Rogers' Report
n° 7, 31 maggio 2003
IN ASIA GLI
SCACCHI DIVENTANO SPORT DA MEDAGLIERE
del Grande Maestro Ian Rogers
Quando i Giochi del Sud-Est Asiatico
prenderanno il via in Vietnam in dicembre, gli scacchi
saranno per la prima volta uno sport del medagliere. Il
merito per l'ammissione degli scacchi in questi Giochi è
tutto di Ignatius Leong, l'infaticabile animatore degli
scacchi di Singapore che presiede la zona Fide del Sud-Est
Asiatico dal 1998, quando l'Australia e gli altri paesi a
lei vicini uscirono dalla zona dell'Asia per costituire
una nuova zona Fide dell'Oceania.
Leong è stato per alcune decadi il promotore degli
scacchi a Singapore, dirigendo più volte sia la
federazione che la rivista scacchistica nazionale, ma
divenne un personaggio conosciuto quando fu nominato
segretario della Fide. Dopo aver lavorato per la
federazione internazionale per circa un anno, Leong diede
le dimissioni; nel 1996 abbandonò le Olimpiadi di Erevan
per timore delle minacce del presidente della Fide Kirsan
Ilyumzhinov. Più tardi Leong e Ilyumzhinov si
riconciliarono, ma Leong decise di concentrare i suoi
sforzi in Asia. Riuscì a introdurre gli scacchi nelle
scuole di Singapore e fece arrivare nel suo paese molti
prestigiosi trainer di vari paesi per soddisfare la
domanda che egli stesso aveva creato. La sua società
Intchess Asia ha organizzato vari tornei giovanili nella
regione.
Spiega Leong: "Quando sono diventato presidente di
Zona nel 1998 mi sono convinto che la strada per
popolarizzare gli scacchi passava per la partecipazione
ai Giochi del Sud-Est Asiatico. Ho compiuto molti viaggi
nella regione incontrando i ministri dello sport di
Vietnam, Indonesia, Filippine e Birmania - gli obiettivi
chiave - inoltre ho visitato Cambogia e Laos."
Essendo necessari solo sei voti sui dieci paesi
dell'Asean (il Sud-Est Asiatico) Leong non ha perso tempo
per cercare di convincere i quattro paesi con una scarsa
considerazione degli scacchi come sport, incluso il suo,
Singapore.
Leong sapeva che il 2003 avrebbe offerto agli scacchi una
grande opportunità di entrare nei Giochi del Sud-Est
Asiatico, poiché il Vietnam, paese ospitante, avrebbe
appoggiato fortemente la proposta avendo ottime speranze
di conquistare la maggior parte delle medaglie
disponibili per gli scacchi. Dopo l'ingresso nei Giochi
del 2003 è più che probabile che gli scacchi vengano
mantenuti nel medagliere dei Giochi del 2005 che si
svolgeranno nelle Filippine, un altro paese asiatico
molto forte in campo scacchistico.
Sull'onda di questo successo, Leong è riuscito inoltre a
far accettare gli scacchi nei Giochi Asiatici - una delle
più grandi kermesse sportive del mondo - che si
svolgeranno in Qatar nel 2006.
Tuttavia l'obiettivo più grosso, i Giochi Olimpici, si
dimostreranno probabilmente impermeabili alla strategia
di Leong. Il paese ospitante delle Olimpiadi ha influenza
molto limitata sulla scelta degli sport da includere nel
medagliere, mentre meno di una dozzina degli oltre cento
membri del Comitato Olimpico Internazionale hanno
dimostrato un minimo di simpatia a favore dell'idea di
includere gli scacchi nei Giochi Olimpici. Tanto più che
la proposta di far entrare gli scacchi ha subito una
seria sconfitta nell'agosto del 2002 quando la
Commissione di Programmazione del Cio, oltre a respingere
la petizione per far partecipare gli scacchi alle
Olimpiadi di Pechino del 2008, ha raccomandato al Cio di
cambiare il suo statuto per escludere permanentemente gli
sport mentali.
Quest'ultima misura draconiana non sarà votata prima
dell'assemblea plenaria del Cio che si svolgerà
parallelamente alle Olimpiadi di Atene del 2004. I Giochi
del Sud-Est Asiatico 2003 precederanno questa scadenza e
non resta che sperare che un evento di successo per gli
scacchi (sono in programma prove di scacchi classici e a
cadenza rapida, individuali e a squadre) in Vietnam
convinca un numero sufficiente di paesi membri del Cio a
tenere aperta almeno un'opzione per una futura presenza
degli scacchi alle Olimpiadi.
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