Per chi non lo sapesse, 3D vuol dire tridimensionale, per
distinguerlo da 2D, le due dimensioni a cui dobbiamo
rassegnarci quando giochiamo con un computer, oppure
guardiamo la televisione piuttosto che andare a teatro.
Ma in America hanno inventato un paio di occhiali che ti
fa apparire gli scacchi (o qualsiasi altra cosa) in 3D
anche se ci giochi in 2D e poiché i campionati e i
campioni in carne ed ossa latitano, hanno pensato di
colmare il vuoto definendo "Campionato del mondo di
scacchi" questo nuovo match tra Kasparov e una
macchina!
In una provincia con un milione di abitanti come Brescia
da anni non esiste più un solo vero circolo di scacchi
dove poter andare, in un pomeriggio qualsiasi, a
incontrare altri giocatori, mentre dozzine di scacchisti
giocano comodamente, ma 2D, in caso loro. Ormai sarebbe
ozioso cercare di stabilire qual è la causa e qual è
l'effetto. Ora che gli scacchi vengono giocati al 90% in
2D, non solo ci viene offerta la possibilità di
riprenderci, virtualmente s'intende, la D che noi stessi
ci siamo negati, ma addirittura ci viene propinato un
campionato del mondo in 3D. Potenza (e potere) della
tecnologia!
Come me, anche voi immagino vi chiediate se non sarebbe
stato più bello continuare a incontrarsi faccia a
faccia, sia tra dilettanti che tra i sedicenti campioni
del mondo, ma la risposta non è scontata come sembra. Il
computer è un mezzo formidabile che permette di giocare
e in qualche modo di comunicare con altri anche a chi non
ha molto tempo o è fisicamente impossibilitato, a volte
per motivi gravi, ad uscire di casa. E poi, diciamo la
verità: un buon avversario con cui farsi una partita non
lo si è mai incontrato all'angolo della strada, né in
Italia né altrove.
Comunque sia il campionato del mondo virtuale non lo
voglio. Se poi è tra un ex-campione (che incidentalmente
io considero il più forte scacchista di tutti tempi) e
una macchina, lo voglio ancor meno, anche se fa audience!
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