Il campione d’Italia Fabiano Caruana ha raggiunto i vertici dello scacchismo mondiale, concludendo il torneo finale del Grande Slam con 17 punti, alla pari con il numero uno della graduatoria mondiale Magnus Carlsen dal quale il nostro è stato infine sconfitto nelle due partite di spareggio lampo. Terzo con 11 punti si è classificato Levon Aronian (numero due della graduatoria mondiale), quarto Karjakin con 10 punti, quinto il campione del mondo in carica Anand (9 punti), sesto e ultimo Vallejo (6 punti). Tecnicamente una prova superlativa per Fabiano, che nel corso della gara ha sconfitto il numero uno e il numero due della graduatoria Elo e pattato per due volte, più che comodamente, con il campione del mondo, ma la sconfitta nello spareggio lampo lascia un retrogusto agrodolce, soprattutto se ripensiamo al torneo di Mosca di giugno: anche lì Caruana aveva assoporato il primo posto, ma era stato superato dal rivale norvegese nell’ultima giornata.
Da notare che la classifica secondo il punteggio classico (1 punto per la vittoria e mezzo per la patta) sarebbe stata pressoché uguale; solo Anand e Karjakin si sarebbero ritrovati appaiati: Caruana e Carlsen 6,5 punti su 10; Aronian 5, Anand e Karjakin 4,5; Vallejo 3.
Riguardo al punteggio Elo, Fab Fab ha suggellato una performance da 2890 e guadagnato 16 punti che lo issano al quinto posto nella graduatoria mondiale “live” a quota 2786, 11 punti in più del campione del mondo in carica, solo per rendere l’idea.
Per l’Italia è un traguardo storico: un nostro giocatore è protagonista ai massimi livelli dello scacchismo mondiale. Che più massimi di così non si può, verrebbe da dire, ma ormai ne siamo convinti: Fabiano “puote”.
P.S. Per designare il vincitore in caso di parità il regolamento del torneo di San Paolo – Bilbao non prevedeva il classico spareggio tecnico (che avrebbe assegnato la vittoria a Caruana) ma una sfida su due partite con 4 minuti a testa più un abbuono di 3 secondi a mossa.