di Roberto Messa
(editoriale TCS settembre 2016)
Magnus Carlsen difenderà il titolo mondiale a New York, dall’11 al 30 novembre. Il match contro lo sfidante Sergey Karjakin si svolgerà in una sede molto ben posizionata, nella zona portuale di Manhattan, tra Wall Street e il ponte di Brooklyn. L’annuncio ufficiale fuga il dubbio che le sanzioni del governo statunitense contro il presidente della Fide Kirsan Ilyumzhinov potessero rendere impossibile l’organizzazione del mondiale in America, ma a quanto pare l’allontanamento di Ilyumzhinov dagli effettivi poteri presidenziali in seno alla federazione internazionale non è più solo di facciata: nel mese di luglio sono perfino circolate voci di una sua possibile destituzione nel prossimo congresso della Fide, che si svolgerà a Baku nelle ultime giornate delle Olimpiadi scacchistiche, a metà settembre.
La storia ci insegna che il campionato mondiale di scacchi è soggetto a ogni genere di minacce, a volte orchestrate dagli stessi detentori della corona – ricordiamo la scissione di Kasparov nel 1993 – altre volte dalle forze oscure che si agitano in seno alla federazione internazionale, che è espressione delle federazioni nazionali, che a loro volta dovrebbero rappresentare gli scacchisti tutti. Naturalmente, abbiamo quello che meritiamo.
Adesso la Federazione Scacchistica Russa sta portando avanti, forte di tutta la sua influenza, una proposta ufficiale per permettere a chiunque sia in grado di garantire un dato montepremi di sfidare il Campione del mondo per il titolo. È un’idea balzana, come lo sarebbe consentire di correre i cento metri con Usain Bolt alle Olimpiadi pagando una lauta tassa di iscrizione. Un’idea che fa a pugni con l’immagine degli scacchi come sport e che svaluterebbe il campionato del mondo, già così difficile da organizzare a cadenza regolare, ogni due anni, tra il detentore e il legittimo sfidante.
Immaginiamo poi le conseguenze, qualora un vero campione si rifiutasse di accettare la sfida a pagamento di un avversario immeritevole…
L’ACP (associazione dei professionisti di scacchi) ha lanciato una petizione in internet per dimostrare l’opposizione degli scacchisti, grandi maestri o semplici appassionati, ai delegati che all’assemblea della Fide dovranno votare la proposta russa. Oggi tutti noi, per una volta, abbiamo l’occasione di difendere il titolo mondiale di scacchi. Le istruzioni per firmare la petizione sono sul sito www.chessprofessionals.org oppure, in italiano, sulla pagina Facebook di Messaggero Scacchi.
A proposito di federazioni, domenica 11 dicembre a Milano si svolgeranno le elezioni per il rinnovo delle cariche FSI. Ma questa è tutta un’altra storia… ne riparleremo.
Il sommario del numero di settembre in formato RTF