di Dario Mione
(Editoriale TCS settembre 2011)
Magnus Carlsen ha aggiunto un altro Oscar (degli scacchi) alla sua collezione di trofei. E non virtuale. Per il secondo anno di fila una giuria internazionale composta da 111 giornalisti di settore ha attribuito il premio, istituito dalla rivista russa “64”, al norvegese, in considerazione dei risultati ottenuti nel 2010: fra questi i primi posti nei supertornei di Wijk aan Zee, Bazna, Nanchino e Londra. In effetti Magnus l’ha spuntata solo di misura su Vishy Anand, che proprio nel 2010 ha difeso con successo il titolo mondiale contro Topalov. Sembra però che la maggior parte dei giurati abbia voluto premiare la costanza dimostrata dal norvegese nel mietere successi, che non è venuta meno nell’anno in corso: a Medias in giugno e a Biel in luglio “mighty” Magnus ha saputo di nuovo imporre la sua classe. Non male per un ragazzo di 20 anni, anche se, ormai, pare che questa sia quasi un’età limite per dimostrare di che pasta si è fatti, prima che nuovi prodigi emergano dalla massa puntando a far parte dell’élite.
Eppure la “vecchia guardia” sa ancora farsi valere. Vladimir Kramnik, che oggi ha 36 anni, proprio a 20 vinse per la prima volta il supertorneo di Dortmund e lo scorso luglio ha saputo iscrivere per la decima volta il suo nome nell’albo d’oro dell’evento. Un record difficilmente eguagliabile.
Tornando ai “giovani”, l’Oscar italiano dell’estate, stavolta virtuale, potrebbe essere attribuito a pari merito ai fratelli Denis e Axel Rombaldoni, 22 e 19 anni rispettivamente: il primo ha vinto per il secondo anno di fila la semifinale del campionato italiano assoluto (da ora in avanti Cia) e, a seguire, il festival di Montecatini Terme, il secondo ha guadagnato a propria volta un posto per la finale del Cia e conseguito, ai mondiali Under20, la sua prima norma di grande maestro, rimanendo al comando per 7 turni su 13. L’abbondanza di eventi estivi è tale, tuttavia, che in questo numero ci dobbiamo limitare a quelli disputati a giugno e luglio, rimandando a ottobre per i rimanenti (fra i quali, appunto, Montecatini e mondiali U20).
Una menzione, per concludere, la meritano altri due giovincelli nostrani: il latinense Guido Caprio, 17 anni, è stato la sorpresa della suddetta semifinale del Cia, dove si è piazzato quinto, ottenendo un posto per la finale; il pisano Marco Codenotti, 14, ha conquistato proprio davanti a Caprio il titolo nazionale U20 e sarà anche lui, dunque, fra i dodici giocatori che si contenderanno il titolo assoluto in autunno. L’ultimo a guadagnare tanto giovane l’ammissione alla massima competizione nazionale fu, nel 2006, Fabiano Caruana. Un precedente decisamente incoraggiante per il futuro di Marco.
Il sommario del numero di settembre in formato RTF
Credo che Magnus sia un vincitore di grande prestigio e rispetto ma allo stesso tempo credo che Vishy Anand avrebbe meritato di piu’ l’Oscar per quest’annata in virtu’ di vittorie e piazzamenti nei vari tornei ma soprattutto della conferma di campione del mondo in carica. Non assegnarli la vittoria di fatto è come sminuire il valore del titolo stesso.