Il mancato svolgimento di supermatch e di supertornei
degni del suo rango hanno tenuto Kasparov lontano dall'agonismo
per sei mesi (se si escludono le esibizioni in Internet e
i tornei a cadenza rapida), come dimostra la graduatoria
Fide valida dal 1° gennaio.
Con zero partite omologate, Garry conserva il suo
stratosferico 2851 e grazie al lieve calo di Anand e
Kramnik (-2 punti ciascuno) accentua il distacco dai suoi
due valletti, anche loro in verità meno attivi del
solito nell'ultimo semestre del millennio.
Shirov (+17) scalza Morozevich (-10) dal 4° posto. Non
sembra anche a voi un po' strano che un 22enne di belle
speranze (Morozevich) disputi solo 5 partite omologate in
un semestre?
Al contrario non dorme sugli allori Peter Leko, che
guadagna 24 punti e altre tre posizioni, annunciandosi
come stella emergente di questo inizio di millennio.
Curiosamente, anche altre vittime eccellenti del mondiale
Fide hanno guadagnato punti Elo: Adams (+7), Ivanchuk (+7),
Bareev (+11), Topalov (+10). Invece a fianco del nome di
Gata Kamsky rimane il marchio di "inattivo",
perché l'americano a Las Vegas ha giocato solo due
partite omologate (con una variazione di -3, da 2720 a
2717).
Quasi a dimostrare che tutti gli assenti da Las Vegas
hanno avuto torto, caso vuole che questa graduatoria
registri l'ulteriore flessione dell'ex campione Karpov (-13),
mentre il nuovo "principe regnante" Alexander
Khalifman ha guadagnato 28 punti e 15 posizioni in
graduatoria, ma tanto depressa era la sua quotazione di
partenza che bisogna scendere fino al 31° nome della
lista per trovarlo. Poco più in su, al 27° posto, è il
finalista sconfitto Akopian. Il rumeno Liviu Dieter
Nisipeanu, tanto per non dimenticare un nome che, come
certi successi discografici, ha "ballato per una
sola estate", è 73° con 2611 punti, 27 in più di
quanti ne aveva prima di imbarcarsi all'inseguimento del
suo sogno americano.
Ma i dubbi sull'Elo Fide vanno ben oltre l'aspetto dell'attendibilità
sportiva di questo sistema, che la federazione
internazionale non riesce più a gestire decorosamente.
Qualche errore è comprensibile quando si ha a che fare
con un database di 33385 nominativi (1679 in più del
semestre scorso) e in questa prospettiva possiamo scusare
per esempio la doppia new-entry del giovanissimo Emanuele
Lo Curto (cui sono stati attribuiti non uno ma due
punteggi, si veda la lista degli italiani). Preoccupa
molto di più l'incapacità di porre freno alla
proliferazione di tornei e punteggi fasulli, a cominciare
dallo scandalo della Birmania, sotto gli occhi di tutti
da un paio d'anni eppure in continua e indisturbata
crescita. Oggi tra i primi cento della graduatoria ci
sono cinque giocatori birmani, tra cui un certo Zaw Win
Lay al 44° posto con 2633 punti, gli ultimi 68
guadagnati giocando (?!) 33 partite nel secondo semestre
del 1999. Il suo connazionale Thein Dan Oo con sole 18
partite è balzato da 2554 a 2630, mentre Ye Naung Win
Myint (anche lui con 18 partite omologate) ha guadagnato
quasi cento punti, catapultandosi a quota 2617. La
crescita dei giocatori birmani con Elo Fide è stata
esponenziale negli ultimi anni, passando dai 5 del luglio
96 ai 202 attuali. Magari in Birmania hanno preso spunto
dal nostro Roberto Ricca, applicando la tecnica dell'accumulo
dei punti Elo su scala industriale, fatto sta che la Fide,
dopo aver "sospeso" per sei mesi i punteggi dei
birmani, all'ultimo Congresso del 1999, in Quatar, ha
deciso di convalidarli a tutti gli effetti non essendoci
"alcuna prova di azioni contrarie ai regolamenti da
parte dei giocatori birmani". L'unico provvedimento
è stato quello di abolire per il futuro l'omologazione
dei tornei a sistema Scheveningen in cui partecipino
giocatori senza Elo, che era notoriamente il sistema più
facile per attribuire punti ai giocatori non ancora
classificati senza provocare perdite uguali e contrarie
nell'Elo dei classificati.
Lista Elo, il sito ufficiale della Fide
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