La sorpresa finale era quasi annunciata ed è puntualmente arrivata. Gata Kamsky, col Bianco, ha sconfitto Zoltan Almasi, raggiungendolo in vetta a quota 6,5 su 9 e superandolo per spareggio tecnico. Questo il risultato di maggior rilievo di un ultimo turno che, in quanto a emozioni, non è stato secondo a nessuno, neppure a quello d’esordio; da segnalare, fra le altre, le vittorie di Caruana e Godena contro Landa e Bologan, che hanno permesso ai due alfieri azzurri di concludere appaiati in terza posizione con 5,5 punti, uno in meno rispetto al duo di vertice. Ma andiamo con ordine.
Nella sfida clou di giornata le danze sono iniziate nel momento in cui, alla 16^ mossa, l’ungherese ha giocato la dubbia 16…Ca5, permettendo allo statunitense di sacrificare temporaneamente una qualità in cambio di un gioco decisamente più attivo. Gata, naturalmente, non si è fatto pregare e ha cominciato a dare non pochi fastidi all’avversario. Dopo 23.Da1?! (migliore 23.Ca3), in verità, Almasi sarebbe potuto tornare in partita con 23…Axc4! 24.Cxc4 Cxe4!, dal momento che 25.Axb5 Dxb5 26.Cxa5 non vince a causa di 26…Ta8 27.Axh6 Txa5 28.Dd1 f5!? e il Nero dovrebbe pareggiare comodamente; il magiaro, invece, ha proseguito con 23…Tc8? e dopo 24.Aa7! (oppure 24.Axb5 Dxb5 25.Dxa5 Axc4 26.Dxb5 Axb5 27.Ta1! Ad3 28.f3 Ac2 29.Ta3 con vantaggio del Bianco, anche se gli Alfieri di colore contrario danno qualche speranza al Nero) 24…Dxa7 25.Axb5 Ab6 26.Dxa7 Axa7 27.Cxe5 si è venuto a trovare con un pedone in meno senza compenso, perdendo rapidamente il finale.
Per gli azzurri l’ultimo turno è stato memorabile, a parte il ko (peraltro evitabile, forse) di un demotivato Vocaturo contro Safarli. Caruana ha vinto velocemente contro il coriaceo Konstantin Landa, prendendo l’iniziativa in mediogioco e facendola valere con il piano g4-g5-g6! Il russo non ha saputo reagire e dopo 20…Te7 Fab Fab si è imposto facilmente e inesorabilmente (Landa ha abbandonato dopo 25.Txe6, dato che a 25…Txe6 sarebbe seguita la semplice 26.Dxg6, mentre dopo 25…gxh5 inesorabile sarebbe arrivato il matto: 26.Txe7+ Rf8 27.Tf7+ Rg8 28.Tgxg7+ ecc.).
Godena, dal canto suo, ha coronato un fantastico torneo battendo Viktor Bologan, un giocatore capace, sei anni e mezzo fa, di vincere a Dortmund davanti a big del calibro di Kramnik, Anand, Radjabov, Leko e Naiditsch. Michelone, alla soglia delle 43 primavere, ha dimostrato una volta di più di essere tuttora un solido portabandiera dello scacchismo italiano, ancora lontano dal viale del tramonto. Passando alla partita, il trevigiano si è avvantaggiato del ben poco accurato piano avversario a inizio mediogioco (15…Cb6?!, 16…Ad7?! e soprattutto 17…c5?), dando una stoccata quasi decisiva con l’elegante 22.Df5!, che lo ha portato a guadagnare uno e poi due pedoni; alla 34^ mossa, in un finale (tardo mediogioco) senza speranza, il moldavo si è infine arreso.
Patta di prestigio, anche se tutto sommato amara, per Sabino Brunello contro Baadur Jobava. Il MI bergamasco, che dopo un avvio stentato è riuscito, nella seconda parte di torneo, a diventare davvero competitivo, ha giocato a lungo per l’iniziativa, anche avventurosamente, senza mostrare alcun timore reverenziale. Che Jobava non fosse in giornata lo si è capito già alla 18^, quando ha ricatturato subito il pedone ‘d5′ anzichè interporre la profilattica (e più accurata) 18.g3. Sabino ha rischiato di farsi sfuggire la situazione di mano giocando 20…O-O anzichè 20…f4!, ma il suo avversario ha ricambiato il favore e l’azzurro non si è fatto ulteriormente pregare, spingendo il pedone ‘f’ alla 21^ (anche se, in realtà, dopo 21.Cg2? Gli sarebbe convenuta 21…De4 22.f3 gxf3 23.Ce3 Axa2! 24.Dxd6 f4!). Più avanti, dopo un ulteriore scambio di favori (33…Te8+? invece di 33…Tg2+ e 34.Rd3?! anzichè 34.Rd2) e in procinto di una patta per ripetizione di mosse, Jobava ha tentato la sorte cercando di deviare dal sentiero sicuro con 40.Rd5??, dando a Brunello l’opportunità di portare a casa il punto intero con 40…Db5+; per sua fortuna il bergamasco, nella fretta di raggiungere il controllo del tempo, ha giocato 40…Td8+ e subito è stata concordata la patta. Un vero peccato, ma comunque un’esperienza positiva per Sabino, che, contro avversari di grosso calibro, ha generalmente saputo farsi valere.
Ha terminato invece la sua prova con un’altra sconfitta Daniele Vocaturo, irriconoscibile in questo torneo e forse ancora in cerca di nuovi stimoli dopo la promozione a grande maestro. Il romano, dopo la coriacea difesa opposta all’azerbagiano Eltaj Safarli fino al controllo del tempo, non ha più resistito alla pressione avversaria e con mosse quali 42.h4 (42.Tc3) e soprattutto 47.Tf1 (47.g4) ha finito per ritrovarsi in posizione persa. C’è solo da sperare che Daniele ritrovi presto la grinta che lo ha contraddistinto nel corso del 2009 (nonchè la salute: a Reggio è stato influenzato per buona parte del torneo), visto che, a breve, lo attende l’esordio nel gruppo “C” del torneo Corus. Forza!