E’ on line il numero 915 del nostro settimanale web, Messaggero Scacchi. E’ possibile leggerlo in formato pdf. Il file di partite è in formato PGN zippato.
In questo numero:
1 – GERMANIA: CARUANA VINCE ANCHE LA “GRENKE”, CARLSEN STACCATO DI UN PUNTO
2 – CHESS.COM: LE “AQUILE D’ARMENIA” SI AGGIUDICANO LA PRO CHESS LEAGUE
3 – “MAKRO” IN CORSA PER LA PRESIDENZA FIDE, MA ILYUMZHINOV NON VUOLE LASCIARE
4 – SHAMKIR (AZERBAIGIAN): WOJTASZEK AL POSTO DI KRAMNIK NEL MEMORIAL GASHIMOV
5 – DUBAI (EMIRATI ARABI): L’ARGENTINO DIEGO FLORES PRIMO A SORPRESA NELL’OPEN
6 – LIAOCHENG: I TOP PLAYER CINESI SI IMPONGONO 30-20 SUL “RESTO DEL MONDO”
7 – GENOVA: IL TORINESE MOLINA SUPERA MRDJA NEL TORNEO WEEK-END DI PRIMAVERA
GERMANIA: CARUANA VINCE ANCHE LA “GRENKE”, CARLSEN STACCATO DI UN PUNTO
Negli ultimi mesi, fatta eccezione per il Tata Steel Masters, Fabiano Caruana ha mostrato una forma eccezionale. A metà dicembre 2017 l’italo-americano aveva vinto la Chess Classic di Londra, il mese scorso è stato protagonista assoluto al torneo dei Candidati, diventando lo sfidante ufficiale di Magnus Carlsen per il match mondiale in programma a Londra in novembre, e lunedì ha chiuso al primo posto nella Grenke Chess Classic, staccando di una lunghezza il suo rivale più diretto, ovvero lo stesso campione del mondo. L’evento è stato ospitato dal 31 marzo al 2 aprile a Karlsruhe, in concomitanza con l’open Grenke, per trasferirsi dal 4 al 9 aprile a Baden Baden, la città della squadra tedesca che da anni domina la Bundesliga.
Caruana ha concluso imbattuto in vetta con 6,5 punti su 9, al termine di una prova che ha avuto molti punti in comune con quella da lui fornita a Berlino nella seconda e nella terza decade di marzo: ha ottenuto un +4 conclusivo e vinto l’ultima partita col Nero grazie a una difesa Russa, anche se un pareggio gli sarebbe bastato per il primo posto. Poco prima del torneo, Fab Fab aveva detto che alla Grenke avrebbe provato a inviare un “messaggio” a Carlsen in vista del loro match. Se ci sia riuscito o meno, però, «non lo so: contro Magnus ho sofferto per quasi tutta la partita, ma nel complesso, ho giocato un sacco di buone partite e sono molto soddisfatto», ha detto l’ex rappresentante azzurro a fine torneo.
Fabiano intendeva giocare la Grenke «per divertirsi» e pochi si aspettavano che vincesse, incluso lui stesso: «Le mie energie erano piuttosto ridotte», ha dichiarato a Chess.com: «Soprattutto alla fine, il mio obiettivo era solo quello di andare avanti, ma continuavo ad avere delle occasioni per vincere». Caruana ha rivelato di non essersi preparato granché per la Grenke, risparmiando energie e sfruttando la preparazione fatta per i Candidati: «Non posso dire di aver giocato eccezionalmente bene, ma ho giocato in maniera piuttosto sicura e quando ho avuto delle occasioni in genere le ho sfruttate. Questo, insieme a un po’ di fortuna, è bastato».
Da notare che, dopo aver perso la partita con Sergey Karjakin all’undicesimo turno dei Candidati, Caruana ha totalizzato 4,5 punti su 5 con i pezzi neri: «Con il Bianco non ho ottenuto nulla praticamente in nessuna apertura, mentre col Nero in qualche modo mi sono trovato in posizioni molto giocabili e generalmente molto comode».
Come già accennato, Caruana alla fine ha staccato di un’intera lunghezza Magnus Carlsen (anche lui imbattuto), mentre in terza posizione a quota 5 hanno chiuso il russo Nikita Vitiugov, il francese Maxime Vachier-Lagrave e l’armeno Levon Aronian (dominatore incontrastato nel 2017). Prima del turno conclusivo, l’italo-americano era in vetta a 5,5 su 8, contro i 5 di Carlsen e Vitiugov. In programma c’erano gli scontri Vitiugov-Caruana e Anand-Carlsen e, in caso di ex aequo finale in vetta, sarebbero stati disputati degli spareggi a cadenza veloce per decretare il vincitore: non sono serviti, visto che Magnus è stato fermato sul pari e Fab Fab ha vinto.
Degli altri partecipanti, bene ha fatto il giovane tedesco Matthias Bluebaum, che era il giocatore con il rating più basso e ha chiuso a quota 4,5, realizzando una performance di 2747 e guadagnando 14 punti Elo. Non sono andati oltre i 3,5, invece, l’azerbaigiano (ex rappresentante tedesco) Arkadij Naiditsch, l’indiano Vishy Anand e la cinese Yifan Hou, che si è fatta sfuggire una ghiotta occasione di sconfiggere il vincitore. Ultimo a quota 3 l’altro giocatore locale in gara, Georg Meier. La competizione aveva un rating medio di 2736 (20ª categoria Fide).
Sito ufficiale: http://www.grenkechessclassic.de/en/
Classifica finale: 1° Caruana 6,5 punti su 9; 2° Carlsen 5,5; 3°-5° Vitiugov, Vachier-Lagrave, Aronian 5; 6° Bluebaum 4,5; 7°-9° Naiditsch, Anand, Hou 3,5; 10° Meier 3
CHESS.COM: LE “AQUILE D’ARMENIA” SI AGGIUDICANO LA PRO CHESS LEAGUE
Le “Armenian Eagles”, aquile d’Armenia, si sono aggiudicate l’edizione 2018 della Pro Chess League, forte torneo a squadre organizzato su Internet dall’ormai ben noto sito Chess.com. L’evento, a cadenza rapid (15′ più 2” per mossa) è giunto quest’anno alla sua seconda edizione e, come nel 2017, anche stavolta ha visto impegnati un mucchio di giocatori (370 nelle fasi di qualificazione), tra i quali un plotone di GM e superGM, guidati dal campione del mondo Magnus Carlsen e dal suo prossimo sfidante Fabiano Caruana (oltre a Mamedyarov, Vachier-Lagrave, Nakamura, Anand e Yu, solo per citare i più quotati). Ciascuna formazione doveva schierare giocatori “locali”, ma erano possibili innesti di stranieri, ovvero “free agent”.
Trentadue squadre, in rappresentanza di altrettante città di quasi tutti i continenti (unica assente l’Africa), si sono date battaglia dal 18 gennaio, data di inizio delle fasi di qualificazione a gironi (quattro in tutto), all’8 aprile, quando è stata disputata la finalissima. Le prime quattro classificate di ciascun girone hanno avuto accesso alla fase finale a eliminazione diretta, mentre le ultime due sono “retrocesse” e lasceranno il posto a un totale di otto squadre che avranno ottenuto la qualificazione alla massima serie da una sorta di serie inferiore.
A spuntarla dopo tre mesi di gioco sono state appunto le “Armenian Eagles”, una formazione compatta composta pressoché interamente da giocatori armeni di livello buono (Andriasian, Grigoryan, Ter-Sahakyan, Manukian), ma sulla carta non eccelso, che in finale hanno sconfitto 12-11 agli spareggi i più quotati Panda di Chengdu (Wang Yue, Ni Hua, Xu Xiangyu, Chu Ruotong), dopo aver pareggiato 8-8 le partite “regolari”.
Gli “Arch Bishops” di Saint Louis (Swiercz, Akobian, Zherebukh, F. Chen), campioni uscenti, hanno conquistato il terzo posto superando 9,5-6,5 le “Ljubljana Turtles”. La squadra statunitense, che nelle fasi preliminari ha schierato anche l’azzurro Francesco Rambaldi, non ha potuto del resto contare, in quella conclusiva (semifinali e finale), sui suoi giocatori più quotati, ovvero Fabiano Caruana (impegnato alla Grenke Classic) e Vladimir Fedoseev. Da rilevare che semifinali e finale, il 7 e 8 aprile, sono state ospitate a San Francisco (Usa), anche se i giocatori si sono affrontati comunque via web e utilizzando personal computer, posti uno di fronte all’altro, anziché davanti a una scacchiera “fisica”.
Sito ufficiale: https://www.prochessleague.com/
“MAKRO” IN CORSA PER LA PRESIDENZA FIDE, MA ILYUMZHINOV NON VUOLE LASCIARE
Continua la guerra di potere in seno alla Fide, in particolare fra il vicepresidente Georgios Makropoulos, attuale presidente in pectore, e il numero uno della Federazione Kirsan Ilyumzhinov, in carica ininterrottamente dal 1995. A inizio settimana Makropoulos ha annunciato la sua candidatura a presidente Fide nelle prossime elezioni, che si svolgeranno a Batumi (Georgia) in ottobre in concomitanza con le Olimpiadi. E il suo avversario potrebbe essere proprio Ilyumzhinov. A partire dal dicembre 2015, in realtà, l’ex presidente della Calmucchia, è stato sollevato dall’incarico – e sostituito da Makropoulos – in seguito alla presenza del suo nome nella lista nera del dipartimento del tesoro statunitense, a causa dei suoi legami con il governo e la banca della Siria. Nonostante abbia più volte dichiarato che avrebbe fatto togliere il suo nome dalla suddetta lista nera, la posizione di Ilyumzhinov si è ulteriormente aggravata quando la UBS ha dichiarato che avrebbe congelato i conti svizzeri della Fide: ciò, di fatto, metterebbe in forse l’organizzazione di ogni evento scacchistico patrocinato dalla Federazione internazionale. Il calmucco ha sempre negato che i conti potessero essere a rischio chiusura – in realtà saranno effettivamente bloccati a partire dal 30 aprile -, ma per proteggere i propri interessi, nella scorsa assemblea presidenziale, la commissione aveva redatto una lettera in cui si chiedevano le sue dimissioni, che in un primo momento lo stesso Ilyumzhnov sembrava aver rassegnato già a marzo. Il presidentissimo, che non era presente all’assemblea di aprile per motivi di salute – come riportato dichiarato da Makropoulos –, ha invece detto ai media russi di «non aver alcuna intenzione di dimettersi», annunciando anzi che «il prossimo settembre correrò di nuovo per il ruolo di presidente».
C’è da chiedersi, però, quanto appoggio abbia, ormai, Ilyumzhinov all’interno della comunità scacchistica e della Fide stessa. Come ha ricordato Makropoulos in un’intervista a chess.com, «Kirsan ha vinto sempre con grandi numeri grazie al nostro supporto […], non perché avesse il sostegno diretto da parte delle federazioni. Tutto il nostro gruppo lo supportava, ma oggi [durante l’assemblea] solo uno gli ha dato supporto, Lewis [Ncube, che ha votato contro la risoluzione in cui si chiedevano le dimissioni di Ilyumzhinov]».
Come si è visto negli ultimi anni, Kirsan è pieno di risorse e, anche questa volta, sembra determinato a tenersi ben saldo sulla sua poltrona. Makropoulos ha affermato di essere «molto fiducioso sulla sua vittoria alle prossime elezioni” e di voler coinvolgere Ilyumzhinov, nelle vesti di presidente onorario, in caso di vittoria». Sarà abbastanza per il calmucco?
Sito ufficiale: http://www.fide.com/
SHAMKIR (AZERBAIGIAN): WOJTASZEK AL POSTO DI KRAMNIK NEL MEMORIAL GASHIMOV
Vladimir Kramnik non prenderà parte al Memorial Vugar Gashimov, che si disputerà a Shamkir (Azerbaigian) dal 19 al 28 aprile. Dopo le fatiche del torneo dei Candidati di Berlino, dove era stato protagonista di un’ottima partenza come pure di una folle débacle nei turni centrali, l’ex campione del mondo ha inviato una lettera al Comitato organizzativo dell’evento, chiedendo di essere sostituito da un altro superGM. Il russo ha spiegato di aver bisogno di un periodo di riposo. A prendere il suo posto sarà il GM polacco Radoslaw Wojtaszek, vicecampione europeo, che andrà ad aggiungersi a Magnus Carlsen, Liren Ding, Sergey Karjakin, Anish Giri, Veselin Topalov, David Navara e ai tre compagni di squadra e amici di Gashimov, ovvero gli azeri Shakhriyar Mamedyarov, Teimour Radjabov e Rauf Mammadov. La cerimonia di apertura si svolgerà il 18 aprile e il torneo, diventato ormai uno degli appuntamenti fissi nel calendario mondiale grazie alla presenza di giocatori dell’élite mondiale, avrà un rating medio di 2767 (21ª categoria Fide).
Sito ufficiale: http://shamkirchess.com/en
DUBAI (EMIRATI ARABI): L’ARGENTINO DIEGO FLORES PRIMO A SORPRESA NELL’OPEN
Il cinque volte campione argentino Diego Flores ha vinto la 20ª edizione dell’open di Dubai (Emirati Arabi), ospitata al Chess and Culture Club dal 2 al 10 aprile 2018. Flores, numero 21 di tabellone, ha concluso solitario e imbattuto con 7,5 punti su 9, battendo lungo il cammino il GM turco Mustafa Yilmaz e il GM iraniano Parham Maghsoodloo, entrambi over 2600. Decisivo è stato il drammatico scontro diretto conclusivo con l’indiano Surya Ganguly, che ha ceduto le armi al termine di una partita dalle alterne vicende e che si trovava in vetta a quota 6,5 dopo 7 turni con un punto di vantaggio sugli inseguitori, ma è crollato nel finale. Il venezuelano Eduardo Iturrizaga, che aveva inflitto il primo ko a Ganguly al penultimo turno, si è piazzato infine secondo a 7, mentre un altro indiano, S. P. Sethuraman, si è aggiudicato il bronzo – sempre a 7 – dopo un pareggio con i botti all’ultimo turno contro l’inglese Gawain Jones, che non è riuscito a vincere il suo terzo titolo consecutivo a Dubai, ma si è consolato con il primo posto nell’open blitz. Appena fuori dal podio ancora a 7, penalizzato dallo spareggio tecnico, ha chiuso l’egiziano Ahmed Adly.
Ganguly si è dovuto accontentare del quinto posto alla guida del gruppo a 6,5, precedendo nell’ordine Jones, l’ucraino Yuriy Kryvoruchko, favorito della vigilia, il bielorusso Vladislav Kovalev, l’azerbaigiano Eltaj Safarli, il turco Emre Can e l’ucraino Zahar Efimenko; solo 36° a 5,5 l’egiziano Bassem Amin, numero due di tabellone coi suoi 2700 spaccati.
Da rilevare che, fra i 157 giocatori ai nastri di partenza in rappresentanza di 33 Paesi, ben 69 erano indiani, contro i 10 di casa (seconda rappresentativa più folta) e i 9 iraniani (terza); il torneo era come sempre molto forte, con trentasei GM (ventuno over 2600), ventitré MI e cinque GMf in gara.
Un ultimo appunto: l’anno scorso l’open di Dubai aveva avuto luogo dopo quello di Sharjah, distante appena 30 chilometri, mentre quest’anno è il contrario, così molti partecipanti di Dubai saranno da oggi impegnati nella vicina località. L’ingente montepremi, 65.000 dollari, ha attirato altri big, così, fra i “soci” del club dei 2700, oltre a Krivoruchko e Amin ci sono il cinese Wang Hao, il russo Vladislav Artemiev, l’azerbaigiano Arkadij Naiditsch e l’ucraino Pavel Eljanov, più altri diciassette over 2600.
Risultati: http://chess-results.com/tnr343768.aspx
Classifica finale: 1° Flores 7,5 punti su 9; 2°-4° Iturrizaga, Sethuraman, Adly 7; 5°-11° Ganguly, Jones, Kryvoruchko, Kovalev, Safarli, Can, Efimenko 6,5; ecc.
LIAOCHENG: I TOP PLAYER CINESI SI IMPONGONO 30-20 SUL “RESTO DEL MONDO”
Niente da fare per il “Resto del mondo”, sconfitto sonoramente 30-20 in una sfida a cadenza veloce dai padroni di casa della Cina, ospitata a Liaocheng dal 7 al 9 aprile. Il match, giocato con la cadenza di 10 minuti più 10 secondi per mossa in ogni partita, appariva in verità piuttosto squilibrato fin dalla vigilia: i cinesi schieravano i propri top five in lista Fide, tutti over 2700, ovvero Ding Liren (2778), Yu Yangyi (2760), Wei Yi (2734), Li Chao (2732) e Bu Xiangzhi (2725); il mondo poteva invece contare su forti GM, ma nessun top 20, ossia il polacco Jan-Krzysztof Duda (2724), il francese Etienne Bacrot (2718), l’indiano Santosh Vidit (2707), il russo Daniil Dubov (2696) e lo statunitense Samuel Shankland (2671). Dopo un pareggio (2,5-2,5) iniziale, i padroni di casa si sono portati in vantaggio nel 2° turno (4-1) e hanno amministrato il vantaggio senza grossi problemi fino al 10° e ultimo, imponendosi appunto con un netto 30-20. Quanto ai risultati individuali Yu è stato il migliore in assoluto coi suoi 7 su 10, seguito da Ding e Bu a 6.5 e da Wei e Dubov a 5,5; sotto il 50% tutti gli altri: Li, Duda e Vidit a 4.5, Shankland a 3, Bacrot a 2,5.
Sito ufficiale: http://cca.imsa.cn/
GENOVA: IL TORINESE MOLINA SUPERA MRDJA NEL TORNEO WEEK-END DI PRIMAVERA
Il MF torinese Fabrizio Molina si è aggiudicato la 21ª edizione del Festival week-end di Primavera, disputata a Genova dal 6 all’8 aprile. Molina, numero cinque di tabellone, si è imposto in solitaria e imbattuto con 4,5 punti su 5, pareggiando solo all’ultimo turno con il piacentino Giuseppe Tencati. Nella sua corsa al primo posto, Molina ha avuto la meglio su due dei favoriti del torneo, vincendo al terzo turno con il MI croato Milan Mrdja, favorito della vigilia, e al turno successivo con il MF Sergejs Gromovs, numero due di tabellone. Dietro di lui, il già citato Mrdja è salito sul secondo gradino del podio alla guida del gruppo a 4, composto anche dal già citato Tencati e da un altro piacentino, Mauro Tirelli. Gromovs si è invece dovuto accontentare del quinto posto a 3,5.
Il lucchese Flavio Bechelli, classe 2004 e numero quattordici di tabellone, ha vinto al fotofinish l’open B con 4 punti su 5, superando per spareggio tecnico il massese Ezio Alberto Giorgi e i genovesi Angelo Valentini e Stefano Mazzolini.
Nell’Open C ha dominato il genovese Filippo Barbero, che partiva con il numero cinque di tabellone e si è piazzato primo in solitaria e imbattuto con 4,5 punti su 5, pareggiando solo al terzo turno con il frusinate Antonello Pumilia. Dietro di lui sul secondo gradino del podio è salito il genovese Ivano Calà, unico a quota 4. Il bronzo è andato al torinese Gabriele Pallaro, classe 2006, che ha superato per spareggio tecnico il già citato Pumilia e il lucchese Federisco Topaios, classe 2005. Alla manifestazione hanno preso parte in totale 82 giocatori, provenienti da quattro Paesi diversi, tra cui due maestri internazionali e tre maestri Fide nel torneo principale.
Risultati: http://vesus.org/festivals/xxi-festival-week-end-primavera/
Classifiche finali
Open A: 1° Molina 4,5 punti su 5; 2°-4° Mrdja, Tencati, Tirelli 4; 5° Gromovs 3,5; 6°-9° Gerola, Ghods, Martorelli, Cirabisi 3; 10ª-11° Raccanello, Di Chiara 2,5; ecc.
Open B: 1°-4° Bechelli, Giorgi, Valentini, Mazzolini 4 punti su 5; 5°-7° Gandolfi, Rivara, Del Nevo 3,5; 8°-17° Joguet, Pedemonte, Biancotti, Nikolajevic, D’Antrassi, Gatti, Mandolini, Cusato, Sala, Deri 3; ecc.
Open C: 1° Barbero 4,5 punti su 5; 2° Calà 4; 3°-5° Pallaro, Pumilia, Topaios 3,5; 6°-10ª De Gaetano, Fiorio, Maracci, D. Bruno, E. Bruno 3; ecc.