di Dario Mione
(editoriale TCS settembre 2017)
Non era mai accaduto nella storia degli scacchi che il campione del mondo in carica prendesse parte di sua volontà al ciclo di eventi di qualificazione che servono a trovargli uno sfidante. Non pare logico, del resto, che il re si unisca alla battaglia senza essere tenuto a farlo. Tuttavia il regolamento in vigore lo permette e Magnus Carlsen, da tempo critico nei confronti della formula del mondiale (secondo lui troppo sbilanciata a favore del detentore del titolo), ha deciso di dare un segnale forte e di partecipare alla Coppa del mondo Fide, attualmente in corso a Tbilisi (Georgia). Va dato atto al norvegese di aver preso una decisione e una posizione non certo nel proprio interesse, ma in quello che lui ritiene essere, piuttosto, l’interesse degli scacchi. E questo gli fa onore. «È un po’ strano che il regolamento mi permetta di giocare, dato che questo è un evento di qualificazione al campionato del mondo. Ma finché le regole rimangono queste allora voglio in un certo senso sfruttare la scappatoia per vivere un’esperienza interessante», ha dichiarato il numero uno al mondo in un’intervista a chess.com.
Non era neppure mai accaduto, nei 50 anni di storia dell’evento, che una donna vincesse il festival di Biel. È successo all’inizio dello scorso agosto, quando la cinese Yifan Hou l’ha spuntata davanti al francese Bacrot e all’indiano Harikrishna, non proprio gli ultimi arrivati. Non si possono ancora paragonare la carriera e il palmarès di Hou a quelli di Judith Polgar, unica donna ad avere fatto il suo ingresso nella top 10 mondiale assoluta. Ma la cinese è oggi l’unica rappresentante del gentil sesso in grado di competere con i migliori, anche se la strada verso l’Olimpo per lei appare ancora lunga e verosimilmente più ardua rispetto a quella percorsa da Judith.
A proposito di donne, due azzurre hanno particolarmente brillato nella calda estate appena trascorsa: Marina Brunello ha dominato il torneo di Erfurt, in Germania, riavvicinandosi a quota 2400; Desirée Di Benedetto, dopo aver vinto la Semifinale del campionato italiano femminile, si è invece piazzata seconda al festival di Lignano Sabbiadoro, conseguendo il titolo di maestro Fide. Complimenti a entrambe.
Non era mai accaduto, infine, che l’Italia potesse vantare 13 grandi maestri in lista Fide. Sicuramente non dopo l’addio di Caruana. L’ultimo arrivato nel club è il 17enne brianzolo Luca Moroni, che a metà agosto a Barcellona ha superato i 2500 nel live rating completando l’iter per poter ottenere il titolo. Speriamo che, bando alla superstizione, il numero 13 porti fortuna a lui e all’Italia.
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