di Dario Mione
(editoriale TCS settembre 2015)
Grande maestro a 16 anni, 7 mesi e 3 giorni. Non è un nuovo record per un giocatore italiano, ma poco ci manca. Anche se, diranno i “puristi”, di record comunque si tratta: grazie al successo nell’affollatissimo open di Vienna, che gli è valso la terza e definitiva norma, Francesco Rambaldi è il più giovane GM di sempre nato sul patrio suolo (a Milano il 19 gennaio 1999). Il ricordo delle gesta con cui il tricolore ha sventolato nell’Olimpo grazie a Fabiano Caruana è ancora troppo fresco. Difficile frenare gli ardui paragoni fra la vecchia e la nuova stella azzurra. Ebbene, i freddi numeri dicono che a 16 anni e 8 mesi (era ancora tempo di liste trimestrali) Fab Fab era GM da poco più di un anno e otto mesi e poteva vantare un posto nella top 100 con un rating di 2649 (aprile 2009); Francesco, dopo Vienna, ha un Elo di 2540 ed è all’incirca nella top 500. Gli aridi raffronti statistici finiscono qui. Ma non tengono conto di un fattore estremamente importante: Fabiano, già dal 2005 (ovvero quando si trasferì in Europa, a 13 anni), si dedicò esclusivamente agli scacchi, con l’obiettivo – centrato – di diventare un top player; Francesco ha finora continuato a frequentare la scuola e si è diplomato a fine giugno (in Francia, con il massimo dei voti e due anni di anticipo!), dedicando agli scacchi i ritagli di tempo, 10-15 ore a settimana. Non frequenterà per ora l’Università perché, nell’annata 2015/2016, ha deciso di prendersi un anno sabbatico da dedicare al nobil giuoco. Vedremo dove sarà capace di arrivare: da questo, è facile credere, dipenderà in buona parte il suo futuro. Quel che è certo è che il neo-GM azzurro non è già più un ragazzino: «Gli scacchi mi hanno insegnato che i risultati si ottengono anche e soprattutto con il lavoro», disse in una intervista rilasciata a Torre & Cavallo e pubblicata sul numero di maggio 2014. In bocca al lupo.
La prodezza austriaca di Rambaldi, di cui dobbiamo rimandare il racconto al numero di ottobre (tempo e spazio, come sempre, sono tiranni per le riviste cartacee), ha quasi offuscato quelle di altri giovani azzurri (under 20 o persino under 16) che, quest’estate, hanno dimostrato di volere a propria volta raggiungere alte cime: citiamo Luca Moroni, 15 anni, vincitore della Semifinale del campionato italiano (e 9° a Vienna), ormai decisamente maturo per il titolo MI; Lorenzo Lodici, suo coetaneo, che ha vinto il campionato italiano U16 e realizzato una norma MI; Pier Luigi Basso, 17 anni, campione italiano U20 e primo a Spilimbergo; Daniela Movileanu, 18, campionessa italiana femminile davanti alla più esperta (e favorita) Marina Brunello.
Il futuro si prospetta più roseo che mai.