di Dario Mione
(editoriale TCS novembre 2021)
Nonostante l’andamento della pandemia stia di nuovo peggiorando in diverse zone dell’Europa, soprattutto orientale, per ora gli eventi di maggior rilievo del calendario Fide non ne stanno risentendo. L’open Grand Swiss, inizialmente programmato sull’isola di Man, si è disputato più o meno regolarmente a Riga, in Lettonia, tra ottobre e novembre (servizio sul prossimo numero), malgrado il lockdown stabilito dal governo del Paese baltico a pochi giorni dall’inizio del torneo – che è stato incluso in un elenco di 30 eventi sportivi a cui è stato dato il permesso di svolgersi. Alcuni top player come Hikaru Nakamura e Vidit Santosh Gujrathi, però, hanno comunque deciso di non partecipare, rimarcando come la priorità debba essere la salute: un appunto non tanto diverso da quello con cui, nel marzo 2020, Teimour Radjabov aveva chiesto di rinviare il torneo dei Candidati, nel quale era stato invece sostituito da Maxime Vachier-Lagrave.
Quanto accaduto in seguito è ormai storia: l’evento che ha infine designato Ian Nepomniachtchi quale sfidante di Magnus Carlsen venne interrotto a metà e si è concluso dopo più di un anno lo scorso aprile. Anche il match mondiale ha subito lo stesso destino, slittando dal 2020 al 2021, ma il conto alla rovescia è finalmente agli sgoccioli e l’inizio è previsto per il 26 novembre a Dubai. All’orizzonte non si scorge alcun impedimento e tutto dovrebbe svolgersi come da programma: l’incidenza del Covid-19 negli Emirati Arabi, da un picco di quasi 4.000 casi al giorno a metà gennaio, è infatti crollata fino a circa 100 nella seconda metà di ottobre.
I pronostici sono naturalmente a favore del campione in carica, ma l’andamento della sfida potrebbe essere meno scontato del previsto: i due avversari, oltre a essere coetanei (classe 1990), si conoscono bene e Nepo, a partire dal match mondiale del 2014 fra Carlsen e Anand, è stato uno dei secondi del norvegese. Al Norway Chess, giocato nella prima metà di settembre e vinto da Magnus, i due si sono affrontati in un paio di partite, terminate in parità senza particolari sussulti, ed entrambi hanno dichiarato che l’esperienza è stata utile per prendere le misure al rivale in vista del match. Dopo il “riscaldamento” di Stavanger, i due non si sono più incontrati e, mentre il russo è scomparso dalla scena per concentrarsi sulla sua preparazione, Carlsen ha continuato a giocare, prima all’Europeo di Club e poi nella finale online del Meltwater Champion Chess Tour (a cui il russo ha invece rinunciato). A breve si potrà stabilire quale sarà stato il migliore approccio al match, sperando poi che il ciclo del campionato mondiale 2022 non debba essere tanto travagliato quanto quello del 2020.
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