di Dario Mione
(Editoriale TCS aprile 2011)
Sembra che, almeno nel futuro più prossimo, per vedere all’opera i migliori giocatori del pianeta bisognerà sperare che qualche organizzatore decida di invitarli a uno dei forti open che si svolgono nel corso dell’anno. Come è avvenuto in gennaio a Gibilterra, dove Ivanchuk si è imposto con 9 punti su 10; oppure in febbraio all’Aeroflot di Mosca, che ha visto trionfare il vietnamita Le Quang Liem davanti a giocatori del calibro di Jakovenko, Movsesian e Kamsky.
Ma che fine hanno fatto le competizioni che di solito ospitavano i vari Anand, Carlsen, Aronian, Kramnik, Topalov e compagnia stellare? Il Principato di Monaco, per l’ultima volta (sic), ha visto tanti e cotanti big fronteggiarsi nella combinata “Melody Amber” in marzo. Ma, dopo Wijk aan Zee, sembra che il pubblico cyber-scacchistico dovrà attendere almeno giugno prima di vedere dei superGM affrontarsi di nuovo in un torneo “serio”: proprio in tale mese, a Bazna (Romania), si terrà l’unica tappa ancora non soppressa del Grande Slam, che qualificherà il vincitore per la finale, prevista in settembre a Bilbao (Spagna). Nulla si sa delle altre tappe, se non che, almeno per quest’anno, quelle tradizionali non avranno luogo: il torneo di Linares (Spagna), nato nel 1978 e disputato senza interruzioni dal 1997, è saltato, come pure quello di Sofia (Bulgaria), sponsorizzato dalla M-Tel, che già lo scorso anno, dovendo finanziare il match per la corona mondiale fra Anand e Topalov, aveva deciso di non farsi coinvolgere nell’organizzazione di un torneo a inviti. Se Veselin avesse vinto quella sfida, magari…
Ma la storia non si fa coi se e coi ma. E, soprattutto, non si fa senza soldi: gli ingaggi dei giocatori di vertice costano migliaia di euro e, di recente, gli organizzatori sembrano preferire le meno esose star femminili ai loro più bizzosi colleghi maschi. Prova ne è che il prossimo Grand Prix femminile ha già trovato cinque delle sei sedi necessarie, mentre quello maschile con tutta probabilità non si svolgerà neppure.
Largo agli open, dunque. Una tipologia di evento che, in Italia, sembra sempre più popolare: i festival si sono moltiplicati negli ultimi anni, non solo quelli week end. Ultimo arrivato in ordine di tempo, lo scorso febbraio, quello ospitato a Cento in accoppiata col Carnevale, che ha contato ai nastri di partenza poco meno di 300 giocatori: tanti, soprattutto se si considera il periodo in cui l’evento si è svolto, ben lontano da quello delle (più classiche) ferie estive. Un sintomo di salute del movimento scacchistico nostrano? Speriamo di sì.
NOTA POSTUMA (da MS 563): La notizia, nei giorni scorsi, è rimbalzata su tutti gli organi di stampa: Loris Cereda, 49 anni, grande appassionato di scacchi (è candidato maestro, con Elo 2137) e sindaco di Buccinasco, nel Milanese, è stato arrestato il 22 marzo insieme ad altre cinque persone con l’accusa di corruzione nell’ambito di alcuni lavori pubblici eseguiti sul territorio comunale, relativi alla concessione di terreni per la costruzione di alcuni ipermercati. Le indagini, affidate alla Compagnia della Guardia di Finanza di Corsico, sono durate circa un anno; al primo cittadino, in particolare, vengono contestati i reati di corruzione e falso in atto pubblico.
Cereda, in qualità di “sindaco scacchista più forte d’Italia”, era stato intervistato l’8 marzo per Torre & Cavallo-Scacco! da Ananìa Casale; l’intervista è stata pubblicata sul numero di aprile del nostro mensile, che il giorno 22 era già in stampa (era stata portato in tipografia il giorno 19) e dovrebbe essere in edicola entro fine mese. Il contenuto dell’articolo, in ogni caso, è ovviamente a tema esclusivamente scacchistico e non politico: la direzione di TCS, da parte sua, confida nel fatto che la giustizia faccia il suo corso e possa accertare al più presto le eventuali responsabilità di Cereda o la sua totale estraneità alle accuse.