NUMERO
869
(12 aprile 2017)
INDICE
ITALIANI VELOCI: TITOLI RAPID E BLITZ A SABINO BRUNELLO, MORONI RE SEMILAMPO
SAINT LOUIS: PRIMO TITOLO USA PER WESLEY SO, IMBATTUTO DA 67 PARTITE
FIDE: ILYUMZHINOV RESTA PRESIDENTE, MA I POTERI VANNO A MAKROPOULOS
SPOLETO: 61 PAESI IN GARA AI MONDIALI AMATORI, PRIMO IL BIRMANO TAN WIN
DUBAI (EMIRATI): VINCE JONES, INDIANO ESPULSO PER SOSPETTO CHEATING
SKOPJE (MACEDONIA): L'ARMENO TER-SAHAKYAN LA SPUNTA AL FOTOFINISH NELL'OPEN
SHENZEN (CINA): IVANCHUK SI IMPONE 3-1 SU HOU NEL MATCH “RE E REGINA”
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ITALIANI
VELOCI: TITOLI RAPID E BLITZ A SABINO BRUNELLO, MORONI RE SEMILAMPO
Un ispirato
Sabino Brunello è stato il grande protagonista dei campionati italiani
veloci, ospitati quest'anno al centro congressi “Aquae statiellae” di Acqui
Terme, in provincia di Alessandria, dal 7 al 9 aprile. La località
piemontese è succeduta dopo sei anni al Pala-J di Fano, location dell'evento
dal 2011 al 2016; ma, se l'organizzazione e la sede di gioco hanno ricevuto
plausi quasi unanimi, i numeri non li hanno premiati, facendo registrare una
rilevante flessione di partecipanti in ogni cadenza, dal rapid 30' al blitz.
Forse imputabile, almeno in parte, alla concomitanza con i Mondiali Amatori
di Spoleto, dove erano in gara 57 italiani: un evento che era peraltro in
calendario da molto prima di quello disputato ad Acqui Terme.
Comunque sia il
numero di titolati ai nastri di partenza dei campionati era pressappoco
quello delle edizioni precedenti. Onore e applausi dunque a Brunello, a cui
lo scorso anno solo uno stellare Francesco Rambaldi era riuscito a rubare la
scena. Assente il 18enne GM milanese, impegnato negli studi universitari a
Saint Louis (Usa), Sabino ha vinto sia il titolo rapid 30' (come nel 2016)
sia quello blitz 3'+2”, venendo relegato al terzo posto nel semilampo 15'
solo dallo spareggio tecnico. «Anche nei campionati rapid di quest'anno sono
riuscito a essere su tutti e 3 i podi», ha commentato al termine dell'evento
il GM bergamasco: «Considerato anche il periodo di poca attività agonistica,
sono felice di avere vinto i titoli a 30 minuti e a 3+2. Ho sognato il
triplete, ma la stanchezza e la determinazione degli avversari hanno avuto
la meglio. Ci sono stati tanti momenti interessanti e ho trovato parecchi
spunti per migliorarmi. Sempre avanti!».
Brunello,
favorito in tutti e tre i tornei, ha vinto complessivamente 20 partite su 27
e ne ha persa una sola, contro il MI Luca Moroni, che gli ha soffiato il
titolo semilampo. Il quasi 17enne brianzolo, oltre a un oro, ha guadagnato
anche un bronzo nel blitz, mentre il sempreverde GM trevigiano Michele
Godena, doppio bronzo nel 2016, stavolta ha conquistato due medaglie
d'argento (nel blitz e nel semilampo 15'). Una medaglia a testa l'hanno
conquistata, entrambi nel rapid 30', anche il MI trevigiano Pier Luigi Basso
(argento) e il MI torinese Spartaco Sarno (bronzo).
Entrando nei
dettagli, nel rapid 30' Brunello si è imposto imbattuto con 6 su 7,
superando per spareggio tecnico Basso, battuto nel decisivo scontro diretto
del sesto turno; a 5,5 hanno chiuso Sarno e il MF napoletano Ettore
Stromboli, mentre otto giocatori si sono fermati a 5: il MI eporediese Folco
Castaldo, il MI pesarese Denis Rombaldoni, il MF napoletano Carlo Stromboli,
il maestro novarese Vincenzo Montilli, il MF torinese Fabrizio Ranieri, il
maestro romano Marco Lantini, il CM milanese Nicolò Pasini e il MI
salernitano Antonio Martorelli. La MFf barlettana Alessia Santeramo, 21ª a
4,5, si è aggiudicata il titolo femminile davanti alla trevigiana Sabrina
Reginato e alla milanese Deborah Spagnuolo.
Nel blitz
Brunello si è imposto solitario e di nuovo imbattuto con 10 punti su 11,
staccando di mezza lunghezza Godena e di una e mezza Moroni; quarti a 8
Castaldo, il GM Igor Efimov, ex campione italiano e ora rappresentante del
Principato di Monaco, Montilli, il MI pratese Simone De Filomeno, Denis
Rombaldoni, il maestro vicentino Alessio Boraso, Basso, il GM serbo Stefan
Djuric, il MI milanese Mario Lanzani e il maestro veronese Giuseppe
Coratella. Santeramo (28ª a 7) ha vinto anche qui il titolo femminile,
stavolta davanti alla modenese Elisa Chiarion; terza Reginato.
Infine nel
semilampo, il torneo più affollato con 152 partecipanti, Moroni l'ha
spuntata imbattuto con 7 punti su 9, superando tuttavia solo per spareggio
tecnico altri otto giocatori: Godena, Brunello, Basso, Efimov, Sarno,
Djuric, il MI milanese Ennio Arlandi e Carlo Stromboli; decimi a 6,5 Denis
Rombaldoni, Ettore Stromboli, il MF torinese Stefano Yao, Montilli e il MI
pordenonese Giulio Borgo. Fra le donne Chiarion (23ª a 6) si è presa la
rivincita su Santeramo (argento); terza l'astigiana Sonia Monticone.
L'evento, che
aveva un montepremi di 11.500 euro, è stato organizzato dalla Arcoworldchess
di Cristina Pernici Rigo.
Sito ufficiale:
http://www.soloscacchi.it/
Classifiche
finali
Rapid 30':
1°-2° S. Brunello, Basso 6 punti su 7; 3°-4° Sarno, E. Stromboli 5,5; 5°-12°
Castaldo, D. Rombaldoni, C. Stromboli, Montilli, Ranieri, Lantini, Pasini,
Martorelli 5; ecc.
Blitz: 1°
S. Brunello 10 punti su 11; 2° Godena 9,5; 3° Moroni 8,5; 4°-13° Castaldo,
Efimov, Montilli, De Filomeno, D. Rombaldoni, Boraso, Basso, Djuric,
Lanzani, Coratella 8; 14°-15° G. Iudicello, Borgo 7,5; ecc.
Semilampo 15':
1°-9° Moroni, Godena, S. Brunello, Basso, Efimov, Sarno, Djuric, Arlandi, C.
Stromboli 7 punti su 9; 10°-14° D. Rombaldoni, E. Stromboli, Yao, Montilli,
Borgo 6,5; ecc.
SAINT LOUIS:
PRIMO TITOLO USA PER WESLEY SO, IMBATTUTO DA 67 PARTITE
Dopo aver vinto
per la prima volta il Grand Chess Tour nel 2016 e il supertorneo di Wijk aan
Zee lo scorso gennaio, per Wesley So è arrivata un'altra “prima volta”. Il
superGM di origine filippina, infatti, ha iscritto il suo nome nell'albo
d'oro del campionato statunitense, dopo due tentativi andati a vuoto,
vincendo il torneo disputato a Saint Louis dal 29 marzo al 10 aprile. Il suo
successo, però, non è arrivato senza penare. Dopo essere stato in testa per
buona parte del torneo, senza mai riuscire a prendere il largo, alla vigilia
dell'ultimo turno Wesley condivideva la vetta a quota 6,5 su 10 con i GM
Alexander Onischuk e Varuzhan Akobian. Invece di giocare per vincere, però,
all'ultimo turno So ha preferito forzare un rapido pareggio con il GM Daniel
Naroditsky; per sua fortuna anche Onischuk pareggiava con il Nero contro
Gata Kamsky, mentre Akobian usciva dai giochi perdendo con Hikaru Nakamura.
So e Onischuk si sono ritrovati, quindi, a spartire il primo posto con 7
punti su 11, rendendo necessario un match di spareggio alla cadenza di 25
minuti più 5 secondi per mossa, come previsto dal regolamento. So si è
imposto per 1,5-0,5, conquistando così il titolo. Avendo concluso il torneo
imbattuto, il numero uno statunitense ha esteso la sua striscia di partite
senza sconfitte a 67. Se già questo non bastasse, è da ricordare che So ha
preso parte quasi unicamente a tornei d'élite, in cui si è sempre piazzato
primo, a cominciare dalla Sinquefield Cup 2016, passando per l'oro olimpico,
la London Classic e il Tata Steel davanti a Magnus Carlsen.
Meno brillante è
stata l'avventura degli altri due big in gara, ovvero Hikaru Nakamura e
Fabiano Caruana, campioni Usa rispettivamente nel 2015 e 2016, anche se Naka
aveva già messo le mani sul titolo nel 2005, 2009 e 2012. Entrambi sono
stati esclusi definitivamente dalla lotta per il titolo al nono turno: qui
Nakamura ha perso con Onischuk dopo un brutto errore in posizione
promettente, mentre l'ex portacolori azzurro ha subito un ancor più
clamoroso ko ad opera di Akobian, sciupando prima una posizione (stra)vinta
e commettendo poi una svistaccia in un finale ormai pari, nel quale aveva
comunque un pedone di vantaggio. Nakamura si è comunque piazzato terzo alla
guida del gruppetto a 6,5 davanti ad Akobian e Fab Fab.
Commozione, nella
gara femminile, per la vittoria del titolo da parte della GMf Sabina Foisor
che, al suo nono tentativo, è finalmente riuscita a realizzare il sogno a
lungo cullato insieme alla madre Cristina-Adela, cinque volte campionessa
rumena, scomparsa lo scorso gennaio. «Sono triste ed emozionata al tempo
stesso», ha commentato Foisor dopo aver conquistato il titolo in solitaria
con 8 punti su 11. Sul podio insieme a lei sono salite anche la MI Nazi
Paikidze, campionessa uscente e seconda a 7, e la GM Irina Krush, terza a
6,5.
Risultati:
http://chess-results.com/tnr272261.aspx
Classifiche
finali
Maschile:
1°-2° So, Onischuk 7 punti su 11; 3°-5° Nakamura, Akobian, Caruana 6,5; 6°
Zherebukh 5,5; 7°-9° Kamsky, Shankland, Naroditsky 5; 10° Robson 4,5; 11°
Xiong 4; 12° Shabalov 3,5
Femminile:
1ª Foisor 8 punti su 11; 2ª Paikidze 7; 3ª Krush 6,5; 4ª-7ª Sharevich,
Zatonskih, Feng, Yu 6; 8ª-9ª Nemcova, Abrahamyan 5,5; 10ª Virkud 4,5; 11ª
Yip 4; 12ª Nguyen 1
FIDE:
ILYUMZHINOV RESTA PRESIDENTE, MA I POTERI VANNO A MAKROPOULOS
Kirsan
Ilyumzhinov rimane presidente della Fide, ma tutti i poteri sono ora nelle
mani del vicepresidente, il greco Georgios Makropoulos. È quanto decretato
in buona sostanza dalla riunione straordinaria del consiglio presidenziale,
che si è tenuta lunedì 10 aprile ad Atene in modo “pacifico”, quanto meno a
detta dei partecipanti. Il consiglio si è riunito per discutere un unico
argomento, ovvero la posizione dello stesso presidente calmucco, che due
settimane fa, proprio ad Atene, aveva dichiarato l'intenzione di dimettersi,
salvo poi ritrattare dichiarando di non volerlo fare. Secondo più di un
testimone Ilyumzhinov aveva detto per tre volte “mi dimetto” al termine
della riunione presidenziale del mese scorso dopo il dibattito riguardante
la Agon, la compagnia che organizza gli eventi del ciclo mondiale: sembra,
infatti, che i debiti della società siano sempre più ingenti. E pare sia
stata proprio la discussione riguardo alla Agon a ingenerare il tumulto
delle ultime due settimane.
A un certo punto,
all'incontro di lunedì, Ilyumzhinov ha chiesto l'assistenza della sua
fidatissima manager amministrativa Polina Tsedenova, chiedendole di tradurre
per lui, cosa mai capitata prima, visto che Ilyumzhinov aveva sempre
condotto le varie riunioni in inglese. Non è chiaro se si trattasse di una
strategia per guadagnare tempo o di un modo per evitare ulteriori
fraintendimenti. Dopo tre ore l'assemblea si è sciolta e, mentre gli altri
membri si sono riuniti a pranzo per stendere il comunicato stampa, il
calmucco è salito su una aereo per fare ritorno a Mosca. Nel comunicato, la
Fide ha reso noto che l'assemblea ha confermato all'unanimità la legalità
dell'incontro facendo intendere che, secondo lo statuto della Fide, è stato
il presidente a renderlo necessario, anche se in realtà Ilyumzhinov, nella
sua lettera aperta del 28 marzo, si era detto contrario a tale incontro,
mettendo in chiaro di non aver mai dato dimissioni ufficiali. Nel
comunicato, la Fide dichiara che, ancora in maniera unanime, l'assemblea ha
deciso di riconfermare la decisione del 2015 di «sollevare il presidente da
ogni operazione legale, finanziare e imprenditoriale per permettergli di
sistemare la situazione con il dipartimento del tesoro statunitense». Nel
caso non fosse chiaro quali poteri siano rimasti nelle mani di Ilyumzhinov,
il comunicato precisa che ora tutti i poteri sono nella mani del
vicepresidente Makropoulos, che può ora rappresentare ufficialmente la Fide
e presiedere tutte le riunioni, cosa che peraltro già faceva.
Di questo
comunicato, il calmucco non ha visto nessuna bozza perché, mentre i suoi
colleghi lo stavano stendendo, lui era a bordo di un aereo. «Anche se avrei
motivo per aspettarmi delle scuse», ha dichiarato a chess.com, «ho deciso di
sacrificare la mia autostima per il bene degli scacchi e non ho intenzione
di creare altri problemi o di creare ulteriori scissioni all'interno della
Fide». A Ilyumzhinov, comunque, non sembra importare aver perso ulteriore
potere in seno alla federazione: «Ho speso così tanto tempo e denaro nella
Fide che più che un presidente mi considero un mecenate».
Sito ufficiale:
http://www.fide.com/
SPOLETO: 61
PAESI IN GARA AI MONDIALI AMATORI, PRIMO IL BIRMANO TAN WIN
Per la prima
volta da quando è stato re-istituito, nel 1996, l'Italia ha ospitato il
campionato mondiale riservato agli Amatori, ovvero, nella moderna accezione,
i giocatori con rating inferiore a 2300. Due edizioni isolate, in effetti,
erano state disputate anche nel 1924 e nel 1928, ma senza seguito; e, udite
udite, nel 1924 al terzo posto si era classificato un certo Edgar Colle,
maestro belga che ha dato il nome a un sistema tuttora in auge e che, morto
a soli 34 anni nel 1932, nella sua breve e fulminante carriera avrebbe fra
l'altro vinto un torneo (Amsterdam 1926) davanti a mostri sacri quali Euwe e
Tartakower.
Ma non divaghiamo
oltre. L'edizione 2017 del mondiale amatori, disputata dall'1 all'8 aprile,
ha avuto come suggestivo teatro di gioco la Rocca Albornoziana di Spoleto ed
è stata organizzata dall'Accademia internazionale di scacchi di Roberto
Mogranzini e Martha Fierro. Ai nastri di partenza si sono presentati in
tutto 250 giocatori in rappresentanza di 61 Paesi, fra i quali 57 italiani,
divisi in tre fasce: Elo < 2300, Elo < 2000 ed Elo < 1700.
Ad aggiudicarsi
il torneo più importante, quello < 2300, è stato il maestro birmano Tun Win
(nomen nominis, visto che in inglese “Win” significa vittoria), che a dirla
tutta è stato piuttosto fortunato a spuntarla, nella volata finale, sul MF
canadese Marc Ghannoum, in testa con un punto di vantaggio sullo stesso Win
fino al settimo turno; il giocatore birmano ha concluso in vetta solitario
con 7,5 su 9, staccando infine di mezza lunghezza Ghannoum e di una il russo
Ruslan Pahomov, il kazako Bibek Zhunussov e il MF hongkongiano Daniel
King-Wai Lam. Bene gli italiani: il maestro pratese Giulio Marmili si è
piazzato decimo a 6, il suo conterraneo Paolo Nannelli quattordicesimo a 5,5
(e sarebbe arrivato quinto se, all'ultimo turno, avesse vinto anziché
perso). Fra le donne il titolo è andato alla MFf mongola Bayarjargal
Bayarmaa, settima assoluta a 6.
Nella fascia <
2000, la più affollata con 93 partecipanti, il polacco Maciej Koziej, dopo
una patta iniziale, è diventato inarrestabile, vincendo tutte le altre
partite e totalizzando quindi 8,5 punti su 9; secondo a 7,5 l'indiano Pankaj
Sharma, terzo a 7 l'estone Tambet Siamer. Nel torneo all'italiana per il
titolo femminile la cingalese Zainab Saumy si è imposta con 7 su 9; argento
all'iraniana Niusha Afshar, bronzo alla kazaka Kristina Kim.
L'inglese Hope
Mkhumba si è imposto infine nel gruppo Elo < 1700, chiudendo con 8 su 9; sul
podio anche l'uzbeco Bekzod Nurmatov e l'indiano Reddy Sushrutha,
tredicesimo a 5,5 il 16enne ternano Neri D'Antonio. Nel torneo femminile è
arrivata l'unica medaglia d'oro per la rappresentativa russa (composta da 18
giocatori) grazie a Viena Popova; argento all'ecuadoregna Ariana Escobar,
bronzo alla brasiliana Elana Silva De Souza.
A contorno
dell'evento sono stati disputati anche due tornei blitz (3'+2”): il russo
Ruslan Pahomov si è imposto in quello più partecipato (80 giocatori),
disputato il 4 aprile, l'hongkongiano Daniel King-Wai Lam i quello del 6
aprile. Capo arbitro dell'evento è stato l'altoatesino Gerhard Bertagnolli,
coadiuvato dall'arbitro Fide pistoiese Leonardo Bartolini e dall'arbitra
internazionale costaricana Carolina Munoz Solis.
Risultati:
http://chess-results.com/tnr256088.aspx
Classifiche
finali open
Elo < 2300:
1° Win 7,5 punti su 9; 2° Ghannoum 7; 3°-5° Pahomov, Zhunussov, Lam 6,5;
6°-10° Gunbayar, Bayarmaa, Sahil, Maddens, Marmili 6; 11°-16° Ugrenovic,
Skreno, Dudin, Hurtado Bahamonde, Nannelli, Kanep 5,5; ecc.
Elo < 2000:
1° Koziej 8,5 punti su 9; 2° Sharma 7,5; 3° Siemer 7; 4°-9° Mujacic,
Quijada, Celik, Puusepp, Intriago Rivera, Azikri 6,5; 10°-15° Baisynov,
Soronzonbold, Borodavkin, Zakharov, Tsvetkov, Nagy 6; ecc.
Elo < 1700:
1° Mkhumba 8 punti su 9; 2°-4° Nurmatov, Sashrutha, Sodbilegt 7; 5°-8°
Dalmas Muzi, De Figueiredo Coutinho, Meza Galvan, Rooplal, Chavarria Lopez,
Pathak, Tlupov 6; ecc.
DUBAI
(EMIRATI): VINCE JONES, INDIANO ESPULSO PER SOSPETTO CHEATING
Ancora un caso di
(presunto) cheating all'open di Dubai, negli Emirati Arabi. Dopo il caso del
georgiano Gaioz Nigalidze, sorpreso a barare ed espulso dal torneo nel 2015,
sembra che un altro giocatore abbia provato, quest'anno, a emularne le poco
nobili gesta o, quanto meno, abbia contravvenuto alle direttive
anti-cheating. Il 21enne indiano Jeel Shah, Elo 1764, è stato espulso, come
spiegato in un comunicato ufficiale dagli organizzatori, dopo aver
«catturato l'attenzione degli arbitri a causa di un comportamento sospetto
durante la sua partita contro il 14enne Dushyant Sharma», anche lui indiano.
«Dopo aver monitorato attentamente le sue azioni, l'arbitro internazionale
Mahdi Abdul Rahim, capo arbitro del torneo, ha chiamato Shah all'ufficio del
giudice per un'ispezione; qui il giocatore è stato trovato in possesso di un
telefono cellulare, nascosto sotto le maniche della camicia. Shah ha
rifiutato di soddisfare la richiesta degli arbitri di accendere il telefono
per verificare se fosse stato utilizzato su di esso un programma di scacchi,
pertanto gli ufficiali di gara hanno deciso di espellere il giocatore
indiano dal torneo». Non vi è dunque alcuna prova concreta che il giocatore
abbia barato, ma portare con sé un telefono durante una partita è vietato
dal regolamento, per non parlare del fatto di nasconderne uno.
Incidentalmente era stato proprio l'arbitro Mahdi Abdul Rahim a “pizzicare”
Nigalidze due anni or sono. Gli aspiranti cheater sono avvisati: con lui c'è
poco da scherzare.
Passando agli
scacchi giocati, ad aggiudicarsi la diciannovesima edizione dell'evento,
disputata dal 3 all'11 aprile, è stato il GM inglese Gawain Jones, che ha
concluso in vetta con 7 punti su 9, superando per spareggio tecnico altri
sei giocatori: il GM turco Mustafa Yilmaz, il GM indiano Gujrathi Vidit
Santosh, il GM venezuelano Eduardo Iturrizaga Bonelli, il GM egiziano Ahmed
Adly, il GM bielorusso Sergei Zhigalko e il GM russo Aleksandr Rakhmanov.
Non sono andati oltre quota 6 i GM ucraini Anton Korobov e Alexander
Areshchenko, numeri uno e due di tabellone, ma ha fatto anche peggio il GM
azerbaigiano Eltaj Safarli, terzo i ordine di rating: partito con 5 su 6, ha
perso due partite consecutive e non si è presentato all'ultimo turno. In
gara c'erano 208 giocatori in rappresentanza di quaranta Paesi (nessun
italiano), fra i quali quaranta GM, trentatré MI e sei GMf.
Risultati:
http://chess-results.com/tnr275075.aspx
Classifica
finale: 1°-7° Jones, Yilmaz, Vidit Santosh, Iturrizaga Bonelli, Adly, S.
Zhigalko, Rakhmanov 7 punti su 9; 8°-19° Fier, Amin, Idani, Oleksiyenko,
Pantsulaia, Mareco, Praggnanandhaa, Mchedlishvili, Zhang, Anton Guijarro
6,5; ecc.
SKOPJE
(MACEDONIA): L'ARMENO TER-SAHAKYAN LA SPUNTA AL FOTOFINISH NELL'OPEN
Il GM armeno
Samvel Ter-Sahakyan ha vinto al fotofinish l'edizione 2017 dell'Open Karpos,
disputato a Skopje, in Macedonia, dall'1 all'8 aprile. Ter-Sahakyan, numero
otto di tabellone, si è piazzato al primo posto imbattuto con 7,5 punti su
9, superando per spareggio tecnico i GM Kiril Georgiev (Bulgaria), Anton
Demchenko e Boris Savchenko (Russia). Quinto alla guida del gruppo a 7 si è
piazzato il GM russo Vladislav Artemiev, favorito della vigilia, rallentato
da un pareggio di troppo nella corsa al podio. Proprio Artemiev ha fermato
sul pari all'ultimo turno Georgiev, che si trovava in vetta solitario,
permettendo a tre dei suoi inseguitori di raggiungerlo in vetta e a
Ter-Sahakyan di vincere il torneo. Alla competizione hanno preso parte 197
giocatori, provenienti da 30 paesi tra cui 15 grandi maestri e 18 maestri
internazionali; in gara anche un'italiana, la milanese Giorgia Miracola, che
ha chiuso a quota 4.
Risultati:
http://chess-results.com/tnr262659.aspx
Classifica
finale: 1°-4° Ter-Sahakyan, Georgiev, Demchenko, Savchenko 7,5 punti su
9; 5°-9° Artemiev, Sadikhov, Anurag, Berzinsh, Miedema 7; 10°-19°
Hovhannisyan, Glagojevic, Kovchan, Petrosyan, Brokken, Nguyen, Livaic,
Cossin, Aleksandrov, Nasuta 6,5; ecc.
SHENZEN
(CINA): IVANCHUK SI IMPONE 3-1 SU HOU NEL MATCH “RE E REGINA”
Prima un
supertorneo (vinto da Liren Ding), poi un match “Re e regina” fra l'asso
ucraino Vassily Ivanchuk e la numero uno mondiale Yifan Hou. La città di
Shenzen, 11 milioni di abitanti nella Cina meridionale, è stata a cavallo
fra marzo e aprile una vera e propria capitale nazionale degli scacchi. La
sfida fra Chuky e Hou si è svolta al meglio delle quattro partite, alla
cadenza ormai standard di 90 minuti per 40 mosse più 30 minuti per finire,
con 30 secondi di incremento a partire dalla prima. La giocatrice cinese è
stata in grado di tenere testa al suo più quotato avversario con i pezzi
neri nella prima e nella terza partita, ma con i bianchi ha rimediato due
sconfitte, l'ultima delle quali davvero cocente, in quanto maturata in sole
20 mosse. L'ucraino, d'altra parte, è apparso in forma smagliante,
incassando i 18mila dollari in premio per il vincitore (contro i 12mila del
perdente). A margine della sfida sono state organizzate diverse attività
mirate a promuovere gli scacchi nella regione, molte delle quali rivolte ai
più piccoli. E non sembrano destinate a rimanere isolate: gli organizzatori,
quanto meno, hanno anticipato che in futuro ci saranno altri match.
Sito ufficiale:
http://cca.imsa.cn/archives/45305
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