La notizia della qualificazione di Michele Godena al
prossimo campionato del mondo Fide è stata accolta con
grande entusiasmo dagli scacchisti italiani. Del resto è
dal 1976, quando Mariotti partecipò all'Interzonale di
Manila (dove per poco non si qualificò per i quarti di
finale dei candidati), che un italiano non entra nel
"salotto buono" dello scacchismo internazionale
e, benché le regole del campionato oggi siano molto
diverse, sarà questa ufficialmente la prima
partecipazione di un nostro giocatore a una fase finale
di campionato del mondo.
Michele il 25 novembre sarà a Nuova Delhi e il 27
giocherà il primo match a eliminazione diretta. Non
resta che augurargli di non rimanere vittima, come altri
celebri partecipanti a campionati mondiali vari, di
tracolli organizzativi, rinvii o premi pagati con assegni
non coperti. In ogni caso, la qualificazione di Godena
dimostra i vantaggi di avere un campionato mondiale che
offra a tutti - anche ai giocatori delle nazioni
scacchisticamente "deboli" - occasioni
regolamentate per proiettarsi nelle alte sfere. L'unico
problema è l'affidabilità della Fide sotto la
presidenza Ilyumzhinov.
Ecco un estratto dell'intervista a Godena, dal numero
di ottobre 2000 di Torre & Cavallo - Scacco
Complimenti per questa meravigliosa
qualificazione, Michele. A chi dedichi questa successo?
A mia moglie, a mio figlio e al nostro secondo
bambino, che forse nascerà proprio quando sarò in India.
Sembrava che negli ultimi tempi tu fossi un po'
demotivato, ma questo risultato premia la tua scelta
professionistica e ti offre nuovi stimoli...
È una specie di coronamento della carriera. Quando
gioco con avversari titolati rendo di più, ma purtroppo
le occasioni sono poche. Se avessi uno sponsor che mi
permettesse di selezionare gli impegni, giocando di meno
e preparandomi di più, credo che risultati come questi
sarebbero più frequenti. Invece dovendo giocare, da
professionista, 15 tornei all'anno, in prevalenza open,
è logico che a volte venga meno la concentrazione, se
non addirittura la voglia.
Come ti preparerai per il mondiale di Nuova Delhi?
Cercherò di migliorare soprattutto la preparazione
in apertura; non appena conoscerò il nome del primo
avversario e dell'eventuale secondo cercherò di fare una
preparazione ad personam. Grazie alla Fsi, ma non è
ancora sicuro, dovrei fare un mini-stage individuale di
preparazione con l'allenatore della nostra nazionale
Razuvaev, che di match è un esperto ai massimi livelli.
Può anche darsi che, oltre al repertorio per le partite
a cadenza regolamentare, prepareremo qualche idea per gli
spareggi a cadenza rapida.
Hai fiducia nell'organizzazione della Fide?
Girando per tornei ho incontrato diversi grandi
maestri che hanno partecipato ai mondiali Fide di
Groningen e Las Vegas e tutti si sono dimostrati
favorevoli a questa formula del campionato, che permette
a molti validi giocatori di tutti i paesi, esclusi per i
motivi che conosciamo dal circuito dei tornei che contano,
di mettersi in evidenza. Io stesso non avrei mai avuto
altrimenti questa chance. E pazienza se Kasparov ci
definirà turisti, come fece per i partecipanti al
mondiale di Las Vegas.
|