di Dario Mione
(editoriale TCS febbraio 2021)
Se il buongiorno si vede dal mattino, c’è da temere che il 2021 non sarà poi tanto diverso dalla seconda metà del 2020. Per il mondo degli scacchi e non solo, purtroppo. Il mattino è rappresentato naturalmente dall’evento che, com’è ormai tradizione, inaugura la stagione dei tornei di punta del calendario internazionale, ovvero il “Tata Steel” di Wijk aan Zee (di cui parleremo dettagliatamente nel numero di marzo). Come c’era da aspettarsi, viste le rigide misure anti-Covid messe in atto anche in Olanda, quest’anno i numerosi tornei collaterali non hanno avuto luogo. E nella pur ampia sala di gioco, insieme ai quattordici partecipanti del “Masters” e a pochi altri (per lo più componenti dello staff), non c’era ombra di pubblico.
L’atmosfera, insomma, era molto diversa da quella di una “festa degli scacchi”, che si poteva respirare fino allo scorso anno. Senza contare, poi, che da quando la lista dei partecipanti è stata annunciata, a metà dicembre, a quando l’evento è iniziato, un mese più tardi, si sono registrate ben quattro defezioni: l’ultima è stata quella del russo Daniil Dubov, costretto a rimanere a casa perché una persona a lui vicina è risultata positiva al Covid-19.
Sul fronte nazionale, è facile pronosticare che, per tutto l’anno, l’attività agonistica continuerà a essere per forza di cose assai limitata: la FSI, nell’adeguarsi alle disposizioni del CONI, ha dato il via libera ai soli eventi di carattere internazionale e ai campionati italiani o a tornei ad essi “equipollenti”. Di fatto, si potranno disputare esclusivamente competizioni in cui sia richiesta la tessera agonistica: diciotto in tutto da febbraio a metà aprile. Ancora da definire le date del CIS Master, già saltato nel 2020.
Disagi e rinunce di poco conto, comunque, se paragonati a quelli cui si sono trovate a dover far fronte alcune strutture alberghiere che da tempo sono legate al mondo degli scacchi italiani. Come l’hotel Milano di Bratto, sede storica del festival della Presolana. L’albergo aveva investito molto per la ristrutturazione e ora, non riuscendo più a pagare le rate del mutuo a causa del calo drastico degli affari, ha dovuto mettere in vendita le parti ipotecate, cioè il bar, il ristorante, le cucine, il centro benessere e 20 camere. La struttura non chiuderà, comunque, ma non sarà più la stessa.
Una luce in fondo al tunnel, a fine gennaio, l’ha accesa la Fide, annunciando le date del Mondiale, rinviato anch’esso di quasi un anno a causa della pandemia: Magnus Carlsen difenderà il suo titolo a Dubai dal 24 novembre al 16 dicembre. Non resta che incrociare le dita e sperare che l’anno si concluda meglio di come è iniziato.
Il sommario del numero di febbraio in formato RTF