Dopo otto anni a capo della Procura Federale FSI, l’avvocato e maestro Fide Nicola Paglietti si prepara a passare il testimone. Il suo successore verrà infatti nominato quanto prima dal nuovo consiglio della Federazione scacchistica italiana, eletto a Milano lo scorso 20 dicembre. Riceviamo e pubblichiamo volentieri la relazione di fine 2020 con cui Paglietti si è congedato dal suo ruolo, dopo “anni davvero interessanti”, ha scritto, “dove abbiamo avuto modo di affrontare una rivoluzione nel mondo della giustizia sportiva in generale, ma anche una rivoluzione nel mondo degli scacchi italiani, che hanno saputo affrontare con successo le sfide del doping informatico e di un malcostume che fortunatamente possiamo ben dire di aver messo alle nostre spalle”.
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Relazione del Procuratore Federale MF Avv. Nicola Paglietti
alla fine dell’anno 2020
Roma, 31 dicembre 2020
Cari Amici Scacchisti,
è giunto al termine l’anno 2020, e con esso questo strano anno olimpico senza Olimpiade. È stato nominato pochi giorni fa il nuovo Presidente della Federazione Scacchistica Italiana, Luigi Maggi, amico da tanti anni e mio Vice-Presidente nel mio CR Lazio prima di succedermi brillantemente come Presidente per due mandati. A lui vanno i miei più cari auguri di Buon Anno 2021 e di buon mandato, nel quale tutti noi scacchisti cercheremo di offrirgli il nostro contributo.
È stato anche nominato Presidente Onorario Gianpietro Pagnoncelli, nostro Presidente della Federazione Scacchistica Italiana per quasi sedici anni. È con Gianpietro che è cominciata la mia attività nel CR Lazio per circa sette anni e poi come Procuratore Federale per circa otto anni. A lui va il mio più sincero ringraziamento per la sua fiducia con tanti auguri non solo per un Buon Anno 2021, ma anche perché l’incarico di Presidente Onorario necessiterà della sua impareggiabile arte di mediare tra l’energia del nuovo Presidente Maggi e la resistenza al cambiamento di realtà locali abituate allo stesso amato e stimato Presidente da ben sedici anni.
Con la fine del 2020, terminerà tra pochi giorni anche il mio mandato di Procuratore Federale, dopo otto anni davvero interessanti dove abbiamo avuto modo di affrontare una rivoluzione nel mondo della giustizia sportiva in generale, ma anche una rivoluzione nel mondo degli scacchi italiani, che hanno saputo affrontare con successo le sfide del doping informatico e di un malcostume che fortunatamente possiamo ben dire di aver messo alle nostre spalle dopo sentenze coraggiose ed innovative del Tribunale Federale e della Corte Federale di Appello.
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I tre punti chiave
Tra i vari processi affrontati con successo, come non ricordare in primo luogo la pesante squalifica per doping informatico, dove l’intervento della Procura Federale, d’ausilio con il Consiglio Federale e con gli organi competenti della FIDE, ha contribuito a porre in essere un sistema di regole che ha dimostrato negli ultimi anni di funzionare bene. Sul piano più strettamente giuridico, seguendo principi che poi sono diventati linee guida anche a livello internazionale, abbiamo utilizzato un misto di verifica soggettiva sul tesserato coinvolto e di analisi oggettiva delle partite per superare l’onere della prova della colpevolezza.
In secondo luogo, ricordo i processi che hanno coinvolto decine di scacchisti in una moralizzazione del sistema che ha visto in primo luogo coinvolti i giocatori di vertice, attori principali del movimento che si sono ben resi conto di come il loro stesso futuro mediante l’attrazione di sponsor e nuovi giocatori non potesse prescindere dalla ricerca di una assoluta correttezza anche da parte delle seconde linee. Proprio dai principali GM ed MI è partita questa rivoluzione che ha spazzato via accordi poco leciti, ed è loro per primi che desidero ringraziare per questo grande successo di tutto il movimento scacchistico italiano.
In terzo luogo, ricordo anche tante archiviazioni per il principio giuridico a me caro del “de minimis non curat praetor”, che ci ha permesso di avvertire coloro che hanno commesso piccole infrazioni, magari involontarie, invitandoli ad una maggiore attenzione anche alla correttezza in futuro, ma nello stesso tempo di non ingolfare il Tribunale Federale con piccole questioni del tutto evidenti sulle quali c’era ben poco da dire.
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Altri sentiti ringraziamenti
La riforma del sistema di giustizia sportiva, varata dal CONI ed entrata in vigore il 1° luglio 2014, ha portato il mio ufficio di Procuratore Federale della Federazione Scacchistica Italiana a rispondere al Procuratore Generale dello Sport, ed ho avuto modo di collaborare da vicino sia con il primo Procuratore Generale, il Generale Enrico Cataldi, sia con il suo attuale successore, Prefetto Ugo Taucer. Colgo l’occasione per ringraziare entrambi non solo per le numerose occasioni d’incontro, normalmente al mattino presto con consueta offerta di un buon caffè (e non sono mai riuscito a pagarne uno nonostante tutti i miei tentativi!), e soprattutto per l’attenzione che hanno dedicato a questo mondo degli scacchi che, grazie anche al contributo prezioso nello stesso periodo del Giudice Unico Elia Mariano, oggi Presidente del CR Lombardia, ha saputo portare pace e giustizia all’interno del proprio sistema, con risultati che vedono nel 2020 la Federazione Scacchistica Italiana ai vertici sia dell’agonismo sia della correttezza sportiva. Con loro ringrazio in particolare l’Avv. Alessandra Flamminii Minuto, Procuratore Nazionale dello Sport, per i preziosi consigli giuridici che mi ha dato in tanti anni, con circa 70 procedimenti ufficialmente aperti e conclusi e circa 200 beghe minori chiuse senza considerare la notizia degna dell’apertura di un procedimento, oltre a Luca Saccone e ad Andrea Gruttadauria, senza i quali l’intero sistema non avrebbe funzionato. Anche senza il Segretario Generale della Federazione Scacchistica Italiana, Mauro Fiori, che ringrazio per la pazienza inesauribile, l’intero sistema non avrebbe funzionato, e non solo quello della Giustizia Sportiva!
Un grazie particolare va anche al mio Vice-Procuratore, l’amico e collega Salvatore Mileto, la cui ormai proverbiale combinata competenza nei settori del diritto amministrativo, del diritto sportivo e delle regole degli scacchi ne fanno un esemplare unico, quasi un cerbero a tre teste per le sue competenze, ma con un grande cuore per comprendere sempre la personalità degli scacchisti coinvolti e così mediare verso la soluzione più equilibrata.
Infine, il mio ringraziamento particolare va ai tanti scacchisti che mi hanno dato fiducia, chi segnalando in via riservata irregolarità, chi agendo quale longa manus della Procura Federale in tante occasioni portando correttezza e rispetto delle regole nei vari tornei italiani, e ai tanti GM e MI che hanno usato le occasioni d’incontro anche per darmi qualche prezioso suggerimento per giocare un po’ meglio a scacchi nei prossimi anni! Tra gli scacchisti, una menzione speciale va agli arbitri e agli organizzatori, che mi hanno affettuosamente riconosciuto un ruolo super partes contribuendo a diminuire il contenzioso grazie a comportamenti sempre più corretti e rispettosi delle regole.
Grazie quindi a tutti per questa bella esperienza da Procuratore Federale. Spero che il mio lungo mandato di otto anni possa essere ricordato non solo per le vittorie nei processi, ma soprattutto per l’ampia disponibilità ad ascoltare tutti, dando risposte ritenute soddisfacenti alla maggior parte degli scacchisti, anche se talvolta ho ritenuto di non dover dare seguito ad alcune lamentele perché il compito dell’accusa è, a mio avviso, quello di iniziare processi solo quando vi sia da un lato una buona probabilità di successo e dall’altro una utilità pubblica nel portarli avanti.
Nella complessità di tante decisioni prese, di tanti momenti belli e meno belli, non scorderò mai la telefonata di una mamma per dirmi affettuosamente che, senza la fiducia accordata dalla Procura Federale a suo figlio tempo prima, il successo di quel figlio non ci sarebbe stato. Forse ha un po’ esagerato nella sua benevolenza nei miei confronti, perché il talento esplode da solo indipendentemente dalle circostanze, ma è stato un momento di sincera colleganza e commozione che non potrò mai dimenticare.
In via riservata, e destinata solo all’Ufficio del Procuratore Generale dello Sport e del Segretario Generale della Federazione Scacchistica Italiana, allego la Relazione periodica prevista dal Regolamento di Giustizia e Disciplina, manifestando naturalmente al Procuratore Generale dello Sport Prefetto Taucer il pieno contributo mio e dell’Avv. Mileto fino alla nomina del nuovo Procuratore Generale da parte del Consiglio Federale della Federazione Scacchistica Italiana nelle prossime settimane.
Buon Anno 2021 a tutti!
MF Nicola A. Paglietti
Avvocato e Procuratore Federale