E' scomparsa una figura storica dello scacchismo italiano: Nicola Palladino. Nato a Milano nel 1932 e presidente della Federazione Scacchistica Italiana dal 1980 al 1994, Palladino ha dedicato la sua vita agli scacchi, promuovendo la diffusione del nostro gioco come nessuno era riuscito a fare prima di lui.
Negli anni Settanta fu a lungo presidente della Società Scacchistica Milanese nonché vice del presidente Fsi Giancarlo Dal Verme, suo predecessore.
Nel 1975 organizzò il supertorneo di Milano (con Karpov, Tal, Petrosian, Larsen ecc.) e divenne buon amico del campione del mondo Anatoly Karpov, il quale grazie ai suoi buoni uffici venne in Italia numerose volte negli anni successivi. Come organizzatore il suo traguardo più importante fu il match di campionato del mondo Karpov-Korchnoj a Merano nel 1981, preceduto da altri match dei candidati al titolo mondiale (Korchnoi-Petrosian nel 1977 a Castelvecchio Pascoli, Huebner-Portisch ad Abano Terme nel 1980, Korchnoj-Huebner a Merano nel 1980).
Fu uno dei fondatori della commissione "Chess in School" della Fide, ma forse il suo merito maggiore fu la conquista per la Fsi dello status di disciplina associata del Coni, nel 1988.
Il suo impegno per gli scacchi fu a tutto campo: collaborò con il Corriere della Sera e con altre testate, favorì la pubblicazione di libri da parte di importanti editori, svolse un lavoro pressoché quotidiano di pubbliche relazioni a tutti i livelli: locale, nazionale, internazionale. Nel 1994 lasciò l'incarico per motivi di salute, ma gli fu attribuita la carica di presidente onorario della Fsi. Non abbandonò mai gli scacchi e in seguito continuò a far parte di varie commissioni della Fide. Lo ricordiamo al Congresso della Fide parallelo alle Olimpiadi di Bled nel 2002, quando ancora diede il suo fattivo contributo per la causa dell'assegnazione delle Olimpiadi a Torino.
Ha vissuto i suoi ultimi anni nella casa di cura "Maria Ausiliatrice" di Milano.