di Dario Mione
(editoriale TCS giugno 2021)
Gli scacchi d’élite in presenza stanno lentamente tornando alla normalità e, dopo gli uomini, è finalmente arrivato anche il turno delle donne. Già, perché se il ciclo del campionato mondiale assoluto, ovvero il torneo dei Candidati, ha subìto uno stop di 389 giorni prima di poter ripartire, quello del mondiale femminile è stato costretto a una pausa ancora più lunga. La terza tappa del Gran Premio riservato alle donne si era conclusa a Losanna, in Svizzera, il 13 marzo 2020; lo scorso 22 maggio, 435 giorni più tardi, ha preso il via la quarta, ospitata a Gibilterra. Il torneo era inizialmente in programma per il mese di maggio 2020 in Italia, in una località della Sardegna, ma la pandemia di Covid-19 ne aveva costretto la cancellazione. Erano quindi subentrati gli organizzatori dell’annuale Festival di Gibilterra, che inizialmente volevano che si tenesse durante le date del loro evento (fine gennaio-inizio febbraio), ma ancora una volta la pandemia ci aveva messo lo zampino, costringendo a un ulteriore rinvio. Il momento è infine arrivato.
Nella speranza che la situazione si vada normalizzando, la formula “hybrid” ha portato fortuna all’Italia nel primo evento di rilievo disputato con questa modalità. Come già anticipato, le squadre azzurre impegnate a maggio nella Mitropa cup sono state ospitate in presenza nella sede della Qlash a Villorba di Treviso per disputare online le loro partite (le rappresentative delle altre nove nazioni in gara hanno giocato a loro volta in sedi fisiche, ciascuna nel proprio Paese). Si è trattato di un ritorno alla socialità che i nostri hanno festeggiato nel migliore dei modi: le donne hanno trionfato con un turno d’anticipo, vincendo otto incontri su nove e pareggiandone uno; gli uomini si sono imposti al fotofinish, dopo un ultimo match al cardiopalma.
Bravi tutti e complimenti ai commissari tecnici del nuovo corso, che hanno esordito (in presenza) proprio in questa occasione: il GM olandese Loek Van Wely e il MI romano Fabrizio Bellia.
C’è però un altro lato della medaglia: la formula ibrida ha mostrato ancora una volta tutti i difetti del gioco online nel momento in cui è stato uno slittamento di mouse a determinare il risultato di partite e, quindi, interi match.
Il caso più eclatante si è verificato nell’incontro femminile tra Slovacchia e Austria, dove, anziché dare un semplice matto, la giocatrice slovacca lo ha subìto, poiché la sua Donna si è fermata una casa prima del dovuto. Cose che online capitano spesso, ma che, quando in palio ci sono trofei e punti Elo, non dovrebbero poter accadere.
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