di Roberto Messa
FIUME – Grandi manovre e grandi papaveri della politica scacchistica internazionale oggi a Fiume, in Croazia, dove a margine dei Campionati europei si sono dati convegno i leader dello scacchismo europeo, per il Congresso dell’Ecu che si svolge nel weekend. Ma l’ospite d’onore della giornata è stato l’ex campione del mondo Anatoly Karpov, che nel corso di un’affollata conferenza stampa ha annunciato ufficialmente la sua candidatura per la presidenza della Fide, alle prossime elezioni che si svolgeranno in ottobre, durante le Olimpiadi scacchistiche di Kanty-Mansiysk.
Karpov ha dichiarato di voler riportare ordine nei regolamenti della Fide, del campionato del mondo e, in una parola, in tutti quegli aspetti che nell’ultimo decennio hanno esasperato gli scacchisti grandi e piccoli (è appena il caso di menzionare la cosiddetta tolleranza zero, che anche qui a Fiume ha già mietuto qualche vittima, colpevole soltanto di aver perso un taxi o di aver avuto altri problemi imprevisti per raggiungere la sede di gioco, distante 11 km dagli ottimi alberghi della località marina di Abbazia, dove sono ospitate alcune centinaia di partecipanti). Nemmeno per un nome del calibro di Karpov sarà facile scalzare un presidentissimo potente come Iljumzhinov, ma a una domanda in proposito Anatoly ha risposto di aver già avviato la sua campagna con la stessa determinazione che aveva quando si preparava a un match per il titolo mondiale, lasciando intendere che in queste cosa contano molto gli aspetti meno visibili della contesa…
Ad ascoltarlo, mescolati con i giornalisti, grossi papaveri quale il vice-presidente della Fide Makropoulos, il potente presidente della federazione turca Ali Nihat Yazici e altri leader delle più influenti federazioni scacchistiche occidentali, nonché Silvio Danailov, che nei prossimi giorni correrà invece per la pur ambita poltrona di presidente dell’Ecu, Unione Scacchistica Europea, da anni “feudo personale” dell’attuale presidente Boris Kutin.