Altro colpo grosso per gli Stati Uniti. Dopo Wesley So, Fabiano Caruana e Lenier Dominguez, anche Levon Aronian si trasferirà a Saint Louis e cambierà bandiera, lui che, da sempre, rappresenta un simbolo per il suo Paese nativo, l’Armenia. Aronian è attualmente il numero cinque in lista Fide e si unisce a dozzine di altri giocatori che hanno deciso di fare di Saint Louis, capitale degli scacchi del mondo occidentale, la loro casa.
Il Saint Louis Chess Club, del resto, era da tempo una seconda casa per Aronian. Dopo aver vinto la combinata Rapid & Blitz 2019, aveva parlato con affetto delle sue numerose visite al Central West End e alla cerimonia di chiusura aveva sottolineato: «Adoro giocare nella città di Saint Louis, dove i giocatori di scacchi sono orgogliosi di essere giocatori di scacchi e sono amati. E questo è principalmente grazie alla famiglia Sinquefield».
«Levon aveva partecipato nella nostra prima Sinquefield Cup nel 2013. Negli anni l’ho conosciuto per essere un giocatore combattivo e un vero gentiluomo. Rappresenta il meglio del nostro sport». ha detto Rex Sinquefield, co-fondatore del Saint Louis Chess Club e magnate degli scacchi statunitensi. «Quando ci ha manifestato il suo interesse di trasferirsi a Saint Louis e rappresentare gli Stati Uniti, non riuscivo a pensare a nessuno di meglio. Lo accogliamo a braccia aperte».
Dal canto suo, la ormai ex bandiera dello scacchismo armeno ha spiegato così la scelta sul proprio profilo Facebook: «Il 2020 è stato molto duro per tutti noi: epidemia, guerra, nel mio caso anche un doloroso lutto personale. Il tutto nell’assoluta indifferenza dello Stato armeno nei confronti degli scacchi. Dovevo scegliere se lasciare il lavoro della mia vita o trasferirmi dove sono apprezzato.
Dopo più di un anno di attesa per l’adempimento delle promesse governative, ho capito che dovevo prendere una decisione che costituisse una svolta e lasciare il mio Paese nativo. Ovviamente, ogni anno di attesa è un anno sprecato nella mia carriera sportiva.
Sono sinceramente orgoglioso di aver avuto l’onore di dare un contributo significativo alle più grandi conquiste degli scacchi armeni […]. Penso sia chiaro che è impossibile raggiungere certe vette nel mondo degli scacchi senza un lavoro enorme e un sostegno da parte dello Stato. È doveroso sottolineare che il terzo presidente dell’Armenia Serzh Sargsyan ha dato un importante sostegno per anni agli scacchi, contribuendo ai nostri successi
Dopo la rivoluzione del 2018, il nuovo governo promise di continuare sulla stessa linea, ma la promessa si limitava a un solo anno di sostegno parziale, dopodiché si è fermato. […] Non sono ancora riuscito a spiegare al nuovo governo che gli scacchi sono una grande eredità nel nostro Paese e che i nostri successi in questo campo sono forse tra i più grandi successi del nostro Paese. […]
Ho ricevuto molte offerte attraenti da diversi Paesi nel corso degli anni. […] Vorrei esprimere la mia gratitudine a Rex Sinquefield per il fatto di credere ancora oggi in me. Grazie anche a Fabiano Caruana, che è il giocatore più forte d’America, mi sostiene e condivide la mia decisione di essere compagni di squadra. Sono molto grato alla mia famiglia, ai miei parenti, agli amici e a tutte le persone che conoscono i miei principii e mi comprendono.
Mia madre ripete spesso il detto armeno. ′′Dio dà ad ogni uomo una prova a modo suo”. Ci sono state molte prove da superare nella mia vita, e ogni nuova la accetto con umiltà e disponibilità a essere migliore di ieri. Spero di superare questa con dignità».