di Dario Mione
(Editoriale TCS marzo 2010)
Per migliorare, ovviamente, è anzitutto necessario applicarsi. Ma, soprattutto, bisogna volerlo con molta determinazione, ponendosi ogni volta un nuovo obiettivo, per raggiungerlo e puntare a un gradino ancora più elevato. Ed è quello che ha fatto fino ad oggi e sta continuando a fare Fabiano Caruana, che, dopo l’ottima prova in Coppa del mondo, ha debuttato a Wijk aan Zee nell’ “alta società” dello scacchismo internazionale. Con un risultato che, sia pure non brillante, è per lo meno incoraggiante, anche se lui stesso, da perfezionista qual è e quale dev’essere uno scacchista di rango, si è detto piuttosto deluso.
Pareggiare con tre dei quattro scacchisti più forti del mondo, facendo tremare, per di più col Nero, il numero uno della graduatoria mondiale, non è però cosa dappoco. Tanto più se si considera che, al suo esordio nel gruppo A del Corus, proprio colui che oggi è il numero uno si classificò ultimo con 4,5 punti, contro i 5,5 (e il 10° posto) di Fab Fab. Rimanere coi piedi per terra, dunque, è d’obbligo per l’azzurrino; ma sperare in un ulteriore passo avanti, per lui e soprattutto per i suoi tifosi o presunti tali (che dovrebbero essere tutti gli scacchisti italiani), è d’obbligo. Se l’obiettivo finale di Fabiano è, come più volte ha dichiarato, la corona mondiale, di tappe intermedie ce ne sono ancora molte da raggiungere e superare. E la prima, quella a cui il numero uno azzurro sembra più vicino (ma quant’è dura raggiungerla), dev’essere quella di sfondare il muro dei 2700: necessario affinché gli organizzatori di eventi internazionali continuino a invitarlo nei tornei di serie A, anche dopo che, non più giovane promessa (a luglio di quest’anno compirà i 18 anni), dovrà diventare una certezza dello scacchismo mondiale.
Nuovi obiettivi a medio e lungo termine se ne pone anche Torre & Cavallo Scacco! Senza fare proclami roboanti, diciamo solamente che il nostro proposito è di essere una rivista di respiro sempre più ampio e di qualità ancora più elevata. Cominciamo, da questo numero, con un maxi servizio proprio sul torneo Corus, corredato da partite commentate da Vladimir Kramnik e Vassily Ivanchuk, oltre che dal nostro inviato Ian Rogers e da un rinato Daniele Vocaturo. Un altro giovane, il 20enne romano, che, ritrovando gli stimoli e cominciando a porsi nuovi obiettivi, potrà sicuramente fare strada e togliersi soddisfazioni, come i vari Brunello, Rombaldoni, Dvirnyy, Stella, Valsecchi e via elencando. Speriamo davvero che, per gli scacchi italiani, questa sia l’alba di un Rinascimento.