Sarà, se sarà, il primo vero match di questo millennio
per un titolo mondiale: su 16 partite, quasi come quelli
in voga negli andati secoli ventesimo e diciannovesimo.
Il primo da quando Kasparov sconfisse Anand per 10 e
mezzo a 7 e mezzo nel 1995, a New York. La sede sarà
Londra, nel prossimo autunno, e lo sfidante convocato al
cospetto di Re Kasparov sarà, se sarà, Kramnik.
Dopo aver caldeggiato e lasciato tranquillamente cadere i
nomi di Shirov nel 1998 e di Anand nel 1999 (anche quest'ultimo
ormai bollato come "poco appetibile per gli sponsor"),
l'Orco di Baku è riuscito a trovare sulla piazza un
altro avversario credibile, disposto a firmare un
contratto praticamente al buio. Ma chissà che Vladimir
Kramnik, genio capablanchiano, imbattuto da 79 partite,
balzato dopo Linares al secondo posto in lista Fide, non
sia alla fine l'unico uomo che riuscirà non solo a
giocare contro Kasparov, ma anche a sottrargli la corona,
non ufficiale, di campione del mondo. Del resto va
ricordato che Vladimir è l'unico giocatore al mondo per
il quale Gary nutra un profondo rispetto alla scacchiera,
quasi un velo di timore, se si considera quante patte sia
stato disposto a siglare con lui!
E se match sarà, godiamocelo fino in fondo, chiudendo
gli occhi e turandoci il naso su tutti gli inquietanti
interrogativi che restano aperti: la caduta di prestigio
della Fide, che si trova costretta ad ammettere nei
tornei omologati giocatori che si proclamano campioni e
vice campioni del mondo, assumendosi onori e diritti di
quelli ufficiali, obiettivamente meno quotati
Khalifman non ce ne voglia!
In aprile si sono conclusi i gironi del campionato
italiano a squadre, la manifestazione nazionale che
coinvolge il maggior numero di giocatori e che negli
ultimi anni è andata via via consolidandosi. In Serie A1
sono rimaste in lizza per lo scudetto quattro squadre che
a metà maggio si incontreranno a Potenza per i play-off.
Tutte le formazioni più competitive (non solo in Serie A1)
quest'anno hanno ingaggiato altri fortissimi grandi
maestri, ma la possibilità di schierare due stranieri su
quattro in un singolo incontro è criticata da più parti,
poiché chiude molte possibilità di coinvolgimento dei
maestri nazionali. In altri paesi esistono regolamenti più
restrittivi, che forse a questo punto andrebbero imitati.
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