Anatolij Karpov a Spilimbergo

 

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La presenza dell’ex campione del mondo a Spilimbergo, domenica 11 agosto 2019, ha richiamato l’attenzione della stampa e delle emittenti locali sugli scacchi e sulla diciassettesima edizione del festival scacchistico internazionale, che con 357 giocatori al via ha stabilito un nuovo record di partecipazione, per questo secolo, in un torneo italiano di questa categoria.

In mattinata Karpov si è concesso in una conferenza stampa ospitata presso la celebre Scuola del Mosaico di Spilimbergo,  alla presenza delle autorità locali, di un numeroso pubblico, dell’organizzatore Andrea Bisaro e di Ludwig Rettore, la cui mediazione è stata determinante questa volta come per la precedente simultanea del grande campione russo a Milano nel settembre 2017 e per l’avviamento della Chess Academy by Karpov a Forte Village in Sardegna.

Il pubblico ha posto a Karpov domande interessanti alle quali l’ex campione del mondo ha risposto con molta disponibilità.

Abbiamo registrato un video di circa 43 minuti, non professionale ma abbastanza chiaro anche come audio, pubblicato su Youtube a questo link:

https://www.youtube.com/watch?v=DkvSJD94DOA

Tra i vari argomenti toccati, Karpov ha ricordato il suo match mondiale a Merano nel 1981, ha parlato degli scacchi in Russia e si è soffermato sull’influenza del computer sui giocatori del XXI secolo, secondo lui più negativo che positivo. Ha argomentato la sua opinione dicendo che per esempio il gioco di Anand ha perso molto della sua genialità da quando il campione del mondo indiano ha intensificato l’utilizzo del computer per la sua preparazione.

Poi ha risposto ad alcune domande sul binomio scacchi e musica, sulla sua passione per il gioco lampo (severamente disapprovata da Botvinnik) e sulla sua infanzia. A questo riguardo ha raccontato che da piccolo era spesso malaticcio e che il suo anno scolastico tipico era composto da tre mesi di scuola, tre di malattia, tre di vacanza e tre mesi completamente dedicati scacchi. Ha precisato di essere diventato, superata l’infanzia, via via più sano e resistente, aggiungendo con orgoglio di essere stato in ospedale una sola volta negli ultimi cinquant’anni e che secondo lui “è tutto merito degli scacchi!”

Una delle sue affermazioni più tranchant è stata quando ha detto che dopo l’epoca dei suoi match con Kasparov gli scacchi hanno continuato a perdere popolarità, per colpa della dirigenza inetta della Federazione scacchistica internazionale, ma anche per mancanza di personalità di tutti i campioni venuti dopo di lui e Garry. Su questo ci sarebbe da eccepire, ma sta di fatto che a Spilimbergo sembrava che tra la gente comune tutti conoscessero il suo nome o ricordassero qualcosa delle sue sfide con Kasparov. Per evitare inutili frustrazioni, non mi sono azzardato a fare la controprova con i nomi di Anand, Carlsen o Caruana…

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Anche il campione italiano Lorenzo Lodici e la campionessa Marina Brunello hanno posto a Karpov alcune domande ed espresso la loro ammirazione per le sue partite. A questo riguardo Anatolij ha spiegato che il suo stile di gioco è universale, non posizionale o addirittura noioso come molti credono, sottolineando che non solo i campioni del mondo, ma ogni forte giocatore deve avere uno stile completo.

In serata Anatoly Karpov ha tenuto una simultanea al Palazzetto dello Sport di Spilimbergo, sede di gioco del festival internazionale. L’ex campione del mondo russo ha affrontato venti giocatori di livello compreso tra i 1200 e i 1900 punti Elo. Ha concluso dopo le due di notte, totalizzando in circa quattro ore e mezza di gioco diciotto vittorie e due patte, contro Giuliano Armellini e Aldo Danese. Il sessantottenne russo, rientrato in albergo alle tre di notte, la mattina dopo tra le otto e le nove faceva colazione fresco e sorridente in compagnia del suo manager. Che tempra!

Nell’ultime due foto una panoramica della simultanea e un Karpov 9124primo piano di Karpov, concentratissimo.

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(Roberto Messa)