di Roberto Messa
(editoriale TCS maggio 2017)
Finalmente, due buone notizie. Uno: Raffaele Buonanno ha conquistato il titolo di maestro Fide ed è il più giovane italiano a raggiungere questo traguardo, un paio di settimane prima del suo tredicesimo compleanno. Due: ai campionati europei femminili Marina Brunello ha conquistato la terza norma di maestro internazionale assoluto e come Olga Zimina ha mancato per poco la qualificazione al prossimo campionato del mondo. Per ottenere effettivamente il titolo, la 22enne bergamasca in verità deve guadagnare un’altra trentina di punti Elo e raggiungere la soglia prescritta dei 2400, ma è certamente un compito alla sua portata, come possiamo pensare che un Alfiere della Repubblica Italiana (l’onorificenza ricevuta da Marina nel 2011) non ce la possa fare? Intanto Marina sta per entrare nel club delle prime 100 giocatrici nella graduatoria mondiale, dove possiamo già vantare la presenza stabile di Olga, che ultimamente oscilla tra il 60º e il 70º posto.
Forse nemmeno due rondini fanno davvero primavera – e lasciamo che Raffaele e Marina continuino a giocare con la passione e la spensieratezza della loro bella età – ma bisogna dire che lo scacchismo italiano ha veramente bisogno di buone notizie, di impulsi positivi forti e chiari.
Il fenomeno Caruana a molti non piaceva – per una serie di ragioni più o meno condivisibili – ma non si può negare che in quegli anni, che già ci sembrano lontani, l’ambiente scacchistico nostrano aveva perlomeno ricevuto una scossa adrenalinica: non c’era supertorneo o prova di qualificazione per il campionato mondiale in cui non si stava tutti a seguire le sue gesta sui siti web che trasmettono le partite in diretta – chi sperando che trionfasse, chi per godere dei suoi scivoloni. Allora almeno, quelle poche volte che i giornali italiani parlavano di scacchi, era per celebrare le gesta di un giocatore ai vertici mondiali, ora dobbiamo sperare che non si accorgano delle inchieste e delle squalifiche per qualche caso di cheating. Chiusa anche la gloriosa serie dei tornei di Reggio Emilia, l’Italia è forse l’unico paese dell’Europa Occidentale in cui non si svolgono eventi ai massimi livelli.
Lo so, sono tutte cose che ho già detto e scritto più volte, come pure il fatto di avere una federazione scacchistica internazionale presieduta da un personaggio a dir poco ambiguo e discutibile come Kirsan Ilyumzhinov che di certo non aiuta gli scacchi in Italia e nel mondo. Il russo, non contento di aver occupato per 22 anni la poltrona, senza aver fatto niente che si possa definire vero progresso degli scacchi, a metà aprile ha avuto la faccia tosta di annunciare che si candiderà per un altro mandato, ma questa volta è probabile che i suoi stessi boiardi lo silurino prima.
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