di Roberto Messa
(editoriale TCS luglio/agosto 2015)
Ai grandi numeri delle fasi provinciali e regionali che si sono svolte in Primavera, hanno fatto seguito i successi delle finali nazionali, con i 1048 partecipanti ai Campionati studenteschi a squadre (che si sono svolti ad Assisi in maggio) e i 798 under 16 che, mentre scriviamo, si contendono a Montesilvano i dieci titoli italiani individuali, per le varie fasce d’età maschili e femminili. Sono cifre molto vicine ai record di partecipazione antecedenti la recessione economica dell’Italia, e testimoniano il buon lavoro portato avanti dalla Federazione nel settore giovanile, ma soprattutto l’ottimismo della volontà delle centinaia di istruttori e dirigenti di club che operano nel territorio, combattendo di anno in anno con le disponibilità economiche sempre più risicate delle scuole e degli enti locali. La scelta, per le due finali nazionali, di località centrali ben servite dalla rete viaria e ferroviaria ha indubbiamente agevolato la partecipazione, e senza dubbio non è da sottovalutare il valore aggiunto assicurato dai collaudati team di organizzatori a cui la FSI ha assegnato queste manifestazioni strategiche, dopo le “scottature” di alcune edizioni del passato.
Intanto si è aperta anche la stagione dei festival internazionali estivi, un settore che registra una continua crescita dell’offerta a fronte di una sostanziale stagnazione dei tesserati “agonisti” della FSI. È evidente che in questa congiuntura le località turistiche hanno necessità di esperire nuove strade per portare ospiti negli alberghi – e gli scacchi hanno sempre vissuto su questa simbiosi – ma con così tanti festival internazionali concentrati nei mesi di giugno e luglio non stupisce che alcuni, seppur allettanti e ben organizzati, finiscano col doversi accontentare di poche decine di iscritti.
La prova del fuoco si avrà nella settimana tra il 26 luglio e il 2 agosto, quando il calendario propone una dozzina di importanti tornei in contemporanea. L’augurio è che anche su questo fronte vinca l’ottimismo della volontà – perché anche ad organizzare un festival scacchistico ce ne vuole – e che gli appassionati tornino a riscoprire quell’atmosfera speciale che si respira quando, per una settimana intera, si condividono mosse brillanti e sviste clamorose, gioie e delusioni, con vecchi e nuovi amici scacchisti. Chi, per vari motivi, non se la sente di scendere nell’agone, può sempre inventarsi un modo per unirsi alla festa nelle vesti di spettatore, di accompagnatore di giovani del proprio circolo o di semplice “scacchista in vacanza” – una nuova tendenza che permette di trascorrere una settimana in compagnia usufruendo delle convenzioni alberghiere riservate ai “festivalieri”.
Il sommario del numero di luglio in formato RTF