania 15; ecc.


ILYUMZHINOV RIELETTO PRESIDENTE FIDE, LA “PERUGINA” MARTHA FIERRO VICE
Garry Kasparov ha perso una delle battaglie più intense e importanti della sua onorata carriera, quella per i vertici della Fide. Con 110 voti contro 61, il calmucco Kirsan Ilyumzhinov è stato infatti rieletto presidente - carica che detiene ormai ininterrottamente dal 1995 - nel corso dell'Assemblea generale della Fide che si è svolta a Tromso, in concomitanza con le Olimpiadi. Nel corso dell'Assemblea, a cui hanno preso parte rappresentanti di 174 federazioni, non sono mancati i momenti di tensione di cui è stato protagonista Nigel Short, sostenitore di Kasparov.
E così Ilyumzhinov ha confermato la sua poltrona per i prossimi quattro anni: accanto a lui, nei panni di vice presidentessa, è stata nominata la GMf Martha Fierro per la quale il presidente della Calmucchia non ha mai nascosto la propria ammirazione, soprattutto per quel che concerne il suo lavoro di istruttrice. Fierro, che è nata negli Usa ma ha origini ecuadoregne, vive da anni in Umbria dove, insieme al compagno Roberto Mogranzini, ha fondato l'Accademia Internazionale di Scacchi di Perugia.


JUDIT POLGAR AL “LONDON TIMES”: ADESSO MI RITIRO DALL'AGONISMO
Vista la maretta che le aveva precedute, dalle Olimpiadi che si sono appena concluse a Tromso ci si poteva aspettare di tutto. La classifica e le performance di alcuni dei superGM hanno senza dubbio sorpreso gli appassionati, ma il vero colpo di scena è arrivato mercoledì 13, nel giorno di riposo prima dell'ultimo turno di gioco. La più forte giocatrice di tutti i tempi, la GM ungherese Judit Polgar, ha infatti dichiarato al “London Times” che quella appena conclusa è stata la sua ultima Olimpiade e che si ritirerà definitivamente dalla scena agonistica. Sganciata la bomba, Judit si è resa irreperibile e non ha più rilasciato commenti, non giocando poi neppure l'ultimo turno delle Olimpiadi, dove ha rappresentato l'Ungheria contribuendo con un soddisfacente 4,5/6, chiudendo tuttavia la sua avventura agonistica con una sconfitta (contro lo statunitense Sam Shankland).
Con il ritiro dalla scena agonistica di Judit Polgar, che ha raggiunto il suo apice nel 2005 con l'8° posto nella graduatoria mondiale a quota 2735, si chiude un'epoca. Il suo “abbandono” pone fine a quello che il padre Laszlo Polgar aveva definito un “esperimento educazionale”, mirato a dimostrare che un bambino può ottenere risultati eccezionali se viene allenato fin da piccolo in un determinato campo. Convinto che la genialità si crei e non nasca da sola, insieme alla moglie aveva educato a casa le tre figlie – Susan, Sofia e Judit, la più piccola (nata il 23 luglio 1976) –, “specializzandole” negli scacchi. Judit si è imposta come la scacchista più forte di tutti i tempi, capace di sconfiggere campioni come Garry Kasparov, Veselin Topalov, Vladimir Kramnik, Anatoly Karpov e Viswanathan Anand. È stata una pioniera in un mondo che, prima di lei, era praticamente solo maschile e nella graduatoria mondiale femminile occupa il primo posto a partire dal 1989, anche se la cinese Hou Yifan – che nel 2012, a Gibilterra, l'ha sconfitta nel loro primo e unico incontro – ormai è a un soffio dal superarla sulla vetta del mondo.
Il GM statunitense Hikaru Nakamura, colto da improvvisa nostaglia, si è chiesto su Twitter: «È solo la mia immaginazione o con questa Olimpiade si sta per salutare una generazione composta da grandissimi giocatori che si ritirano?»: i commenti sono fioccati e non sono mancate predizioni su chi altro, oltre alla Polgar, è a un passo dalla pensione. Tra i nomi fatti – ma si tratta soprattutto di supposizioni e di voci - ci sono quello dello statunitense Gata Kamsky e dell'ex campione del mondo Vladimir Kramnik che, pochi anni fa, aveva dichiarato di avere intenzione di ritirarsi raggiunti i 40, ovvero il prossimo anno: il loro intento è quello di lasciare spazio alle nuove generazioni. Sia Stati Uniti sia Russia, del resto, hanno una schiera di nuove leve davvero promettenti. Ma questa è tutta un'altra storia.


MARTUNI (ARMENIA): L'INDIANO VIDIT PRIMO SULLE SPONDE DEL LAGO SEVAN
Il GM indiano Santosh Vidit ha vinto a sorpresa la 16ª edizione del torneo internazionale “Lake Sevan”, che si è disputato dal 26 luglio al 4 agosto a Martuni, una cittadina armena che sorge sulle rive del lago Sevan. Santosh ha chiuso in vetta imbattuto con 6 punti su 9, con una performance che gli ha permesso di guadagnare 19 punti Elo e di staccare di mezza lunghezza i suoi avversari più diretti per la vittoria, il padrone di casa GM Hrant Melkumyan e il GM russo Vladimir Fedoseev, secondi ex aequo. Torneo da dimenticare, invece, per il GM ucraino Alexander Areshchenko, favorito della vigilia, che con una sola vittoria e tre sconfitte non è riuscito a decollare e si è piazzato 9° a 3,5. La competizione aveva un rating medio di 2629 (16ª categoria Fide).
Sito ufficiale: http://chessfed.am/
Classifica finale: 1° Vidit 6 punti su 9; 2°-3° Melkumyan, Fedoseev 5,5; 4° Sjugirov 5; 5°-7° Kuzubov, Ter-Sahakyan, Andriasian 4,5; 8° Hovhannisyan 4; 9° Areshchenko 3,5; 10° Gabuzyan 2


KAVALA (GRECIA): PAVLIDIS VINCE IN CASA, TERZO IL PISANO CODENOTTI
Successo al fotofinish per il MI greco Antonios Pavlidis nella 23ª edizione dell'open di Kavala, ospitato nella cittadina ellenica dal 2 al 9 agosto. Pavlidis si è piazzato al primo posto con 7 punti su 9, superando per spareggio tecnico il GM ucraino Andrey Sumets, favorito della vigilia. In terza posizione, in testa al gruppo a 6,5, si è piazzato il MI pisano Marco Codenotti, che ha saputo riprendersi benissimo da un'inattesa sconfitta subita al secondo turno, riuscendo poi a vincere quattro partite di fila che, sommandosi ai pareggi degli ultimi tre turni, gli hanno permesso di guadagnare la medaglia di bronzo, superando per spareggio tecnico il MI ungherese Minh To Nhat.
La rappresentativa italiana in Grecia era composta anche dal GM pearese Axel Rombaldoni, che si è piazzato 5°, imbattuto, a quota 6, e dal MI cremonese Andrea Stella, 15° nel gruppo a 5,5. Al torneo hanno preso parte 65 giocatori, provenienti da 9 paesi diversi, tra cui 3 grandi maestri e 7 maestri internazionali.
Sito ufficiale: http://www.chesskavala.gr/
Classifica finale: 1°-2° Pavlidis, Sumets 7 punti su 9; 3°-4° Codenotti, To Nhat 6,5; 5°-10° Rombaldoni, Todorovic, Hakobyan, Arnaudov, Cabarkapa, Markidis 6; 11°-19° Enchev, Charkhalashvili, Dorfanis, Vucinic, Stella, Dimic, Grigoriadis, Stahopoulos, Pappelis 5,5; ecc.


VLISSINGEN (OLANDA): IL POLACCO MICHAL KRASENKOW LA SPUNTA NELL'OPEN
Il GM polacco Michal Krasenkow ha vinto la 18ª edizione del torneo open “HZ” di Vlissingen, disputata nella cittadina olandese dal 2 al 9 agosto. Krasenkow ha chiuso con 7,5 punti su 9 superando per spareggio tecnico tre avversari: il GM olandese Ersnt Spike (argento), il GM russo Vyacheslav Ikonnikov (bronzo) e il GM ucraino Sergey Fedorchuk. Il GM cinese Bu Xiangzhi, favorito della vigilia, si è dovuto accontentare del 5° posto ex aequo a quota 7, alla pari con il GM tedesco Daniel Hausrath. Dopo un promettente inizio con 4,5/5, Bu è stato fermato con il Nero da Spike e i 2,5 punti raccolti negli ultimi tre turni non gli sono bastati per agguantare il podio. Alla competizione hanno preso parte 250 giocatori, fra i quali dodici GM e otto MI.
Sito ufficiale: http://www.hztoernooi.nl
Classifica finale: 1°-4° Krasenkow, Spike, Ikonnikov, Fedorchuk 7,5 punti su 9; 5°-6° Hausrath, Bu 7; 7°-23° Van Den Doel, Sadikhov, Pucher, Ten Hertog, Ponizil, De Jong, Kevlishvili, Geirnaert, Romanishin, Hopman, Semcesen, Van Foreest, Maris, Piceu, Ducarmmon, Pruijssers, Sowray 6,5; ecc.


AGRIGENTO: L'UNGHERESE HORVATH SUPERA IL TURCO ATALIK FRA “I DIOSCURI”
Il GM ungherese Csaba Horvath ha vinto il 7° open internazionale “I Dioscuri”, intitolato alla memoria di Filippo Vetro e disputato ad Agrigento, in Sicilia, dal 6 al 10 agosto. Horvath, numero due di tabellone, ha concluso solitario al primo posto con 6 punti su 7; decisiva in suo favore è stata la vittoria al terzo turno, con il Bianco, contro il favorito della vigilia, il GM turco Suat Atalik, infine secondo a quota 5,5. Sul terzo gradino del podio è salito il GM croato Bogdan Lalic con 5 punti, mentre il GM russo Igor Naumkin è stato escluso dal podio per un soffio, complice la sconfitta nello scontro diretto del terzo turno con Lalic, e si è piazzato 4° a 4,5. Il miglior risultato tra gli italiani in gara nell'open A lo ha ottenuto il maestro siracusano Gabriele Sardo, che si è piazzato 5° in testa a un terzetto che ha concluso a quota 4, composto anche dal catanese Gaetano Signorelli e dal conterraneo Giuseppe Agnello.
Il palermitano Enrico Bandieramonte si è invece imposto nell'open B: dopo la sconfitta del secondo turno subita per mano del conterraneo Amedeo Favitta, è riuscito a riprendersi, realizzando 4,5 punti nei cinque turni successivi, un bottino che gli ha permesso di salire sul primo gradino del podio con 5,5 su 7. Dietro di lui, a quota 5, si è piazzato il catanese Giuseppe Rosolia, mentre il catanese Andrea Barbagallo è salito sul terzo gradino del podio superando per spareggio tecnico il palermitano Adriano Todaro, dopo che entrambi hanno totalizzato 4,5 punti.
Nell'open C il catanese Luca Franceschino ha avuto la meglio per spareggio tecnico sull'agrigentino Giovanni Gueli e sul nisseno Giovanni Di Maria, che come lui avevano concluso il torneo con 5,5 punti su 7. Escluso dal podio il catanese Angelo Amato, favorito della vigilia e infine 4° a quota 5. Alla manifestazione hanno preso parte in totale 45 giocatori.
Risultati: http://vesus.org/festivals/7deg-open-internazionale-i-dioscuri/
Classifiche finali
Open A: 1° Horvath 6 punti su 7; 2° Atalik 5,5; 3° Lalic 5; 4° Naumkin 4,5; 5°-7° Sardo, Signorelli, Agnello 4; ecc.
Open B: 1° Bandieramonte 5,5 punti su 7; 2° Rosolia 5; 3°-4° Barbagallo, Todaro 4,5; 5°-10° Marturana, Favitta, Natoli, Anguilla, Longo, Cassia 4; ecc.
Open C: 1°-3° Franceschino, Gueli, Di Maria 5,5 punti su 7; 4° Amato 5; 5° Zulli 4,5; 6ª Caronia 3; ecc.


MARTIGNY (SVIZZERA): L'UCRAINO OVSEJEVITSCH RE, BENE IL TORINESE BARLETTA
Il GM ucraino Sergei Ovsejevitsch ha vinto la 23ª edizione dell'open di Martigny, disputata nella cittadina svizzera dal 25 al 28 luglio. Ovsejevitsch si è piazzato al primo posto, imbattuto e in solitaria, con 6 punti su 7, staccando di mezza lunghezza un gruppetto formato dai GM Igor Rausis (Repubblica Ceca), Alexander Dgebuadze (Belgio), Marin Bosiocic (Croazia) e Alexander Cherniaev (Russia) e dal MI Nicolas Brunner (Francia).
Solo 7° in testa al gruppo a 5 il GM Christian Bauer, che partiva come favorito della viglia, ma ha visto sfumare le sue possibilità di salire sul podio a causa della sconfitta subita all'ultimo turno con il Bianco nello scontro diretto con Dgebuadze. Tra gli italiani in gara, il miglior piazzamento lo ha ottenuto il maestro torinese Mauro Barletta, 7° imbattuto a quota 5, infine 12° per spareggio tecnico. Alla competizione hanno preso parte 72 giocatori.
Sito ufficiale: http://www.uve-wsb.ch/
Classifica finale: 1° Ovsejevitsch 6 punti su 7; 2°-6° Rausis, Dgebuadze, Bosiocic, Cherniaev, Brunner 5,5; 7°-12° Bauer, Huss, Habibi, Kelecevic, Burnier, Barletta 5; ecc.


PESCIA: IL SERBO DRAGOJLOVIC PRIMO PER SPAREGGIO SU PISCOPO
Il MI serbo Andjelko Dragojlovic ha vinto la 6ª edizione del torneo internazionale “Città di Pescia”, disputato nella cittadina toscana dall'8 al 10 agosto. Dragojlovic ha concluso imbattuto in vetta con 4,5 punti su 5, superando per spareggio tecnico il favorito MI leccese Pierluigi Piscopo. Entrambi sono arrivati alla vigilia dell'ultimo turno con un perfetto 4 su 4: il loro scontro diretto conclusivo è quindi finito in parità. Sul terzo gradino del podio è salito il francese Ludovic Utrera, alla guida di un nutrito gruppo di giocatori a quota 4, composto anche dall'aretino Federico Madiai, miglior italiano in gara, dal lucchese Ermanno Pacini e dal MI serbo Zivojin Ljubisavljevic.
Nell'open B ha trionfato il ravennate Davide Carletti, infine solo al comando con 5 punti su 5. Dietro di lui quattro giocatori hanno spartito il secondo posto a quota 4: la pistoiese Catia Pia Zanella, il lucchese Lorenzo Bianchi, il casertano Pietro Condorelli e il lucchese Alessandro Turco. Alla competizione hanno preso parte in totale 90 giocatori.
Risultati: http://vesus.org/festivals/vi-torneo-internazionale-039cittagrave-di-pescia039/
Classifiche finali
Open A: 1°-2° Dragojlovic, Piscopo 4,5 punti su 5; 3°-6° Utrera, Madiai, Pacini, Ljubisavljevic 4; 7°-11° R. Vocaturo, Quaranta, Bettali, Bettazzi, Frugoli 3,5; ecc.
Open B: 1° Carletti 5 punti su 5; 2ª-5° Zanella, Bianchi, Condorelli, Turco 4; 6°-9° Lazzeri, Franciolini, Morganti, Franchini 3,5; ecc.


BUDAPEST (UNGHERIA): LO STATUNITENSE MOLNER PRIMO NEL FIRST SATURDAY
Come ogni mese dal 1992 a questa parte, Budapest ha ospitato, dal 2 all'11 agosto, il tradizionale torneo First Saturday. Questo mese il gruppo GM (sei giocatori, media Elo 2402) è stato vinto dal GM statunitense Mackenzie Molner, primo in solitaria con 6,5 punti su 10; sul podio sono saliti anche due padroni di casa, i GM David Berczes, 2° a 6, e Zoltan Varga, 3° a 5,5.
Il gruppo MI-A è stato invece vinto dal portoghese David Pires Tavares Martin, primo in solitaria con 7 punti su 9. Il MF Mate Bagi e il MI Adam Szeberenyi, entrambi ungheresi, hanno spartito il secondo posto a quota 6. I due gli italiani in gara, il MF Gabriele Franchini e il CM Fabrizio Frigieri, entrambi modenesi, si sono piazzati rispettivamente al 7° e all'8° posto a 3,5.
Sito ufficiale: http://www.firstsaturday.hu/1408/index.htm
Classifica finale torneo GM: 1° Molner 6,5 punti su 10; 2° Berczes 6; 3° Varga 5,5; 4° Engqvist 4,5; 5° Englert 4; 6° Tesik 3,5


OMEGNA: IL PARMENSE VEZZOSI RISPETTA IL PRONOSTICO NELL'OPEN
Il MI parmense Paolo Vezzosi si è imposto nella seconda edizione dell'open internazionale di Omegna, che si è disputata nella cittadina piemontese dall'8 al 10 agosto. Vezzosi, numero uno di tabellone del torneo Master (Elo 1800-2299), ha rispettato il pronostico, malgrado la sconfitta subita al secondo turno per mano del novarese Vincenzo Montilli. Il MI parmense ha vinto le rimanenti partite e totalizzato 4 punti su 5, superando per spareggio tecnico lo stesso Montilli, il 17enne barese Anatoly Pozhartiskiy e l'aostano Davy Marguerettaz. Solo 14° a quota 2,5 lo svizzero Pascal Vianin, numero due di tabellone, rallentato da due sconfitte e un pareggio.
Anche nell'open B (Elo < 1850) il vincitore è stato stabilito dallo spareggio tecnico: il viterbese Francesco Claudio Agnello ha superato il goriziano Marco Grudina, come lui autore di un quasi perfetto 4,5 su 5. Sul terzo gradino del podio è salito il bolzanino Aaron Resch, alla guida di un gruppo a quota 4, composto anche dal milanese Andrea Giancola, dal biellese Dario Borghi e dal varesotto Camillo Brioschi. Alla manifestazione hanno partecipato 78 giocatori.
Risultati: http://vesus.org/festivals/2deg-omegna-international-chess-open/
Classifiche finali
Master: 1°-4° Vezzosi, Montilli, Pozhartiskiy, Marguerettaz 4 punti su 5; 5°-7° Paleologu, Quirico, Engl 3,5; 8°-10° Medici, Boschetti, Bini 3; ecc.
Open B: 1°-2° Agnello, Grudina 4,5 punti su 5; 3°-6° Resch, Giancola, Borghi, Brioschi 4; 7°-12° Lantschner, Schingaro, Del Nevo, Benenati, Recanatini, Puricelli 3,5; ecc.


LUTTO NEGLI SCACCHI FEMMINILI: ADDIO ALLA BARESE ROSSANA DAMASCO
Lutto nel mondo degli scacchi italiani. Si è spenta il 13 agosto, dopo una lunga malattia, la barese Rossana Damasco, candidato maestro e tre volte componente della formazione femminile azzurra alle Olimpiadi. Nata l'8 marzo 1957, Rosa aveva vestito i colori della Nazionale a Novi Sad (1990), Manila (1992) e Mosca (1994), totalizzando uno score di 12 vittorie, 7 pareggi e 8 sconfitte su 27 partite giocate. Oltre alla carriera agonistica, la giocatrice barese si è dedicata anche all'attività di istruttrice ed è stata responsabile del settore femminile della FSI.
Sposata con Paolo Borino e madre di Marina, Rossana Damasco era insegnante di lettere al Liceo Scientifico “Scacchi” di Bari ed era nota anche per le sue doti letterarie e poetiche. Il suo esordio nel mondo dell'editoria risale al 2009, quando con la Palomar aveva pubblicato “Scacchi nostri”, una raccolta di racconti da cui traspare il suo amore per il nobil gioco; con Schena editore ha invece pubblicato “Il piccione Bernardo va in Paradiso” (2012) e “Ho amato George Clooney” (2013).
I funerali di Rosa sono stati celebrati la mattina del 14 agosto alla chiesa San Giuseppe di Bari.
 

 

 



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