di Dario Mione
(Editoriale TCS ottobre 2010)
Da gioco per la mente a gioco… d’azzardo. D’accordo, a dirla così può apparire (ed essere) un’estremizzazione giornalistica. Resta il fatto che, lo scorso 20 settembre, è nata la prima piattaforma di scacchi on-line sulla quale, con l’autorizzazione dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato (Aams), chi vuole può cimentarsi in partite e tornei a soldi. Stiamo parlando di scacchistars.it, che ha scelto come testimonial il grande maestro e pluricampione italiano Michele Godena. Per ora, l’unico evento in cui sono annunciate una quota d’iscrizione di 1 euro e un montepremi di 1000 è in programma il 14 ottobre (senza contare i campionati italiani on-line blitz e bullet che avranno un montepremi di ben 20.000 euro). La strada però è stata imboccata e il passo definitivo, quando lo si vorrà compiere, sarà breve. L’Aams, in sostanza i Monopoli di Stato, è infatti lo stesso organismo che regola giochi quali il Superenalotto, il Bingo e, non certo da ultimo, il poker, che deve la sua attuale ed enorme popolarità proprio a Internet e al fatto che sul web si possano giocare partite e tornei anche a soldi; i più diffusi sono i Sit & Go, termine preso a prestito anche da scacchistars.it per indicare gli eventi in cui un numero predefinito di giocatori si affronta con la formula del girone all’italiana. Volenti o nolenti, non si può non ammettere che Internet costituisca il futuro (e il presente) del “nobil giuoco”, il mezzo più veloce per far conoscere gli scacchi al grande pubblico e renderli in qualche modo “commerciali”. Un mezzo che utilizzano spesso e volentieri anche i big per tenersi allenati e migliorare. Lo statunitense Hikaru Nakamura è l’emblema di questa nuova generazione di cyber-scacchisti: «Dubito che senza Internet sarei diventato così forte. Quando hai Internet a disposizione, puoi giocare o studiare le partite senza dover ricorrere ai libri, il che richiede molto più tempo», ha dichiarato il giovane superGM di origine nipponica in un’intervista pubblicata su questo numero. Beh, magari ai “comuni mortali” continuare a leggere i libri non farà comunque male, come non fa male «aggiungere allo studio con il computer quel “tocco umano” che solo la sensibilità e il vissuto dei grandi maestri più maturi possono trasmettere ai giovani in ascesa»: suggerimento, quest’ultimo, dato da Alexei Shirov nella conferenza stampa che lo ha visto protagonista lo scorso agosto a Castione della Presolana. Shirov appartiene del resto a una generazione “intermedia” fra quella delle giovani star quali Carlsen e Nakamura e dei miti del passato tipo Botvinnik, Tal e Fischer. E, a proposito di miti del passato, dopo Smyslov e Lilienthal un altro colosso del XX secolo è scomparso in questo funesto 2010: si tratta del danese Bent Larsen, stroncato il 9 settembre da un’emorragia cerebrale a pochi mesi dal suo 75° compleanno. Larsen è stato il giocatore che, prima dell’ascesa di Fischer, aveva fatto sperare l’Occidente di poter porre un freno allo strapotere sovietico. Rimandiamo al numero di novembre il doveroso tributo alla sua figura.