di Roberto Messa
(Editoriale TCS luglio/agosto 2011)
Nella graduatoria dei primi cento del pianeta solo due sono “meno giovani” di lui, eppure Boris Gelfand, classe 1968, ha eliminato tutti i ragazzi di belle speranze che si è trovato di fronte ed ha conquistato il diritto di sfidare Vishy Anand per il titolo di campione del mondo. Per raggiungere questo traguardo il fuoriclasse israeliano (di scuola scacchistica sovietica) ha dovuto vincere la World Cup del dicembre 2009 e il recente Torneo dei Candidati. È un traguardo che rende giustizia a un grandissimo giocatore: Gelfand nel 1991 fu il quarto uomo dopo Fischer, Karpov e Kasparov a raggiungere i 2700 punti Elo, nel 1996 batté Kramnik nei quarti di finale e nella semifinale fu eliminato dal campione del mondo Fide Karpov, nel 2007 arrivò secondo-terzo nel torneo valido per il titolo, alle spalle di Anand e alla pari con Kramnik. Pur essendo ai vertici mondiali da più di vent’anni, nella percezione di un certo pubblico Gelfand è stato forse penalizzato dalla sua… “faccia da eterno secondo”. Considerando che il match per il titolo mondiale del 2012 vedrà di fronte un campione indiano di 43 anni e uno sfidante israeliano di 44, è facile prevedere che i media occidentali ignoreranno l’evento; purtroppo Anand-Kramnik del 2008 e Anand-Topalov del 2010 insegnano. Da un po’ di tempo Kasparov va ripetendo che, avanti di questo passo, fra qualche decennio forse non ci sarà nemmeno più un campione del mondo di scacchi. I recenti casi di doping informatico, la pseudo-partita in mondo visione di Ilyumzhinov con Gheddafi e la cancellazione di alcuni supertornei cominciano a farci temere che il funesto presagio di Garry possa avverarsi.
Per fortuna, i nuovi problemi con i quali deve confrontarsi il circuito professionistico non sembrano scalfire la crescita costante dello scacchismo amatoriale e di quello scolastico e giovanile. Il primo ha trovato nel gioco via internet un alleato formidabile, il secondo macina record di anno in anno: i 1452 iscritti ai campionati italiani studenteschi che si sono svolti a Spoleto rappresentano un successo numerico senza precedenti nella storia della Federazione Scacchistica Italiana, e un valore assoluto che ha destato interesse anche tra gli addetti ai lavori delle federazioni estere.
Tra le note più belle per il nostro movimento non possiamo infine non ricordare l’onorificenza che il Presidente Giorgio Napolitano ha assegnato a Marina Brunello: l’11 maggio, in una cerimonia al Quirinale, Marina è stata nominata “Alfiere della Repubblica”, una distinzione assegnata quest’anno a solo nove giovani con meno di 18 anni per i loro meriti nello studio, nell’arte, nello sport, nella cultura, nell’impegno sociale e nel volontariato.
Il sommario del numero di luglio/agosto in formato RTF