L’Italia dice addio al più longevo dei suoi scacchisti. Enrico Paoli, giocatore, scrittore, compositore di
problemi, organizzatore, insomma una bandiera dello scacchismo azzurro nel mondo, si è spento all’1 di notte
del 15 dicembre a Reggio Emilia, all’età di 97 anni: ne avrebbe compiuti 98 il prossimo 13 gennaio. Nato a
Trieste nel 1908, tre volte campione italiano (1951, 1957 e 1968) e commendatore del lavoro per meriti
scacchistici, Paoli si mise in luce a livello nazionale giungendo secondo con 13 punti su 15, alle spalle di
Nestler, nel torneo di Merano del 1937.
Secondo quanto riportato sul sito “La Grande storia degli scacchi”
(http://xoomer.virgilio.it/cserica/scacchi/storiascacchi/index.htm), Paoli prese parte al suo primo campionato
italiano nel 1939 a Roma, dove giunse terzo alla pari con Napolitano; si piazzò ancora terzo nel campionato
del 1943, ma questa volta da solo. Nel 1946 fu primo a Roma (sezione B), quindi nel campionato disputato a
Firenze nel 1948 giunse sesto a pari merito. Nel 1949 partecipò ai tornei di Vienna e Venezia con buoni
risultati. Nel 1950 prese parte al campionato italiano di Sorrento (sesto su 13) e al torneo di Venezia, dove
vinse il premio di bellezza per la partita contro il russo Kotov. Si affermò definitivamente nel 1951, quando
vinse il torneo di Vienna e divenne maestro internazionale; in quello stesso anno a Venezia divenne per la
prima volta campione italiano. Tra i suoi migliori risultati successivi meritano menzione i titoli italiani di
Reggio Emilia 1957 e Milano 1968; il primo posto ex aequo a Perugia nel 1960, il secondo posto a Savona nel
1967, il terzo a San Benedetto nel 1969. Nel 1975 vinse il campionato italiano a squadre con Reggio Emilia,
nel 1976 il campionato italiano magistrale di Tivoli e nel 1979 (Trento) e 1980 (Arco) il campionato italiano
seniores. Ha giocato per molti anni nella nazionale italiana anche alle Olimpiadi: prima scacchiera ad
Amsterdam nel 1954, seconda a Siegen nel 1970 (capitano), terza a Skopje nel 1972 (capitano), quinta a Haifa
nel 1976 (capitano).
Organizzatore dal 1958 del torneo di Capodanno di Reggio Emilia, che con le sue
47 edizioni (a breve la 48esima) è attualmente la
più antica delle competizioni italiane, Paoli divenne, nel 1964, arbitro internazionale. Compose studi di
pregevole fattura, riuniti prima nel libretto “54 studi scacchistici” (1959) e poi in “96 studi”. Curò i libri
dei tornei di Venezia 1953 e 1967 e di Reggio Emilia per 25 anni. Scrisse “Strategia e tattica sulla
scacchiera” (1953), di cui uscì una seconda edizione nel 1967 con il titolo “Strategia e tattica nel gioco
degli scacchi”; opera sua sono anche “L'arte della combinazione scacchistica”, “Il finale”, “Giocare bene per
giocare meglio”, tutti libri pubblicati dalla casa editrice Mursia. Tradusse inoltre il libro di Tibor Florian “Difesa e
contrattacco” e raccontò la storia delle prime 33 edizioni
della manifestazione da lui ideata nel libro "34º torneo di
Capodanno, Reggio Emilia 1991-92", pubblicato da Messaggerie Scacchistiche.
Nel 1993 Paoli fu insignito della “Stella di Bronzo al merito sportivo” del Coni e nel 1996 fu nominato dalla
Fide grande maestro ad honorem; il suo ultimo torneo lo ha giocato
alla veneranda età di 96 anni ed è stato l'open internazionale di
Saint-Vincent nel febbraio 2004. I funerali si sono svolti nella
mattinata di sabato 17 dicembre.
Kotov,A - Paoli,E [D31]
Torneo di Venezia 1950
Note del MF Dario Mione
Guarda
la partita con il visore di Chess Assistant!
1.d4 d5 2.c4 e6 3.Cc3 c6 4.e3 Cf6 5.Cf3 Cbd7 6.Ad3 Ae7
Paoli devia da quella che ora
è la variante più usata e piena di insidie per entrambi i colori, ovvero
6...dxc4, e sceglie una strada all'apparenza più posizionale. All'epoca, d'altra parte, Alexander Kotov era
considerato uno dei cinque giocatori più forti al mondo e Paoli, maestro di 42 anni, non
avrà certo voluto arrischiarsi a sfidarlo su un terreno troppo impervio.
7.0-0 0-0 8.b3 b6 9.Ab2 Ab7 10.De2 Tc8 11.Tfd1 Dc7 12.Tac1 Db8 13.e4 dxe4 14.Cxe4 Cxe4 15.Dxe4 g6 16.Dg4 Af6
17.Tc2 Tcd8 18.Ac1?
La banale 18.Tcd2 sembra un'alternativa
più cauta. Dopo la mossa del testo, invece, il Nero non ha più nulla
di cui preoccuparsi e può partire al contrattacco al centro.
18...c5 19.Ah6 Tfe8 20.Ae4 Axe4 21.Dxe4 cxd4 22.Cxd4?
Il Bianco doveva rassegnarsi a rimanere con un pedone in meno giocando, ad esempio, 22.b4, che impedisce
...Cc5. Certo il Nero avrebbe comunque potuto iniziare a giocare per vincere con 22...Dd6 23.a3 e5 -/+
22...Cc5 23.Dg4
E non 23.De3?? e5 24.Df3 Txd4 25.Txd4 exd4 26.Dxf6?? Te1#
23...Axd4 24.Txd4
24... De5!
La semplice e decisiva mossa che forse Kotov aveva sottovalutato.
25.Td1
Avrebbe resistito un po' di
più, senza comunque lasciare speranze, l'alternativa 25.Ae3 , col possibile
seguito 25...Txd4 26.Dxd4 Dxd4 27.Axd4 Td8 28.Td2 Ce4 29.Td3 e5 30.f3 Cg5 31.f4 Ce6 32.fxe5 Txd4-+
25...De4!! 26.h3 Dxc2
E non 26...Dxg4 27.Txd8, dando al Bianco qualche chance di salvezza
27.Txd8 Txd8 28.Dg5 Td1+ 29.Rh2 Dxf2 30.De7 Dg1+ 31.Rg3 Td3+ 0-1
E Kotov abbandonò, non potendo evitare il matto: 31...Td3+ 32.Rh4 Df2+ 33.Rg5 Ce4+ 34.Rg4 f5#. La partita si
aggiudicò il premio di bellezza del torneo.
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