Sommario
3 Città del Messico -
Campionato del mondo
di Ian Rogers
15 Castione - Festival della Presolana
di Dario Mione
18 Biel - Carlsen vince al tie-break
di Georges Bertola
22 Teoria - Finali al torneo di Montreal
di Jonathan Speelman
25 A te la mossa!
di Zenon Franco
29 Un test per tutti
31 Teoria - I Finali fondamentali, 18ª puntata
di Alvise Zichichi
33 Montecatini Terme - Vincono Lazic e Vocaturo
di Pierluigi Passerotti
38 Fiammetta Campionessa italiana
di Marco Corvi
40 Rocca Priora - Vince Vuelban
di Pierluigi Passerotti e Virgilio Vuelban
43 Studi - Ceskoslovensky Sach
di Marco Campioli
44 Lettere al Direttore
47 Calendario
51 Interviste - Boris Spassky al Festivaletteratura
di Piero Schiatti
54 Trieste - Tiviakov e Baklan vincono il festival
di Roberto Messa |
L’elegante
posizione finale della partita Anand-Morozevich dell'undicesimo
turno "fotografa" alla perfezione lo spirito del torneo a otto
giocatori che a Città del Messico ha laureato Vishy Anand
campione del mondo: nonostante quel giorno i suoi due
inseguitori avessero rapidamente pareggiato le rispettive
partite, il trentasettenne indiano si era accollato dei rischi
per fare suo un punto intero che a tre turni dal termine portava
il distacco a un punto e mezzo su Gelfand e a due punti su
Kramnik.
Il grande Vladimir in questo campionato ha deluso i tifosi, non
tanto perché non è riuscito a difendere il titolo, ma perché è
arrivato addirittura a dichiarare che la Difesa Russa era la sua
scelta per vincere… Kramnik si è risvegliato troppo tardi, con
due vittorie nelle ultime tre partite che gli restituivano se
non altro lo status di vice-campione, mentre Gelfand, terzo a
pari punti, ha lasciato l'impressione di essere sì un
grandissimo giocatore, ma non un lottatore da titolo mondiale.
Il torneo di Città del Messico ha prodotto molte partite belle e
combattute, ma anche le solite patte incomprensibili per gli
spettatori. Ciò ha riportato all'ordine del giorno la necessità
di introdurre una regola, come quella che porta il nome del
torneo di Sofia dove ha dato buoni risultati, tesa a impedire le
patte d'accordo premature. Ma come non pensare anche ai due
grandi assenti Topalov e Ivanchuk, che avrebbero sicuramente
tonificato la competizione con il loro gioco poco incline ai
compromessi.
Anand, idolo di un miliardo di indiani, uomo simbolo del
rinascimento culturale, scientifico ed economico del suo Paese,
scolpisce finalmente il suo nome nell'albo d'oro dei veri
campioni del mondo, “unificati” e indiscussi. Quando si vince
con un punto di distacco un torneo come questo, in cui tutti si
presentano al massimo della preparazione e della motivazione, le
chiacchiere “stanno a zero”.
Complimenti a Niccolò Ronchetti, classe 1989, che ai campionati
europei giovanili che si sono conclusi il 23 settembre in
Croazia ha conquistato la terza e ultima norma di maestro
internazionale. Nonostante abbia diradato gli impegni agonistici
per impegnarsi al massimo negli studi scolastici, dove pure
eccelle, il tre volte campione italiano under 20 ha dimostrato
una volta di più il suo raro talento.
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