di Dario Mione
(Editoriale TCS marzo 2013)
Le voci, nei salotti dei maggiori eventi, si rincorrono ormai da settimane. I soldi in cassa per continuare la serie del Grand Prix Fide non ci sono ed è possibile che non tutti i tornei in calendario abbiano luogo, quanto meno nelle date e nelle sedi programmate. La speranza, naturalmente, è che queste si confermino solo voci, maldicenze. Ma il fatto che il presidente dell’ECU Silvio Danailov, su Twitter, abbia “cinguettato” notizie nefaste al riguardo non è certo di buon auspicio: «La tappa di Madrid sarà presto cancellata», ha scritto l’ex manager di Topalov: «Non è così difficile prevedere cosa accadrà a quelle di Parigi e Berlino. Pregate per quella di Lisbona».
C’è da chiedersi, se il GP venisse cancellato, cosa si inventerà la Fide per riempire un buco tanto macroscopico nel circuito del campionato del mondo, di cui il GP è parte integrante. Non c’è invece da chiedersi cosa ne sarà della credibilità della Fide, perché ormai è da tempo immemore che il massimo organo degli scacchi internazionali ha dimostrato di non meritarne. Vi ricordate, solo per fare un esempio, il fantomatico “match di riunificazione” che avrebbe dovuto avere luogo ormai dieci anni fa tra l’allora campione del mondo Fide Ruslan Ponomariov e il russo Garry Kasparov, “fuoriuscito” nel 1993? Noi sì: dopo estenuanti mesi di trattative, ritrattazioni, polemiche e chi più ne ha più ne metta non se ne fece nulla. E nel 2004 Kasparov, estenuato e ormai appagato dai traguardi già raggiunti, appese la scacchiera al chiodo per darsi alla politica.
«Ma i partecipanti del GP hanno già firmato un contratto!», farà notare qualcuno. Verissimo, com’è vero che i giocatori hanno un’agenda di impegni in base alla quale rifiutano inviti agli eventi programmati nelle stesse date di quelli a cui si suppone debbano partecipare. Prendete, per esempio, la suddetta tappa di Lisbona del GP: si dovrebbe svolgere (il condizionale è d’obbligo…) in concomitanza con il Master del Campionato italiano a squadre e per questa ragione Caruana e Nakamura hanno dovuto dire di no alla squadra di Padova, campione in carica, nella quale militarono lo scorso anno.
Gli stessi top player, comunque, sembrano ormai rassegnati all’inaffidabilità della Federazione mondiale e se parlate di contratto firmato a qualcuno di loro vi risponderà: «Contratto? Sì, ma si sa, è la Fide».
Non resta che incrociare le dita e consolarsi con le buone notizie: il pisano Marco Codenotti, classe 1997, ha superato la fatidica soglia dei 2400 e, avendo già le tre norme necessarie, si può ora fregiare del titolo di maestro internazionale. Congratulazioni!
Il sommario del numero di marzo in formato RTF