E’ raro che l’incontro decisivo di un torneo si giochi al primo turno. E’ successo a Londra, dove dall’8 al 15 dicembre si è disputata la prima edizione della Chess Classic e dove alla sfida più interessante, quella fra il prodigio norvegese Magnus Carlsen e il russo Vladimir Kramnik, si è assistito all’esordio. “Mighty” Magnus, aggiudicandosi in maniera convincente lo scontro diretto con il suo rivale più pericoloso, ha ipotecato la vittoria finale, limitandosi a mantenere nei turni seguenti almeno un punto di distacco da Vlad. Un punto, si badi bene, in una competizione in cui la vittoria ne valeva 3 e il pareggio 1, quindi non sufficiente a dare sicurezza: per questo, malgrado tutto, la competizione è rimasta vivace e interessante fino all’ultimo turno, nel quale, se Carlsen avesse pattato e Kramnik fosse riuscito a fare bottino pieno, il russo si sarebbe aggiudicato il primo posto, beffando il rivale sul filo di lana. Così non è andata e Magnus, sia pure con una performance meno brillante di quanto fosse lecito prevedere, viste le premesse, è riuscito a conservare il primo posto, totalizzando 13 punti su 21 con tre successi e quattro pareggi. Il norvegese, partito con 6 su 6 (ovvero 2 su 2), ha forse perso un po’ di fiducia in se stesso dopo essersi fatto sfuggire, al terzo turno, una facile combinazione vincente contro l’inglese David Howell, finendo per pareggiare: da lì in poi il suo gioco è apparso più timoroso e, nel prosieguo del torneo, Carlsen è riuscito a incamerare i 3 punti giusto in un’altra occasione, a spese di uno dei giocatori meno in forma, il cinese Ni Hua; per non prlare del fatto che, al penultimo turno, è stato graziato dal suo avversario, l’inglese Michael Adams.
Kramnik, invece, si è ripreso dopo lo “choc” iniziale, ma neppure lui è apparso irresistibile e, alla fine, ha chiuso a quota 12. Due giocatori locali, i già citati Howell e Adams, si sono piazzati terzi a 9, senza perdere neppure un incontro e vincendo la loro unica partita nel turno conclusivo. Quinto a 7 ha concluso un altro inglese, Luke McShane, premiato per la combattività (per lui due successi, una patta e quattro ko): in un torneo “normale”, con l’attribuzione di un punto per la vittoria e mezzo per la patta, si sarebbe piazzato alle spalle dello statunitense Hikaru Nakamura, sesto a 6 (con sei pareggi) insieme a Ni Hua (che invece, con una vittoria e tre patte, avrebbe totalizzato lo stesso score di McShane). Ultimo senza appello a quota 5, con 0 vittorie, si è classificato l’inglese Nigel Short, che a causa di questa performance ha dato l’arrivederci al club dei 2700, tornando al di sotto del fatidico “muro”.
Malgrado la prova non all’altezza dei suoi standard, Carlsen ha comunque centrato un obiettivo non del tutto secondario: confermarsi al primo posto della lista Fide (a quota 2810) davanti al bulgaro Veselin Topalov, cosa che, virtualmente, gli era già riuscita dopo il Memorial Tal in novembre; sarà il primo giocatore dell’Europa Occidentale, ufficialmente dal 1° gennaio 2010, a raggiungere questo traguardo. Kramnik, dal canto suo, ha fatto un altro piccolo passo verso il terzo posto, occupato al momento dall’indiano e campione del mondo Vishy Anand.
La competizione londinese aveva un rating medio di 2696 (XVIII categoria Fide). Fra gli eventi collaterali da segnalare la duplice simultanea tenuta, il 13 e il 14 dicembre, dallo svizzero ed ex vicecampione del mondo Viktor Korchnoj. Per finire alcune curiosità: nessuna sfida si è conclusa patta in meno di 34 mosse (solo tre in 40 o meno); il premio di 1.000 euro per la miglior partita del giorno (dal 1° al 6°) se lo sono aggiudicato tre volte Carlsen (1°, 2° e 4° turno), due volte Kramnik (3° e 6° turno), una volta Nakamura (4° turno, ex aequo con Carlsen – pari la loro partita) e McShane (5° turno); quest’ultimo ha intascato un extra di altri 10.000 euro (!) in quanto la sua vittoria col Nero ai danni di Nakamura è stata votata come la più bella del torneo.
TORNEI DI CONTORNO – In parallelo alla prima edizione della Chess Classic il centro conferenze Olympia, sede dell’evento, ha ospitato diverse competizioni rivolte a giocatori di ogni livello, fra le quali un forte open (con nove GM e diciannove MI su 122 partecipanti) e un torneo a inviti per sole donne. L’open ha fatto registrare, guarda caso, il trionfo di un altro norvegese, il GM Jon Ludig Hammer, numero uno di tabellone: si è piazzato primo, solitario e imbattuto, con 8 punti su 9, una lunghezza davanti a tre giocatori di casa, ovvero il GM Simon Williams, il GM Mark Hebden e la MI Jovanka Houska, tutti senza sconfitte come il vincitore. Anche nel torneo femminile a vincere è stata una straniera, ma, almeno qui, non di nazionalità norvegese (anche per assenza di partecipanti dal Paese nordico): si tratta della MIf australiana Arianne Caoili, prima solitaria con 8 su 9 malgrado il ko subìto, al terzo turno, ad opera della favorita MI inglese Susan Lalic, seconda a 6; terza a 5.5 si è piazzata la MIf olandese Arlette Van Weersel.
Sito ufficiale: http://www.londonchessclassic.com/
Scarica le partite in formato PGN zippato – Visore on-line
Le partite dell’open e quelle del femminile in formato PGN zippato
Classifica finale "ufficiale" Elo Punti 1 2 3 4 5 6 7 8 Perf -------------------------------------------------------- 1: Carlsen, M 2801 13 * 3 1 1 3 3 1 1 2839 2: Kramnik, V 2772 12 0 * 1 1 3 3 1 3 2787 3: Howell, D 2597 9 1 1 * 1 1 3 1 1 2760 4: Adams, Mi 2698 9 1 1 1 * 3 1 1 1 2746 5: McShane, L 2615 7 0 0 1 0 * 0 3 3 2605 6: Ni Hua 2665 6 0 0 0 1 3 * 1 1 2598 7: Nakamura, Hi 2715 6 1 1 1 1 0 1 * 1 2643 8: Short, N 2707 5 1 0 1 1 0 1 1 * 2592 --------------------------------------------------------
Accoppiamenti e risultati giorno per giorno.
Turno 1 - 8 dicembre
Carlsen – Kramnik 1-0
McShane – Short 1-0
Howell – Adams 1/2-1/2
Nakamura – Ni Hua 1/2-1/2
Turno 2 – 9 dicembre
Kramnik – Ni Hua 1-0
Adams – Nakamura 1/2-1/2
Short – Howell 1/2-1/2
Carlsen – McShane 1-0
Turno 3 – 10 dicembre
McShane – Kramnik 0-1
Howell – Carlsen 1/2-1/2
Nakamura – Short 1/2-1/2
Ni Hua – Adams 1/2-1/2
Turno 4 – 12 dicembre
Kramnik – Adams 1/2-1/2
Short – Ni Hua 1/2-1/2
Carlsen – Nakamura 1/2-1/2
McShane – Howell 1/2-1/2
Turno 5 – 13 dicembre
Howell – Kramnik 1/2-1/2
Nakamura – McShane 0-1
Ni Hua – Carlsen 0-1
Adams – Short 1/2-1/2
Turno 6 – 14 dicembre
Kramnik – Short 1-0
Carlsen – Adams 1/2-1/2
McShane – Ni Hua 0-1
Howell – Nakamura 1/2-1/2
Turno 7 – 15 dicembre
Nakamura – Kramnik 1/2-1/2
Ni Hua – Howell 0-1
Adams – McShane 1-0
Short – Carlsen 1/2-1/2
Occhio a Luke McShane, un talento naturale e non solo di scacchi. Ha quasi abbandonato l’agonismo negli ultimi anni per intraprendere una precoce carriera universitaria. E’ il novello John Nunn?
Ricordo di averlo visto e fotografato ad Arco quando era ancora piccolo, forse dieci anni fa, aveva già un po’ l’aspetto del ragazzino “nerd” ma molto vispo e simpaticissimo…
D’ACCORDO! MA MAGNUS CARLSEN E’ DI UN’ALTRA STATURA. 2 PARTITE, 2 VITTORIE, DI CUI UNA CON KRAMNIK. PECCATO SOLO CHE NON SIA ITALIANO O NON SIA POSSIBILE NATURALIZZARLO. CARUANA CRESCE BENE MA LA VETTA E’ ANCORA LONTANA. E CARLSEN HA SOLO 2 ANNI PIU’ DI LUI, SE NON SBAGLIO. CERTO ORA CHE MAGNUS CARLSEN SI ALLENA CON GARRY KASPAROV CREDO NON CE NE SIA PIU’ PER NESSUNO. UNO E’ STATO UN FENOMENO, L’ALTRO LO STA DIVENTANDO. LA VEDO DURA PER GLI ALTRI. A GENNAIO TRA LA L’ALTRO CARUANA DOVREBBE AFFRONTARE CARLSEN PER LA PRIMA VOLTA, SE NON ERRO, IN UN TORNEO UFFICIALE (GRUPPO A NEL TORNEO OLANDESE DI WIJK-AAN-SEE). SPERIAMO BENE!
Naturalmente Magnus è il numero uno in questo momento. Segnalavo McShane perché potrebbe essere l’outsider del torneo di Londra, oltre che un “bel personaggio” – nulla di più, poiché oggi per diventare uno dei primi del mondo non ci può permettere il “lusso” di fare anche l’università!
Tornando al post di Luca Savarino, non credo che Carlsen abbia alcuna intenzione di lasciare la sua Norvegia (che tra l’altro si sta prodigando, anche a livello governativo, per ospitare una delle prossime edizioni delle Olimpiadi Scacchistiche). Mentre Fabiano Caruana pur essendo nato negli Stati Uniti è cittadino italiano dalla nascita (ogni tanto non è male ricordarlo).
PECCATO PER LA MANCATA VITTORIA DI MAGNUS CARLSEN CONTRO NAKAMURA. SAREBBE STATA UNA DEGNA RIVINCITA DOPO IL KO DEL NORVEGESE NELLA SFIDA A TEMPO RAPIDO TENUTASI RECENTEMENTE. SARA’ PER LA PROSSIMA VOLTA. COMUNQUE COMPLIMENTI A NAKAMURA PER IL MODO IN CUI HA SAPUTO TENERGLI TESTA.
Oggi (6° turno) Magnus ha passato un brutto momento. L’inviato a Londra di Torre & Cavallo, GM Ian Rogers, ci ha inviato una foto in cui si vede Carlsen preoccupatissimo nel momento il cui Adams poteva giocare la mossa vincente 25… dxe3. Ma l’inglese si è lasciato sfuggire l’occasione di cogliere quello che ormai è lo scalpo più prestigioso del pianeta e la partita è finita patta.
E’ LA RIPROVA CHE ANCHE NEGLI SCACCHI CONTA LA BUONA SORTE. PERO’ BISOGNA SAPERSELA CERCARE. NON SI VINCE UN TORNEO SOLO PERCHE’ UN AVVERSARIO NON VEDE UNA MOSSA CHE POTREBBE CAMBIARE L’ESITO DI UNA PARTITA. A VOLTE ACCADE ANCHE CHE SI RIESCANO A SUPERARE I DIRETTI CONCORRENTI PER LA VITTORIA NELLO SCONTRO FRONTALE ED ECCO CHE ALLORA ANCHE UN SUCCESSO “FORTUNOSO” TROVA PIENA LEGITTIMAZIONE. QUESTO SIA BEN CHIARO SENZA INTENZIONE DI FARE ALCUNA POLEMICA CON ALCUNO E NEL MASSIMO RISPETTO DELLE OPINIONI ALTRUI. UN SALUTO AL SIGNOR ROBERTO MESSA ED UN GRAZIE PER LE RISPOSTE FORNITE AI MIEI PRECEDENTI INTERVENTI.
(per Luca Savarino) – naturalmente il mio commento al sesto turno era solo un appuntino tecnico sulla partita, che se mai voleva avvalorare il celebre motto di Capablanca: “il giocatore più bravo è anche il più fortunato” … anche perché i suoi avversari spesso nel momento critico perdono lucidità, intimoriti dalla fama del “numero uno”.
Per contro all’ultimo turno Carlsen ha probabilmente sprecato contro Short; in particolare è stata segnala 54… Dxf6 invece di 54… Dd1+? come un buon tentativo per vincere da parte di Magnus, anziché complicarsi inutilmente la vita in un finale sul filo del rasoio dove, come Carlsen stesso ha ammesso un po’ seccato subito dopo la fine, a un certo punto stava pure per cadere in un banale matto in 3 mosse! …Ma i più bravi all’ultimo istante evitano sempre questi colpi di “sfortuna”… chissà perché?!