Le 23 patte su 30 partite giocate al supertorneo di
Linares richiamano alla memoria il peggior
consociativismo all'italiana: per conciliare gli
interessi di gruppi, gruppuscoli e corporazioni la
soluzione è nella spartizione, in questo caso di punti,
piazzamenti e montepremi. Perfino Khalifman, che era l'uomo
da battere, è stato prontamente arruolato nell'élite
degli intoccabili, dove ci sono giocatori come Kasparov e
Kramnik che negli ultimi tre anni hanno fatto sempre e
solo patta tra di loro. Finché gli organizzatori pagano,
si intende!
Con ciò non voglio sminuire i meriti del nostro ragazzo
di copertina, il 24enne russo Vladimir Kramnik, invitto
da 15 mesi e 79 partite nei tornei "seri".
Meglio di Kasparov, che non perde da 50 partite a cadenza
regolamentare.
Le notizie più gustose in questo periodo arrivano dal
versante della "new economy" scacchistica
planetaria. Kasparov è partito - inutile dirlo - in pool
position, creando una società in Israele, dotata di
cospicui capitali, che lancia iniziative in Internet a
getto continuo. Peccato che sia nel primo Grand Prix del
KasparovChess.com (vinto da Piket su Kasparov) che in un
recente match tra il programma Deep Junior e la
campionessa mondiale Xie Jun, alcune partite non siano
arrivate alla loro fine naturale, a causa della caducità
dei collegamenti, con un divertente strascico di
polemiche e contestazioni.
Anche la Fide vuole gettarsi nella rete e propone una
miscela esplosiva di finanza on-line (carta di credito a
chi supera i 1500 punti Elo!) e dirigismo di stampo ex-sovietico.
Per ora ha raccolto solo critiche.
I complimenti di questo mese li riserviamo tutti, per
concludere, agli organizzatori di Montecatini che in
agosto metteranno in scena, parallelamente al Festival
internazionale, un torneo con Shirov, Ivanchuk e altri
"top".
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