Il trionfo di Sabino

di Roberto Messa

(Editoriale TCS febbraio 2013)

TCS-0213Ultimissime da Wijk aan Zee: Sabino Brunello ha vinto il torneo Tata Steel, gruppo C, realizzando a 23 anni la miglior prestazione della sua carriera: 11 punti in 13 partite, 9 vittorie e 4 patte, una performance da 2764 e la qualificazione al torneo B del 2014. È la terza volta che un italiano vince nel gruppo C del raduno scacchistico più bello e glorioso del pianeta, ma Sabino lo ha fatto meglio di Caruana (che nel 2008 chiuse con 10 su 13) e di Vocaturo (che nel 2011 totalizzò 9 punti). Dell’evento, che si è svolto dal 12 al 27 gennaio, tratteremo ampiamente nel prossimo numero della rivista, non senza aver anticipato qualcosa anche riguardo al gruppo A, un torneo come si suol dire “da dimenticare” per Fabiano Caruana, che è finito terzultimo con 5 punti su 13, una perdita secca di 24 punti Elo e la conseguente retrocessione dal 5º al 13º posto della graduatoria mondiale.
Caruana è un lottatore di carattere e siamo convinti che possa risalire rapidamente ai livelli che gli competono. Forza Fabiano! Nel momento più difficile della tua carriera credo che tutti noi scacchisti italiani, abituati come siamo alle batoste di ogni genere, ti sentiamo oggi più vicino che mai…
Chi invece di punti Elo continua a guadagnarne è il fenomeno norvegese Magnus Carlsen, dominatore incontrastato di questo memorabile Tata Steel con 10 punti su 13 e una performance da 2933. Il punteggio Elo di Carlsen lambisce ora quei livelli siderali che si pensava raggiungibili solo dalle intelligenze scacchistiche non umane: 2872 punti con un incremento di 11 rispetto al record storico stabilito a Londra meno di due mesi fa.
Chiudiamo con Wijk aan Zee ricordando che secondo si è piazzato Aronian con 8,5 punti. Seguono Anand e Karjakin 8; Leko 7,5; Nakamura 7 ecc.
E apriamo di nuovo il dossier cheating, dei cui sviluppi inquietanti riferiamo a pag. 21. Appurato che il problema è reale, bisogna cominciare a combatterlo seriamente. La prima misura, a detta di molti, dovrebbe essere quella di non trasmettere più le partite via internet in tempo reale, in modo che i complici del baro, che possono trovarsi anche dalla parte opposta del pianeta, non possano seguire le mosse in diretta per comunicare al giocatore i suggerimenti del computer. Inoltre si dovrebbe vietare sia ai giocatori che agli spettatori di accedere in sala torneo con dispositivi elettronici o telefoni di qualsiasi tipo, per evitare, per esempio, che si possa andare in bagno e analizzare i momenti critici della partita con un software scacchistico per smartphone. Ma la tecnologia offrirà sempre più a buon mercato microcamere, auricolari sottocutanei e diavolerie varie, cosicché comincia a prendere corpo il timore che i tornei del futuro saranno solo a cadenza rapida, per non concedere ai giocatori il tempo materiale di ricevere aiuti esterni.
Il sommario del numero di febbraio in formato RTF