MS: è on line il numero 697

E’ on line il numero 697 del nostro settimanale web, Messaggero Scacchi. E’ possibile leggerlo in versione html o scaricarlo in formato pdf. Il file di partite è in formato PGN zippato.
In questo numero:
1 – CHENNAI (INDIA): INIZIO IN SORDINA PER IL MATCH ANAND-CARLSEN (1-1)
2 – TORNEO DEI CANDIDATI: NIENTE FAB FAB, IL RIPESCATO È SVIDLER
3 – ROMA: CAMPIONATO ITALIANO DI 10ª CATEGORIA, DIECI GIORNI AL VIA
4 – IL “CANDIDATO PRESIDENTE” KASPAROV CHIEDE LA CITTADINANZA LETTONE
5 – AGRIGENTO: IL CECO RAUSIS SU TUTTI NEL MEMORIAL FILIPPO VETRO
6 – PINEROLO: IL TORINESE PULITO PRIMO DAVANTI A SELETSKY E LAKETIC

1 commento per “MS: è on line il numero 697

  1. robmessa
    12 novembre 2013 at 08:20

    Già dopo la prima partita patta, nei vari siti e blog di scacchi sono fioccati i commenti contro le patte rapide, la supposta fellonia di Anand e Carlsen, il rimpianto per i bei tempi andati… Forse la più sorprendente delle uscite è stata quella di Silvio Danailov, presidente dell’ECU (European Chess Union), manager di Topalov e quant’altro. Danailov ha scritto “Bisogna introdurre la regola di Sofia e bandire la tripla ripetizione. Il primo che ripete la posizione per tre volte ha partita persa. Semplice. Allora i giocatori si renderanno conto di come è facile evitare la ripetizione”. A stretto giro è arrivata la replica del GM Emil Sutovsky, presidente dell’ACP (Association of Chess Professional): “Come la mettiamo con tutti i finali? (NdR – si riferisce ovviamente a quell’infinità di finali teorici o pratici in cui ripetere le mosse è l’unica opzione seria per entrambi i colori) E come si procede quando, dopo aver sacrificato in pezzo, ci si accorge che non c’è niente di più dello scacco perpetuo? Come ci si può sentire quando si è costretti a giocare una mossa chiaramente peggiore solo per evitare la ripetizione? Capisco quando proposte così non-professionali arrivano da giocatori dilettanti, ma sentire una cosa simile dal presidente dell’ECU?”
    In attesa della terza partita, cercherò di mettere un po’ d’ordine tra i miei pensieri al riguardo:
    1) Due partite sono troppo poche per poter tranciare giudizi sulla spettacolarità del match e sulla condotta dei due giocatori. Di patte brevissime, anche senza ripetizione, sono costellati quasi tutti i match dei bei tempi andati. Se il risultato si dovesse sbloccare alla terza o quarta partita, potrebbe scatenarsi una lotta senza quartiere e i commenti degli appassionati cambierebbero immediatamente registro.
    2) 12 partite sono poche e per conquistare il titolo mondiale bisogna adeguarsi: “primo regola, non perdere”. In questo senso erano sicuramente preferibili i vecchi match sulle 24 partite, senza contare che all’epoca il campione uscente aveva il vantaggio (per altri versi ingiusto) di conservare il titolo in caso di 12 a 12, ciò creava uno squilibrio che dall’inizio alla fine della sfida imponeva ad uno dei due di cercare di vincere almeno una partita.
    3) Alcuni, tra cui lo stesso Carlsen, sostengono che sarebbe meglio assegnare il titolo mondiale per mezzo di un torneo. Non sono d’accordo per vari motivi. Di supertornei ce ne sono tanti e vincere quello con il titolo in palio alla fine non sarebbe molto significativo, ben presto il titolo stesso perderebbe di valore e di significato. Il match testa a testa è invece un evento unico, una sfida a tu per tu dove anche la forza di carattere dei contendenti viene chiamata a uno sforzo supremo. Ma soprattutto, in un torneo può facilmente capitare che nell’ultima partita (o addirittura nelle ultime due o tre) uno dei giocatori in corsa per il titolo vinca “troppo facilmente” con uno (o con due…) suoi amici o connazionali ormai senza ambizioni di classifica. Questo sì che sarebbe devastante…

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