di Dario Mione
(editoriale TCS novembre 2019)
Il cerchio si sta per chiudere. Passati agli archivi la Coppa del mondo e il Grand swiss open, sono ormai noti cinque degli otto giocatori che nel marzo 2020, a Ekaterinburg (Russia), si affronteranno nel torneo dei candidati per guadagnare il diritto di sfidare Magnus Carlsen, titolo mondiale in palio.
Due di loro sono sbucati direttamente dal passato, in cui sembravano destinati a rimanere confinati: l’azerbaigiano Teimour Radjabov e il cinese Hao Wang. Radjabov è stato il sorprendente vincitore della Coppa del mondo, un evento a eliminazione diretta talmente duro e impegnativo che persino Carlsen, nel 2017, non era riuscito ad andare oltre il terzo turno. Sei anni e mezzo or sono l’azerbaigiano era il numero quattro al mondo, ma dopo l’ultimo posto senza appello al torneo dei candidati 2013 (vinto da Magnus) aveva perso ogni motivazione ed era sprofondato da quasi 2800 a poco più di 2700 punti Elo. Per anni il suo nome è rimasto nell’ombra, ma ora lo ritroviamo al nono posto nella graduatoria Fide di novembre. Bentornato.
Wang, dal canto proprio, nel gennaio 2013 aveva raggiunto il proprio apice in lista Fide (2752, record ora eguagliato) e pochi mesi prima aveva ottenuto il primo successo in un supertorneo a Biel, davanti a Carlsen, Giri e Nakamura. Dopo di allora, però, si era lentamente eclissato, scendendo anche sotto i 2700; i suoi tesi rapporti con la federazione cinese (che lo ha escluso dalla Nazionale olimpica) non lo hanno certo aiutato. Il primo posto al Grand swiss open, davanti a Caruana, Carlsen, So, Anand e una miriade di altri superGM di grido, è stato una sorpresa per lo stesso cinese, che partiva con il numero 15 di tabellone ed è tornato finalmente nella top 20 mondiale.
A far compagnia a Radjabov e Wang ai Candidati ci saranno Caruana (in quanto perdente del match mondiale 2018), Ding (secondo in Coppa del mondo) e Giri (qualificato per Elo); il Grand Prix Fide, di cui ora è in corso una tappa ad Amburgo e che si concluderà il mese prossimo a Tel Aviv, designerà altri due nomi: i maggiori favoriti, in base all’attuale classifica, sono Mamedyarov, Grischuk, Nepomniachtchi, Vachier-Lagrave e Wojtaszek.
Difficile fare previsioni, ma ci pare quanto meno probabile che, vista la possibile carenza di russi fra i qualificati (a fronte di due cinesi, un evento storico), gli organizzatori designeranno un giocatore di casa come wild card. Il primo nome che ci viene in mente è quello di Sergey Karjakin: non solo perché ben visto dall’establishment russo, ma soprattutto perché vincitore del torneo dei candidati nel 2016 e secondo ex aequo nel 2018. Attendiamo sviluppi. Nel frattempo… buona lettura!
Il sommario del numero di novembre in formato RTF