L'anno 2000 si chiude con un crescendo di notizie che
sembrano preannunciare l'esplorazione, nel 2001, di
pianeti fino a ieri sconosciuti allo scacchismo terrestre.
La sconfitta di Kasparov ad opera di Kramnik in un match
tradizionale sulle 16 partite segna la fine di un'epoca,
mentre il campionato del mondo Fide, che ha preso il via
in India il 27 novembre con la formula dei mini-match ad
eliminazione diretta, rischia di essere l'ultimo
organizzato dalla federazione internazionale con partite
a cadenza "di torneo": l'edizione 2001, secondo
i piani del presidente-padrone Iljumzhinov, si disputerà
interamente a ritmi da semilampo.
Notizie di questa portata rischiano di mettere in ombra
le ultime sull'antidoping: al festival di Arco di Trento,
per la prima volta, sono stati sottoposti a controllo
alcuni giocatori di categoria nazionale; il Congresso
della Fide ha fatto sua la lista delle sostanze proibite
dal Comitato Olimpico, che includono farmaci giustamente
vietati ai centometristi, ma indispensabili a molti
scacchisti più o meno giovani. Comprendo la "ragion
di stato" che impone alle federazioni di commentare
positivamente queste novità, che vengono presentate come
utili per la tutela della nostra salute, ma credo di non
essere l'unico a percepire in tutto ciò qualcosa di
umiliante. Vedo la stessa necessità di esibire
certificati medici e sottoporsi a visite mediche di sana
e robusta costituzione come una limitazione del libero
arbitrio, in una sfera - quella del gioco agonistico -
che fino a ieri non era succube di inutili burocrazie.
Vi consiglio quindi di approfittare delle prossime
festività per giocare a scacchi, in santa pace, nell'intimità
del caminetto, corroborandovi se vi piace con tutte le
dolcezze natalizie non ancora incluse tra le sostanze
proibite
Senza dimenticare la vostra rivista preferita, la cui
lettura è tuttora assolutamente lecita.
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