Il grande maestro Artur
Jussupov parla di filosofia scacchistica, stile di gioco e punti
di forza dei due rivali. Jussupov, a sua volta semifinalista del
campionato mondiale per tre volte, fa parte del team ufficiale
di cronisti del Campionato del Mondo.
Dopo una lunga attesa, finalmente ci
siamo: stiamo per assistere alla sfida per il titolo mondiale
tra Viswanathan Anand e Vladimir Kramnik a Bonn! Come tanti
altri appassionati di scacchi, spero che le partite siano
eccitanti. E questa è una speranza fondata, visto che sarà uno
scontro tra due giocatori con filosofie di gioco molto diverse.
A prima vista le differenze non posso essere più evidenti: il
“dio della tattica” Anand contro il “dio dei finali” Kramnik.
Anand, l'entusiastico scacchista e Campione del Mondo indiano,
si trova nel suo elemento quando deve affrontare una situazione
complicata. Kramnik, invece, preferisce un gioco sistematico e
strategico, che gli permetta di mantenere il controllo della
situazione. Si può quindi dire che siano opposti come l'acqua e
il fuoco? Non è così facile negli scacchi moderni.
Negli scacchi ai massimi livelli, la preparazione dell'apertura
ha guadagnato una tale importanza da poter essere paragonata al
servizio nel tennis. E di conseguenza, lo scacchista che si
prepara con maggior abilità e propone più sorprese nell'apertura
di partita potrebbe essere il vincitore. Naturalmente, i
giocatori di alto livello devono essere ottimi in tutte le fasi
di una partita – devono padroneggiare ogni situazione ed essere
molto abili. Ecco perché i migliori scacchisti stanno diventando
sempre più versatili. Per cui uno scacchista come Anand non si
troverà smarrito in un finale di partita e un giocatore come
Kramnik saprà districarsi in una posizione confusa. Eppure, se
si arrivasse a un tie-break, sempre parlando in termini
tennistici, la differenza di stile sarebbe determinante.
Anand è un attaccante per natura, può calcolare molto
velocemente e non si lascia mai sfuggire il vantaggio tattico.
Possiede anche un buon istinto per le posizioni e il suo gioco è
aggressivo e al tempo stesso logico. Nel corso degli anni è
migliorato in diversi campi, soprattutto nella difesa. E' forte
nelle aperture, gioca alcune varianti aggressive con il Nero,
vincendo quindi molte partite grazie alla sua preparazione. E
può giocare sistemi solidi. Anand ha trovato l'equilibrio
interiore di cui aveva bisogno ed è al culmine della sua
carriera scacchistica.
Kramnik si è sviluppato in una direzione diversa. A partire
dalla sua storica vittoria contro Kasparov nel 2000 a Londra, il
russo si è concentrato sempre di più sui suoi punti di forza:
preparazione approfondita per le aperture, un istinto per le
posizioni unico e una tecnica eccellente nei finali.
La maggior parte delle sue vittorie le ha ottenute con il
Bianco, mentre con il Nero gioca sistematicamente per il
pareggio. Kramnik consegue il maggior numero di vittorie nel
finale e per lui un gioco d'attacco è un'eccezione più che una
regola. E' molto forte in difesa e raramente perde.
Nella seguente griglia comparativa vorrei dimostrare la mia,
personale ovviamente, opinione sui punti di forza dei due
giocatori nelle diverse fasi di gioco. Il punteggio massimo per
ogni categoria è 10. Non è un “valore assoluto”, ma è utilizzato
per indicare la posizione del giocatore e la sua forza in quel
frangente tra i dieci più forti giocatori al mondo.
Apertura:
Anand 9 Kramnik 10
Tattica:
Anand 10 Kramnik 8
Calcolo delle
varianti: Anand 10 Kramnik 9
Attacco: Anand 10 Kramnik 7
Difesa: Anand 9 Kramnik 9
Gioco di
posizione: Anand 9 Kramnik 9
Strategia:
Anand 8 Kramnik 8
Finali di
partita/tecnica: Anand 8 Kramnik 10
Naturalmente va sottolineato che un incontro per il Campionato
Mondiale non è deciso solo dalle abilità di uno scacchista.
Altri fattori giocano un ruolo importante: buone condizioni
fisiche, strategie intelligenti, motivazione, il giusto team di
secondi, una miglior preparazione e, non da ultimo, la forma
durante l'incontro. Il giocatore che riesce a indirizzare il
match in una direzione a lui favorevole potrebbe quindi ottenere
il vantaggio decisivo. |