Michele Godena al mondiale

di Roberto Messa


La notizia della qualificazione di Michele Godena al prossimo campionato del mondo Fide è stata accolta con grande entusiasmo dagli scacchisti italiani. Del resto è dal 1976, quando Mariotti partecipò all'Interzonale di Manila (dove per poco non si qualificò per i quarti di finale dei candidati), che un italiano non entra nel "salotto buono" dello scacchismo internazionale e, benché le regole del campionato oggi siano molto diverse, sarà questa ufficialmente la prima partecipazione di un nostro giocatore a una fase finale di campionato del mondo.
Michele il 25 novembre sarà a Nuova Delhi e il 27 giocherà il primo match a eliminazione diretta. Non resta che augurargli di non rimanere vittima, come altri celebri partecipanti a campionati mondiali vari, di tracolli organizzativi, rinvii o premi pagati con assegni non coperti. In ogni caso, la qualificazione di Godena dimostra i vantaggi di avere un campionato mondiale che offra a tutti - anche ai giocatori delle nazioni scacchisticamente "deboli" - occasioni regolamentate per proiettarsi nelle alte sfere. L'unico problema è l'affidabilità della Fide sotto la presidenza Ilyumzhinov.

Ecco un estratto dell'intervista a Godena, dal numero di ottobre 2000 di Torre & Cavallo - Scacco

Complimenti per questa meravigliosa qualificazione, Michele. A chi dedichi questa successo?
A mia moglie, a mio figlio e al nostro secondo bambino, che forse nascerà proprio quando sarò in India.
Sembrava che negli ultimi tempi tu fossi un po' demotivato, ma questo risultato premia la tua scelta professionistica e ti offre nuovi stimoli...
È una specie di coronamento della carriera. Quando gioco con avversari titolati rendo di più, ma purtroppo le occasioni sono poche. Se avessi uno sponsor che mi permettesse di selezionare gli impegni, giocando di meno e preparandomi di più, credo che risultati come questi sarebbero più frequenti. Invece dovendo giocare, da professionista, 15 tornei all'anno, in prevalenza open, è logico che a volte venga meno la concentrazione, se non addirittura la voglia.
Come ti preparerai per il mondiale di Nuova Delhi?
Cercherò di migliorare soprattutto la preparazione in apertura; non appena conoscerò il nome del primo avversario e dell'eventuale secondo cercherò di fare una preparazione ad personam. Grazie alla Fsi, ma non è ancora sicuro, dovrei fare un mini-stage individuale di preparazione con l'allenatore della nostra nazionale Razuvaev, che di match è un esperto ai massimi livelli. Può anche darsi che, oltre al repertorio per le partite a cadenza regolamentare, prepareremo qualche idea per gli spareggi a cadenza rapida.
Hai fiducia nell'organizzazione della Fide?
Girando per tornei ho incontrato diversi grandi maestri che hanno partecipato ai mondiali Fide di Groningen e Las Vegas e tutti si sono dimostrati favorevoli a questa formula del campionato, che permette a molti validi giocatori di tutti i paesi, esclusi per i motivi che conosciamo dal circuito dei tornei che contano, di mettersi in evidenza. Io stesso non avrei mai avuto altrimenti questa chance. E pazienza se Kasparov ci definirà turisti, come fece per i partecipanti al mondiale di Las Vegas.

 



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